COMMENTI
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9 dicembre 2008 0:00 - Bici bici mia mata bici.
Il Donvito ha una bici nuova....
20 novembre 2008 0:00 - Annapaola Laldi
Niente vieta però che le Amministrazioni comunali facciano, nelle strade a senso unico, un'eccezione per le biciclette, come la fanno per gli autobus o per i mezzi di soccorco. Questo è un uso vigente anche in altri paesi europei, ad esempio, in Austria.
19 novembre 2008 0:00 - Olandese
Bici bici mia amica bici.
Ola
6 agosto 2006 0:00 - kekkul
Dove e' finita la ciclovia di Firenze?
13 ottobre 2004 0:00 - BERNA 9 RADIOTAXI 4390
CARA DONDY SEI UNA CICLISTA MODELLO, E IL TUO COMPORTAMENTO TI PREMIA, PERCHE' FINO AD OGGI NON HAI AVUTO SPIACEVOLI INCONVENIENTI. PENSAMI, FACENDO IL TASSISTA QUANTI PENSIONATI NON HO SACRIFICATO; IO MI RIVOLGO AL PASSO DEL TUO MESSAGGIO CHE LI RFIGUARDA!!!!
ALEX
12 ottobre 2004 0:00 - Donty
Ma vediamo di non esagerare, per favore! Sono andata 5 anni di fila in bici (estate e inverno, con i bimbi sul seggiolino a norma, ovviamente mai contemporaneamente), facendo da un minimo di 2500 ad un max di 4000 km l'anno, e non ho mai fatto strade in contromano. Chissà perché, sono sempre riuscita a: tenere la destra in qualunque circostanza (soprattutto nelle curve a sx), accendere i fanalini quando era buio e metterne di supplementari in caso di nebbia o altre situazioni di ridotta visibilità (contro la "normalità" italiana che prevede ciclisti invisibili di notte), percorrere i controviali come da codice della strada invece che rompere le scatole alle auto al centro dei corsi trafficati, segnalare in ogni occasione il cambio di direzione. Avevo fatto mettere uno specchietto retrovisore per controllare meglio l'arrivo di auto alle mie spalle. Conclusione: non mi è mai successo un incidente (e tenevo una media di 20 km/h e più, cioè non andavo in gondola). Fortuna oppure semplice prudenza accompagnata da buon senso e rispetto delle regole?
Purtroppo, vedo tutti i giorni gente che va in bici senza la minima cognizione: pensando di essere "visibile" quando non lo è minimamente, invadendo spazi che sono vietati alle biciclette, andando a coppie quando carreggiata/traffico non lo permettono, facendo traiettorie suicide nelle curve e tagliando la strada ad auto e camion ... e poi ci si lamenta che ci sono gl'incidenti? I peggiori utilizzatori delle due ruote, lo dico per esperienza, sono poi i pensionati, che si comportano come se fossimo ancora negli anni Quaranta (a dire il vero, lo fanno anche in auto). Ridicolo lamentarsi dopo averne fatte, coscientemente o no, di tutti i colori!
Saluti
6 ottobre 2004 0:00 - Donata Schiannini
Abito a Milano, uso la bici come mezzo di trasporto urbano. Se faccio un pezzetto di marciapiede, o di contromano, o di corsia riservata agli autobus, non è tanto per abbreviare il percorso, quanto per salvarmi la vita dal traffico assurdo di Corso Buenos Aires e dintorni e da trappole di pavé sconnesso e rotaie. Sono iscritta a Ciclobby-FIAB perché questa associazione combatte affinché quanto faccio ora con la benevolenza dei vigili (finché dura) diventi un mio diritto.
In molte città ci sono associazioni di ciclisti, iscrivetevi anche voi perché, lo sanno anche i bambini, l'unione fa la forza.
4 ottobre 2004 0:00 - Gennaro Guida
Cari amici,

condivido tutto ciò che dite nel vostro commento alla mia vicenda (la multa in bicicletta confermata della Cassazione). Devo tuttavia sottolineare che ciò che contesto è il concetto di "prudenza e buonsenso", che induce la Cassazione a confermarmi la multa, mentre nessuno si sogna di multare un automobilista in assenza di una norma ben precisa o di un segnale sul posto. Io sulla mia strada di ciclista, percorsa correttamente, segnali non ne ho trovati. E questa disparità di trattamento è, a mio avviso, inammissibile.
Cordiali saluti Gennaro Guida
4 ottobre 2004 0:00 - Mamma di Daniele
Salve,
sono la mamma di un bambino 10 anni di nome Daniele.
Abitiamo in una città sul litorale laziale,
purtroppo una città con un inquinamento non indifferente.
Daniele,come tutti i bambini, adora andare in bicicletta,una passione che condivide con la sua mamma.
Proprio questa sua passione mi ha spinta a fare richiesta verbale,al personale della scuola che lui frequenta,per poter parcheggiare la sua bici all'interno del cortile scolastico (molto grande)in modo che lui possa andare a scuola in bici.
Personalmente non ho trovato strana questa nostra richiesta,ma a quanto pare per loro lo è,visto che la risposta è stata negativa.
Fatico molto,per cercare di trasmettere ai miei 2 figli il rispetto per la natura e tutto ciò che ci circonda,nonostante abitiamo in una città.
Adesso mi chiedo, qual'è stato il messaggio che ha recepito mio figlio da parte della sua scuola?

buona giornata a tutti

3 ottobre 2004 0:00 - Arturo
x Alessandro, purtroppo al mondo ci sono anche uomini(?) di merda, ma se un giorno quei tre centimetri non dovessero essere sufficienti per evitare il ciclista vedrai che qualcuno ti infilerà la mercedes su per il culo. Cordialmente e a mai più risentirci.
PS: I baci conservali pure per i tuoi colleghi più cari, io dei tuoi non so cosa farne.
2 ottobre 2004 0:00 - ALESSANDRO BIAGIOTTI
CARA LAURA NON SONO DACCORDO CHE NOI PEDONI SIAMO DEBOLI. TU MI CONOSCI?
TI INVIERO' UNA FOTO
ALESSANDRO
1 ottobre 2004 0:00 - Vincenzo
A Parma hanno fatto le piste ciclabili con tanto di cartello azzurro con la bicicletta stringendo per far ciò le corsie normali delle strade.

Ora i ciclisti continuano a viaggiare sulla strada normale (vietato dal codice) e alla mia segnalazione ad un vigile, in un momento di esasperazione in quanto avevo quasi investito un ciclista che viaggiava in doppia fila, mi son sentito rispondere che tanto sulla strada normale ci và anche lui.
Non ho parole!
1 ottobre 2004 0:00 - SACRA CORONA UNITA
CARO DOMENICO NON E' COLPA DEI SINDACI.........LA MAFIA NON ESISTE!!!
UN BACIO
ALESSANDRO
1 ottobre 2004 0:00 - EDDY MERCKS
CARO ARTURO NON SO CHE TIPO DI DOPANTI USI PER FARTI 3 KM TUTTI GIORNI PER ANDARE ALLA STAZIONE IN BICICLETTA, SENZA CONSIDERARE IL RITORNO CHE IN CASO DI UNA GIORNATA DI MERDA DI LAVORO PER ME DIVERREBBERO IOL MOTIVO DI CRISI PLURIMA DI NERVI, PERCHE' LO STESSO GIORNO LE FERROVIE HANNO CANCELLATO IL TRENO CHE MI RIPORTAVA ALLA MIA DOLCE CASA, QUESTO GIORNO TI SARA' CAPITATO E CHE HAI FATTO, CHE TIPO DI REAZIONI HAI AVUTO NON TROVANDO PIU' LA BICI PERCHE TE L'HANNO PURE RUBATA! SENTI DICIAMOLA TRA DI NOI, IO SONO QUEL TIPO CHE TUTTI I GIORNI CHE TU FAI I TUOI TRE KM DI BICI SOTTO LA PIOGGIA, GRANDINE O IL SOL LEONE DI AGOSTO TI PASSO A TRE CM CON LA MIA MERCEDES CON CLIMATIZZATORE PELLE INTERNA STEREO CD E SISTEMA SATELLITARE E PENSO MA DOVE VA TUTTE LE MATTINE QUEL PIRLA?
UN BACIO TRA COLLEGHI
ALESSANDRO
1 ottobre 2004 0:00 - BERNA 9 RADIOTAXI 4390
CARA HARLA..... PRIMA DI TUTTO ABBOZZALA DI UBRIACARTI PRIMA DI ANDARE IN BICICLETTA, CHE PERDI SEMPRE L'EQUILIBRIO, SECONDO IO NON HO MAI VISTO IN UN PAESE CIVILE CONVIVERE AUTO CON BICI NELLA STESSA CORSIA, IL PIANO STRADALE CHE E' FATTO DI UNA CARREGGIATA DIVISA IN CORSIE ANDA E RIANDA COME SI DICE A FIRENZE, E' QUI IL PUNTO LE CORSIE SONO SEMPRE E SOLO PER LE AUTO, NESSUN DEMOCRISTIANO CHE CI HA ROVINATO LA VITA PER 45 ANNI HA PENSATO DI RUBARE SOLDI FACENDO CORSIE PER BICI, ESSENDO IN RITARDO L'ITALIA IN QUESTO, COME PENSIAMO DI RISOLVERE IL PROBLEMA? FACENDO E INVENTANDOCI CORSIE CHE ATTRRAVERSANO LE TERRAZZE DELLE CASE O LE AULE DI UNA SCUOLA O DI UN VESPASIANO, L'URBANISTICA E' DURA DA SCONVOLGERE.
BIAGIOTTI A.
1 ottobre 2004 0:00 - Alessandro Biagiotti
Caro Donvito, ti conosco tu sei il piu' grosso trasgressore del sud Europa in tema di codice stradale; con la tua biciclettina ne combini di cotte e di crude.
Ricordi quel giorno che volevi mettere la bicicletta dentro il mio topolino? Fu la prima volta che scegliesti un mezzo a motore alla bicicletta, abbagliato dallo splendore dell'automobile, anke tu cadesti nel fascino dell'automobile, come le solite belle donne che si vedono posare al salone dell'auto di Francoforte. A proposito di Francoforte, la' tu non avresti bisogno di mettere in pericolo i punti della tua patente per bici, e' una citta' che il presidente della borsa se la snocciola in bici, con annessa borsetta 48 ore con tutte le carte delle aziende quotate in borsa, non in quella annessa ma parlo di quella di Francoforte il DAX.
Le biciclette per uso proprio possono essere portate esenti da dogana in Germania. In numerose stazioni è attivo il servizio Fahrrad und Bahn (bicicletta e treno). Sito Internet: http://www.bahn.de. In Germania ci sono migliaia di chilometri di percorsi ciclabili. In tutte le regioni sono presenti dei veri e propri percorsi turistici che toccano le più importanti testimonianze storiche, culturali e naturali. Esistono anche numerosi itinerari adatti a essere percorsi in mountain-bike; da non dimenticare che lungo i fiumi della Germania si snodano sentieri ciclabili che permettono di seguire le sponde per moltissimi chilometri, fermandosi nelle città che si affacciano sul corso del Reno o del Danubio. E' stato fatto un recente studio sulle piste ciclabili di Firenze dall'Associazione Amici della Terra, non conosco il risultato: Il sito e' http://www.amicidellaterra.it/
Biagiotti A.
1 ottobre 2004 0:00 - Giorgio

decisione giustissima , spero solo nello
stesso rigore contro AUTOMOBILI e MOTORINI.........
1 ottobre 2004 0:00 - Carla
A questo proposito vorrei spendere due parole sul rispetto del codice della strada da parte degli automobilisti.
Quando anni orsono ho preso la patente mi ricordo che all'esame pratico bocciarono una persona perchè aveva sorpassato un ciclista senza prima aver "analizzato" la sua andatura in bici, sorpassandola poi senza aver rispettato le distanza sufficiente per consentirgli di evitare di passare sopra un tombino.
Sono una ciclista non professionista e più volte a settimana esco con la bici da corsa.
Moltissime volte mi è capitato di essere quasi investita da automobilisti che considerano il ciclista senza alcun diritto di stare sulla strada. Esempio tipico: loro sono allo stop, vedono che sei un ciclista e partono ugualmente. Di quì frenate strepitose con perdita di equilibrio e rischio di caduta e, mentre tu stai pregando di non cadere cercando di tenerti su, piroettando sulla bicicletta, ti rifilano pure il loro insulto. Per esperienza personale, cadere dalla bici sull'asfalto fa veramente male, nonostante il casco! Oppure ti passano a due centimetri suonandoti all'improvviso, scocciati, con il rischio, anche quì, di perdere l'equilibrio per cercare di tenere la distanza fra la macchina ed il ciglio della strada. Gli episodi sono tanti.
Fermo restando che ritengo utilissimo la realizzazione di piste ciclabili, sarebbe forse anche il caso di educare e sensibilizzare gli automobilisti, oppure se proprio non ci si riesce, sanzionarli a dovere, laddove, in assenza di pista ciclabile, non rispettano chi ha gli stessi medesimi loro diritti.
1 ottobre 2004 0:00 - enrico tessaro
E' vero e giusto che occorre rispettare il codice della strad però.....
Stare sul lato sinistro della strada consente di vedere chi ci viene incontro ed in caso di difficoltà spostari fuori carreggiata. Stare sul lato destro come prescritto dal codice significa mettersi nelle mani di ogni guidatore incapace ed incosciente.
E' anni che guido l'auto e vado in bicicletta e ne ho visti di incidenti causati da minimi spostamenti da parte di entrambi.
Perciò come al solito i problemi hanno sempre due facce. Non è che una norma risolve il problema: stabilisce solo chi avrà torto in caso di incidente.
Inoltre se ricordo bene 50 anni fa era possibile (o addirittura si doveva) stare sulla sinistra!!
enrico tessaro
1 ottobre 2004 0:00 - Arturo
Concordo pienamente con quanto scritto. Personalmente sono vent'anni che prediligo la bicicletta per andare da casa in stazione (3 Km.) a prendere il treno che mi porta al lavoro, piuttosto che comprare una seconda auto che utilizzerei raramente oltre questo scopo. Questo stile di vita rappresenta per me la risposta a molti problemi perchè la bicicletta è ecologica, economica, presenta facilità di parcheggio, evita le code, evita le attese del pulmann. Un pò di freddo o di pioggia non sono un problema di fronte alle sue proprietà, anzi ritengo che ritempri il fisico e ci si ammali meno, e quindi la uso quasi sempre pur avendo davanti casa la fermata dell'autobus.
Purtroppo devo ammettere che anche nel mio caso l'amministrazione comunale in tutti questi anni, invece di difendere una cultura che anni fà apparteneva a molte persone di tutte le età (l'uso della bici appunto) non ha provveduto a proteggerla e favorirla dall'arrogante aumento del traffico e al cattivo costume di armarsi di auto sempre più ingombranti (vedi i SUV) costruendo adeguate piste ciclabili.
Quelle presenti sul territorio cittadino sono poche e spesso inadeguate o invase dalle auto che le usano come parcheggio (nessuno le punisce). Si potrebbe veramente fare di più e forse le persone che lo apprezzerebbero sono di più di quanto si possa credere e i benefici per la mobilità della città se ne avvantaggerebbe. Speriamo che l'amministrazione se ne renda conto prima che io non possa più godere dell'uso di questo fantastico mezzo.
Cordiali saluti
Arturo da Gallarate
1 ottobre 2004 0:00 - Laura
Bravo Vincenzo!
Sono assolutamente d'accordo tranne su un punto: in bicicletta SI DEVE andare. Seguendo le regole, naturalmente. Non ci sono leggi che vietano alle biciclette di circolare su strada (in assenza dell'apposita pista ciclabile) e il ciclista DEVE essere rispettato dagli altri veicoli. Pedalare sul marciapiede, oltre che un brutto atto di maleducazione ai danni di chi è più debole (ossia i pedoni) è una rinuncia a un nostro diritto. Facendo così diamo ragione a chi afferma che "le biciclette non dovrebbero esistere" (quante volte me lo sono sentito dire da automobilisti ignoranti, solo perché PRETENDEVO di pedalare su una normale strada cittadina, ovviamente tenendo la destra e senza zigzagare...)
Rispettiamo e facciamoci rispettare.
Sono contenta che FINALMENTE qualcuno abbia il coraggio di ammettere che il fatto di costituire una "categoria oppressa" non giustifica il non rispetto di quelle regole che non sono state create per romperci le scatole, ma per garantire la nostra e l'altrui sicurezza.
Anzi: dato che andare in bicicletta è una scelta che sottintende un certo impegno civile (si va piano, non si inquina) dovremmo sentirci in dovere di essere PIU' educati...ma forse pretendo troppo...
Far parte dell'Europa significa anche questo: cominciare ad assumerci le responsabilità dei nostri comportamenti e non giustificare la nostra beceraggine con le (indubbie) difficoltà del traffico.
In attesa che le amministrazioni comunali italiane si decidano ad imitare la Germania e l'Olanda (e sarebbe ora!!!)
Ancora bravo.

1 ottobre 2004 0:00 - elio
ci sarà pure in Italia o nell'europa qualche intelligente e onesto legistratore che ha varato regole applicabili alla circolazione dei ciclisti(animali da proteggere e non da depauperare)se cosi è basta copiare.O forse,neppure questo,non sono in grado di compiere. ciao elio
1 ottobre 2004 0:00 - Rosario Vesco
Ho sempre criticato lo sprezzo delle regole del codice stradale in quei comuni in cui gli utenti sono abituati ad andare contromano, fregandosene dei segnali stradali e mettendo a rischio la propria e l'altrui incolumità.
Ad esempio, bisogna tenere presente che nei piccoli centri transitano, rispetto al periodo "contadino" di qualche tempo fa, sempre più automobilisti che provengono da altri centri e non sanno che in una certa strada (palesemente a senso unico) ti può sbucare davanti una vecchietta in bici ... solo perché lo fa "da sempre".
La tolleranza dei vigili in questo caso è assolutamente deleteria e pericolosa. Italia= paese delle regole e delle eccezioni? Non credo sia una buona realtà.
Alcuni Comuni, poi, sono abituati a "fregarsene" dei problemi della viabilità, salvo quando devono spendere miliardi (dei nostri soldi) in mattonelle di materiale inutilmente costoso per una minima superficie del territorio comunale.. chissà perchè sempre, poi, nel centro storico... E certo l'anarchia può solo incoraggiarli.
Facciamoli, quindi, questi camminamenti riservati (e subito!), dato che centinaia di migliaia di persone si orientano verso la bici (ora che il clima lo permette sempre più e che il petrolio raggiunge costi rilevanti): sfruttiamo almeno questo piccolo ma importante vantaggio delle variazioni climatiche.
1 ottobre 2004 0:00 - Marco Borsotti
In quanto ciclista, non mi sento di giustificare le cattive abitudini che per "forza di cose" si prendono. Non e' giustificabile la motivazione della convenienza, se questa mette in pericolo se' e gli altri, come nel caso della marcia contromano. Troppo comodo dire che uno "e' costretto" a commettere illeciti per una carenza d'infrastrutture. L'alternativa c'e' comunque, migliorabile, ma c'e'. Approvo l'esempio della Germania, che ho potuto ammirare quast'anno di persona.
1 ottobre 2004 0:00 - Domenico
Sono appena arrivato in ufficio...e ho letto questa notizia...vi racconto la mia: percorso di circa 1500 metri in piena periferia cittadina da cui transita il 40% del traffico in entrata! tempo medio di percorrenza con l'auto 20 minuti! Tempo necessario con la bici...2 minuti scarsi! Ovviamente in piena corsia di sorpasso delle auto...saltando qualche semaforo...ma con l'indispensabile prudenza...mentre il vecchio sindaco di Bari aveva predisposto delle corsie per bici...una a 5 km dal centro urbano, su una strada ad altissimo scorrimento e velocità...l'altra pista sul marciapiede del porto...tra piante, alberi bassi...e auto parcheggiate!
Sono proprio loro...i sindaci...ad infischiarsi del mezzo di trasporto più intelligente della città e che ridurrebbe il traffico del 40% in quasi tutto l'anno...viste le temperature delle nostre zone!
Ma tanto a loro che gliene importa...hanno l'auto blu...anzi almeno due!!
Saluti!!
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