Condivido pienamente l’ottima analisi compiuta, fortemente
rappresentativa della distribuzione dei poteri lobbistici
che determinano i nostri destini, e colgo l'occasione
per segnalare una analoga situazione che sta maturando sotto
gli occhi di tutti ma che i media sembrano non vedere o non
voler cogliere.
La lobby degli odontoiatri
non-medici sta sgomitando per ottenere una sorta di
esclusiva commerciale: il diritto a sfruttare senza
concorrenza la fetta del mercato della salute che ha per
centro la bocca (denti, mandibola, mascella).
Per
ottenere ciò deve estromettere il suo più pericoloso
rivale legittimo, il medico.
La vecchia lobby
medica, ormai stanca e disgregata, non si è opposta a ciò
in modo adeguato, ed a fare le spese di questa lotta sono
sempre e solo i cittadini, cui per effetto di essa verrà
negato, nell’ambito della tutela del bene primario della
salute, il diritto di ricevere qualsiasi cura da parte di
medici per le patologie della bocca, per quanto gravi esse
possano essere ( si pensi solo ai numerosi casi di
patologie tumorali che annualmente colpiscono il distretto
orale, che verranno assegnati d’ufficio alle terapie di
operatori non-medici ).
Le scuse per portare a
termine questa operazione consisterebbero in una supposta
maggiore competenza degli odontoiatri non-medici e nel fatto
che la misura sarebbe obbligata e dipendente da norme di
tipo comunitario.
In realtà le norme comunitarie
specifiche riconoscono da sempre un primato dei medici in
ogni terapia medica o chirurgica sull'uomo (DIR 93/16
CEE, DIR 19/2001), e tali norme vengono in Italia di
proposito ignorate o, peggio, travisate, mentre si fa finta
di sapere che la formazione del medico odontostomatologo,
assurdamente tacciata d’essere insufficiente, ha una
durata in anni che è circa il doppio rispetto a quella
dell'odontoiatra non-medico ( quasi dieci ).
Tutto ciò viene accuratamente tenuto nascosto ai cittadini,
in modo che non possano pensare a ribellarsi di questo
ulteriore grave sgarbo ai loro diritti, ed a partire dalle
conoscenze di base sulla questione è significativo il fatto
come quasi nessuno sia a conoscenza del dato secondo cui
circa la metà degli operatori italiani legalmente
riconosciuti per la cura della bocca non è medico, bensì
possieda un diploma in sola odontoiatria. Dubitiamo
che molto spesso persino gli stessi pazienti che ricevono le
cure degli odontoiatri non-medici, che pure non sono pochi,
non conoscano con esattezza la tipologia del titolo
posseduto dal curante e non siano consapevoli di non essere
curati da un laureato in medicina.
Circa la
scarsa pubblicità fino ad oggi data alla differenza dei
titoli e delle relative formazioni potremmo anche chiudere
un occhio ( benché ad essa corrisponda una netta differenza
in ordine alle tipologie di cura erogabili solo da un medico
), il fatto grave è che da oggi noi tutti, in qualità di
pazienti, non vedremo più riconosciuto il nostro diritto a
ricevere cure erogate da un medico, neppure in casi di
elevata gravità o complessità.
Nulla volendo
togliere agli odontoiatri non-medici non è possibile tacere
che la loro professionalità non è sufficiente a sostituire
tutte le potestà di cura mediche, stante le precise
limitazioni di cura che la specifica formazione, e la legge,
impongono loro.
Non si tratta di
difendere la lobby medica, ma il diritto alla salute: oggi
è una parte del corpo umano ad essere smembrata - la bocca
-, domani per ridurre i costi si pretenderà di farci
accettare cure erogate nei reparti ospedalieri da semplici
infermieri e non da medici, o da massaggiatori invece che da
medici ortopedici.
Non si tratta di sminuire le
professionalità delle altre categorie di operatori della
sanità, il cui prezioso ruolo riconosciamo pienamente, si
tratta di comprendere che la diagnosi iniziale e le cure
complesse è opportuno coinvolgano prioritariamente la
professionalità medica, e ciò per evitare mancate o
tardive diagnosi, terapie inadeguate, insufficiente garanzia
di assistenza verso le categorie a rischio, come i
cardiopatici o le donne in gravidanza, nelle quali
l’operazione medica non è mai una semplice misura
tecnica, delegabile a terzi, anche se adeguatamente
preparati e legittimati a curare.
La bocca è il
primo organo che oggi si cerca di sottrarre alla medicina,
in gran silenzio, come sta accadendo, per mezzo di una
circolare inviata agli Ordini dei medici italiani che mira
ad escludere tutti i medici dalle terapie odontoiatriche.
Rimane un gesto ugualmente clamoroso, che ci fa fare
un salto indietro di circa un secolo, quando certe terapie
non richiedevano il possesso della laurea in medicina:
accettando che alla medicina sia tolta definitivamente una
delle più nobili parti del corpo, contigua ai maggiori
organi di senso ed al cervello, accetteremmo che la
medicina, che è una sola e riguarda integralmente
l’organismo umano, venga decapitata da un decreto che si
ispira ad una medicina d’organo di stampo prettamente
medioevale; se oggi taciamo su questa volontà di rendere
off-limits una parte del corpo alle terapie mediche, domani
ciò accadrà con altre branche; figure oggi ausiliarie del
medico diverranno assegnatarie di terapie in modo autonomo e
il risultato sarà che avremo una assistenza sanitaria fatta
di figure tecniche che si avvicendano senza alcuna visione
d’insieme, ed i nostri figli dovranno accettare di essere
trattati come un televisore rotto, cui fatta una veloce
diagnosi viene sbrigativamente sostituita una scheda. (
Sempre che il tecnico evocato sia quello competente per la
patologia data e di conseguenza l’intervento eseguito sia
quello giusto. )
Questo tipo di distribuzione di
incarichi, scientificamente insensata, corrisponde
all'interesse dei nostri politici di consentire una
delega di poteri, e per mezzo di tale elargizione di
incarichi costruire nuove figure di supporto, debitrici nei
confronti dei loro sponsor politici.
Accettare
questa condizione della sanità, voluta nell’interesse di
pochi e per effetto di un cambiamento nell’ordine dei
poteri economici che si svolge al di sopra delle nostre
teste senza chiederci nessun consenso, corrisponde ad
accettare la perdita di ogni nostro futuro diritto a cure di
qualità ricevute direttamente dal medico.
1 novembre 2004 0:00 - giovanni de simone
Non dimentichiamoci che il diritto romano fu fatto dai
nobili/patrizi, non dai plebei. Le leggi sono sempre state
fatte per tutelare i potenti a danno dei deboli, proprio
perchè ripeto le fanno i potenti. I politici europei sono
al soldo delle multinazionali che oramai hanno più potere
degli stati. Con la corruzione oppure - "il fine
giustifica i mezzi" -con le minacce ottengono quello
che vogliono.
1 novembre 2004 0:00 - giovanni de simone
A tale proposito, mi ricordo di avere mandato e-mail a varie
associazioni di consumatori, lamentandomi del fatto che in
molte merci nei supermercati viene esposta solamente la
dicitura: "merce prodotta in UE" oppure
"distribuito da...", senza menzionare il paese e
la città di produzione. Cosa sacrosanta per uno che vuole
aiutare l'economia della propria regione. No ho ottenuto
risposta, forse proprio per i motivi del vs articolo. Grazie
1 novembre 2004 0:00 - iuri giovanni
noi italiani parliamo parlimo e parliamo tanto ma non ci
muoviamo mai se invece di parlare riempiamo gli uffici dei
signori che dovrebbero AMMINISTRARE LA GIUSTIZIA DI DENUNCE
ma non una ' cento, ma centinaia di migliaia i nostri
politici capirebbero che non si regala una nazione a poche
famiglie