28 ottobre 2007 0:00 - MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD
Il MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD avvisa tutti gli
ITALIANI, che le Aziende fornitrici di energia, da quelle
elettriche a quelle del gas, vogliono inviare agli utenti un
questionario chiamato CATASTO ELETTRICO, con il fine NON
DICHIARATO di schedare la popolazione e le unità
immobiliari e passare in seguito questi dati agli enti
locali, perchè gli stessi possano poi vessare a proprio
piacimento i proprietari immobiliari.
Il
MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD invita gli ITALIANI
ed i proprietari immobiliari a RESCINDERE IMMEDIATAMENTE I
CONTRATTI DI FORNITURA DI ENERGIA con le Aziende ed
attrezzarsi con GRUPPI ELETTROGENI, CAMINI, TERMOCAMINI e
quant' altro in termini di ritrovati tecnologici
consenta di ricavare energia in qualsiasi forma utile a NON
DIPENDERE dalle AZIENDE FORNITRICI.
F/TO
IL MOVIMENTO DI OPINIONE
Robin di
SHERWOOD
12 agosto 2007 0:00 - MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD
AGI) - Roma, 11 ago. - Il Governo sta studiando in vista
della prossima finanziaria un "forte abbattimento"
dell'Ici per gli immobili fino a 100 metri quadrati. La
conferma viene dal Sottosegretario all'Economia Mario
Lettieri che, all'Agi, spiege che si stanno cercando le
risorse necessarie all'intervento "ma senza
penalizzare i Comuni". "Abbiamo rinunciato, in
modo responsabile, a una riduzione totale dell'Ici sulla
prima casa perche' costava troppo ma ci sara' un
forte abbattimento per gli appartamenti fino a 100 metri
quadrati di superficie", ha assicurato Lettieri. Giorni
fa, la commissione Bilancio della Camera ha rilevato che il
pacchetto casa - che comprende anche gli sgravi Ici,
previsti dal Dpef - costa troppo: ma l'esponente della
Margherita garantisce che per reperire le risorse
c'e' ancora tempo: "Aspettiamo i dati sulle
entrate fiscali di fine agosto e poi si avra' un quadro
piu' preciso". Quando scattera'
l'agevolazione? Lettieri riferisce che
"l'intenzione sarebbe quella di un entrata a regime
gia' dal 2008". Il sottosegretario esclude inoltre
che sulla questione-Ici possano crearsi strappi
all'interno della maggioranza, e sottolinea che
"dopo una prima fase di rigore, ora il governo deve
procedere alla seconda fase, quella redistributiva e su
questa strada procederemo". Insomma, a settembre il
quadro sara' piu' chiaro: lo conferma anche Paolo
Cento, sottosegretario all'Economia. "Alla ripresa
dei lavori a settembre - spiega all'Agi - il governo
dara' le risposte sulle copertura finanziaria del
provvedimento".
Il MOVIMENTO DI
OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD si chiede...... ma Clemente
MASTELLA da CEPPALONI provincia di BENEVENTO Regione
CAMPANIA, da chi li prende i voti ? E dare il voto a gente
come lui e come Francesco RUTELLI non è come dare ai ladri
le chiavi della propria abitazione ?.
F/TO
IL MOVIMENTO DI
OPINIONE
Robin di SHERWOOD
13 luglio 2007 0:00 - MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD
Tutti assolti per il crollo della scuola di San Giuliano di
Puglia, avvenuto nel 2002 durante il sisma che colpi' il
Molise. I sei imputati, tra cui l'ex sindaco del paese
Antonio Borrelli, non sono stati ritenuti colpevoli dei
reati di omicidio colposo plurimo, disastro colposo e
lesioni perche' il fatto non sussiste.
E dai proprietari immobiliari volevano il FASCICOLO DEL
FABBRICATO..... F/TO
IL MOVIMENTO DI OPINIONE
Robin di
SHERWOOD
15 giugno 2007 0:00 - MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD
FIRMATO IL DECRETO PER IL CATASTO AI COMUNI
Confedilizia: la diminuzione dell’Ici a questo punto
è solo un gioco di parole Il Presidente del Consiglio
ha firmato il decreto per il trasferimento del Catasto
ai Comuni, che sbarcherà quindi in Gazzetta nei
prossimi giorni. “A questo punto – dichiara il
Presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani
– qualunque decisione verrà presa per l’Ici, sarà un
gioco di parole. Meglio: una partita di giro. In sede
nazionale si stabilirà di diminuirla e i Comuni
l’aumenteranno. La situazione sarà peggiore di
adesso”. Il decreto del Presidente del Consiglio dei
Ministri stabilisce infatti che i Comuni possano
riservare a sé stessi la decisione finale sulle rendite da
attribuire agli immobili urbani e ai terreni.
“E’ una posizione – dichiara ancora il Presidente
della Confedilizia – che contrasta con l’art. 1
comma 197 della legge finanziaria di quest’anno, che
prevede che i Comuni «partecipino» solamente al
processo per la determinazione degli estimi, riservando
allo Stato, e per esso all’Agenzia del territorio, la
decisione finale sulle rendite. Soprattutto, il decreto
del Presidente Prodi avalla un conflitto di interessi di
proporzioni gigantesche (i Comuni si stabiliranno da
sé soli, oltre che le aliquote, anche la base imponibile
dell’Ici e cioè della loro maggiore entrata) e
provoca l’inaccettabile situazione che i Comuni
fissino la base imponibile anche delle imposte dello
Stato: una soluzione, a nostro avviso, che dovrà
essere valutata, in punto di legittimità costituzionale o
meno, dalla Consulta. Analogamente, ricorreremo alla
giustizia amministrativa, a cominciare dal Tar Lazio,
perché è sufficiente leggere il testo del decreto per
avere contezza che la cornice delle leggi nazionali
nell’ambito della quale i Comuni dovrebbero muoversi è
assolutamente evanescente, al pari delle ipotizzate
funzioni di controllo dell’Agenzia del territorio
sull’operato dei Comuni, ai quali l’Agenzia del
territorio può sostituirsi – a termini del decreto
– solo per un generalizzato mancato rispetto dei livelli
del servizio catastale fornito dal Comune e non per
singole, sia pure diffuse, irregolarità nell’attribuzione
delle rendite. Per cui, di fatto, si metteranno
agricoltori, condòmini e proprietari di casa in genere,
nella condizione, per potersi difendere, di fare luogo
ad un enorme contenzioso, unico rimedio essendo quello
del ricorso alle Commissioni tributarie”. La
dichiarazione del Presidente della Confedilizia così
conclude: “La promessa di invarianza del gettito è
poi uno specchietto per le allodole. Figurarsi che razza di
vincolo può configurare una previsione del genere se
proprio nei giorni scorsi, e proprio in tema di Catasto
(quello dei terreni), si è preteso di poter impunemente
violare la solenne norma dell’irretroattività degli
aggravi fiscali sancita addirittura dallo Statuto del
contribuente, addirittura prevedendosi anche la
comunicazione delle nuove rendite agli agricoltori solo
via Internet, saltando a piè pari la notifica personale
prevista dalla legge catastale”. Roma, 14 giugno 2007
25 maggio 2007 0:00 - MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD
APPELLO AL PARLAMENTO E AL GOVERNO DI CONFEDILIZIA E DI
TUTTE LE ORGANIZZAZIONI DELLA PROPRIETA'
IMMOBILIARE. La Camera dei deputati sta esaminando un
disegno di legge governativo che prevede la messa a regime
di un Catasto di valori (che censisca, cioè, il valore
delle case) anziché di un Catasto di redditi (che
censisca quindi – com'è sempre stato – i normali
canoni di locazione ritraibili da una casa, in un regolare
mercato). La (promessa) invarianza di gettito sarebbe,
a questo punto, una semplice chimera. L'ICI, intanto, si
troverebbe automaticamente ad avere una nuova base
imponibile (triplicata, pressoché ovunque, rispetto
all'attuale), e la stessa cosa avverrebbe per tutte le
altre imposte (registro ecc.) commisurate al valore
catastale degli immobili. Per le imposte sui redditi,
invece, i valori censiti verrebbero tradotti in redditi
(rendite) attraverso coefficienti stabiliti dal Governo,
senza alcun riferimento – se non teorico – alla
realtà (in mancanza, appunto, del censimento anche dei
redditi, nelle diverse zone). Il Catasto – a questo punto
– potrebbe anche essere tranquillamente abolito, con
enorme risparmio di spese pubbliche: sarebbe, infatti, solo
un'opinione, uno specchietto per le allodole. Ogni
Governo che volesse (o dovesse) fare cassa, non avrebbe
che da modificare quei coefficienti, senza neppure
scomodarsi a modificare – pubblicamente, e soprattutto
palesemente – le aliquote delle imposte. Chi non paga
le tasse – e in particolare chi gode di privilegi e
agevolazioni fiscali sconosciuti alla proprietà diffusa –
ovviamente non ha preoccupazione alcuna. Per questo,
sull'argomento di un Catasto-truffa si è osservato
finora – anche da parte di molta stampa – un rigoroso (e
fragoroso) silenzio. Ma chi alla fine del mese fa i
conti – proprietario, anche, della sua sola prima casa
–, non può che chiedere ai membri del Parlamento e del
Governo, ad uno ad uno, di considerare che i valori
hanno una valenza meramente virtuale (si realizzano,
infatti, solo se si venda un immobile, e in questa sede
vanno tassati) nonché di adoperarsi perché al Catasto
venga conservata una sua funzione oggettiva. Perché, in
poche parole, venga rispettata – sulla base del principio
costituzionale della supremazia della legge rispetto
alla discrezionalità del Governo, di ogni Governo –
quella certezza del diritto e dei tributi che, in uno Stato
di diritto, sola può assicurare la condivisione del
dovere fiscale. Le organizzazioni promotrici e
firmatarie del presente documento – rappresentative
dell'intero mondo immobiliare e di milioni e milioni di
benemeriti risparmiatori – chiedono che (in attesa di
una moderna riforma del Catasto in senso probatorio, la vera
rivoluzione che il Paese attende, anche in funzione dei
risparmi – pubblici e privati – che comporterebbe)
venga confermata la (tuttora vigente) previsione del DPR
23.3.1998 n. 138 (presidente del Consiglio, on. Prodi;
ministro delle Finanze, on. Visco) che stabilisce la
revisione delle tariffe d'estimo "facendo
riferimento ai valori e ai redditi medi espressi dal mercato
immobiliare", così disponendo comunque –
appunto attraverso il censimento anche dei valori – di
riferimenti certi, e trasparenti, ai fini dell’imposizione
fiscale sulle compravendite di immobili. Le
organizzazioni promotrici e firmatarie lamentano inoltre la
gravità della norma contenuta in Finanziaria che obbliga
gli agenti immobiliari al pagamento, in solido con i
propri clienti, dell’imposta di registro per le scritture
private non autenticate di natura negoziale (preliminari
ecc.). Per la prima volta in Italia, una categoria è
tenuta per legge a provvedere al pagamento delle imposte per
i propri clienti. Le organizzazioni promotrici e
firmatarie fanno appello ai parlamentari e al Governo, alla
loro sensibilità, al loro senso dello Stato e del diritto.
Per salvare, appunto, lo Stato di diritto. I temi
di attualità concernenti il Catasto (Catasto ai Comuni,
Catasto patrimoniale e contenzioso catastale) saranno
trattati in un Convegno indetto dalla Confedilizia per
il 30 maggio (h 10-13) all’Hotel Nazionale di Piazza
Montecitorio a Roma. Programma e presentazione della
problematica sul sito della proprietà immobiliare
(www.confedilizia.it).
25 maggio 2007 0:00 - MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD
CONVEGNO CATASTO FABBRICATI Conoscere per
decidere (ore 10-13) Roma 30 maggio 2007
Hotel Nazionale Piazza Montecitorio
www.confedilizia.it www.confedilizia.eu
INFORMAZIONI CONFEDILIZIA – Via Borgognona 47,
Roma tel. 06.6793489 (r.a.) – fax 06.6793447 Ore 10
Saluto introduttivo avv. CORRADO SFORZA FOGLIANI
Presidente Confedilizia Relazioni prof. VITTORIO
ANGIOLINI Ordinario di Diritto costituzionale Il
Dpcm per il Catasto ai Comuni prof. FRANCESCO FORTE
Emerito di Scienza delle Finanze Il Catasto
patrimoniale dott. ANTONIO NUCERA Ufficio Studi
Confedilizia Il contenzioso catastale
Interventi prof. RICCARDO ROSCELLI Ordinario di
Estimo avv. FEDERICO FILIPPO ORIANA Presidente
Aspesi Ai partecipanti sarà distribuita la
pubblicazione “CATASTO PATRIMONIALE. CHI LO
VUOLE?” nonché materiale di documentazione Dpcm
per il Catasto ai Comuni, mano libera… L’attuale
bozza di Dpcm per il trasferimento del Catasto agli
enti locali contrasta con la Finanziaria 2007 e
attribuisce ai Comuni la possibilità di optare per
decidere da sé soli la rendita di singole unità
immobiliari. Poi, fatalmente, avverrebbe la stessa cosa
in occasione di revisioni generali degli estimi. I
Comuni si fisserebbero, così, in piena libertà la
base imponibile, oltre che le aliquote, della loro
maggiore entrata, l’Ici. SI PUÒ ACCETTARE?
Catasto patrimoniale, una finzione di Catasto Il
Governo propone un Catasto di valori (patrimoniale,
cioè), ricondotto a Catasto di redditi attraverso
coefficienti stabiliti dallo stesso esecutivo. Non
censendo sul territorio anche i redditi, questi
coefficienti sarebbero totalmente arbitrari e
facilmente piegabili da qualsiasi Governo ad esigenze
di cassa. Di fatto, il Catasto patrimoniale è una
finzione, che sarebbe allora meglio abolire (si
eviterebbero spese, se non altro). SI PUÒ
ACCETTARE? Contenzioso catastale, cittadini senza un
giudice al quale rivolgersi Le Commissioni
censuarie sono organi amministrativi. Le Commissioni
tributarie (organi giurisdizionali) hanno in materia
catastale poteri del tutto limitati. Contro le tariffe
d’estimo è poi esperibile il rimedio del solo ricorso
al Tar, per meri motivi di legittimità. Senza una
profonda riforma del contenzioso (e l’individuazione
di un unico giudice della materia catastale) i
cittadini non avrebbero un giudice al quale rivolgersi
perché valuti il merito degli estimi. SI PUÒ
ACCETTARE? La S.V. è invitata
10 maggio 2007 0:00 - MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD
da: MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD Data: 9
Maggio 2007
ITALIA 9 MAGGIO 2007 ORE 15:40
LA STANGATA
Il Governo vuole triplicare le
tasse sulla casaLa revisione del Catasto avrà come effetto
l’aumento dell’Ici, delle imposte di registro e di
ipoteca
di LAURA DELLA PASQUA SULLE case si sta
per abbattere l’ennesima stangata. Mentre i riflettori
sono puntati sul dibattito se abolire o meno l’Ici sulla
prima casa, scatenando le speranze dei proprietari di
immobili (più del 70% degli italiani), in Parlamento sta
maturando un’altra operazione di spremitura del mercato
immobiliare. Prodi giorni fa ha detto che prima di
affrontare il discorso del taglio dell’Ici bisogna portare
a termine la revisione del Catasto. Ed è proprio qui che si
nasconde la stangata. Il ddl in Commissione Finanze della
Camera che contiene le deleghe fiscali stabilisce una
riforma del Catasto in senso patrimoniale anzichè
reddituale. Questo significa che i proprietari di casa
dovrebbero pagare le imposte sulla base del valore dei loro
beni e non sulla base di quanto i loro beni producono o
possono produrre. Per i contribuenti questo vuol dire un
esborso dai 1.000 ai 2.500 euro in più di imposte, secondo
quanto ha calcolato la Confedilizia. L’associazione dei
proprietari di immobili ha valutato che con il nuovo
Catasto, la base imponibile su cui calcolare l’Ici si
triplicherebbe. Ecco un esempio: per una prima casa di 100
mq il valore catastale passerebbe da 100.000 euro a 300.000
euro con il catasto patrimoniale; la rendita catastale da
1.000 euro a 3.000 euro e l’Ici al 5 per mille da 397 euro
a 1.397 euro. La maggiore imposta sarebbe di 1.000 euro. La
maggioranza sta studiando di inserire alcune detrazioni ma
finora tutto è molto vago e comunque sarebbero valide solo
per le fasce di reddito molto basse. Al momento c’è la
proposta dell’Ulivo di una franchigia fino a 500 euro. Il
ceto medio sarebbe colpito in pieno. L’accusa del
presidente della Confedilizia Corrado Sforza Fogliani è che
l’imposta incide sul valore della casa che ultimamente è
lievitato molto mentre i redditi sono rimasti fermi. Altro
punto critico è di attribuire il governo del Catasto ai
Comuni che avrebbero quindi la possibilità di fissare le
rendite delle case. Secondo Sforza Fogliani i Comuni
avrebbero di fatto via libera per un aumento indiscriminato
della loro maggiore entrata tributaria, l’Ici, di cui
stabilirebbero la base imponibile, oltre che le aliquote. Il
che significa, dice, «espropriare l’Agenzia del
territorio di ogni competenza in merito alla determinazione
delle rendite di singoli immobili, attribuendo la totale
competenza ai Comuni». Ammesso poi che l’Ici sulla prima
casa venisse tolta la revisione del Catasto verrebbe a
incidere sulle altre imposte che gravano sugli immobili:
ovvero i fabbricati non abitativi quali negozi e uffici, le
imposte di registro, ipotecaria e catastale e l’Irpef. La
Confedilizia ha fatto un po’ di conti. Il gettito attuale
dalle imposte di registro, ipotecaria e catastale ammonta a
4,5 miliardi di euro. Con la revisione degli estimi su base
patrimoniale il gettito sarebbe di 11,3 miliardi. Per Ires,
Irpef, addizionali provinciali e regionali si passerebbe da
un gettito di 6,820 miliardi a 13,300 miliardi. Per l’Ici
l’ammontare si triplicherebbe: da 10 miliardi a 30
miliardi con la revisione degli estimi. Alla questione del
Catasto si aggiunge la promessa, non ancora mantenuta da
Prodi, di tassare separatamente gli affitti stabilendo delle
detrazioni per gli inquilini. La Confedilizia conserva una
lettera che il presidente del Consiglio inviò il 3 aprile
nel quale chiariva alcuni punti del programma del
centrosinistra in tema di immobili. Nella lettera si esprime
l’intenzione di realizzare un «vantaggio sia per i
locatori, in virtù dell’introduzione di un’aliquota
fissa non cumulabile per i redditi da affitto, sia per i
locatari con la detraibilità di una quota dell’affitto».
AMICI, ITALIANI NON ASCOLTATE RUTELLI
E' SOLO UN INFAME, COME BERLUSCONI E FINI.
F/TO
IL MOVIMENTO DI OPINIONE
Robin di SHERWOOD
8 maggio 2007 0:00 - MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD
ITALIA 8 MAGGIO 2007 ORE 19:26
1. ABOLIZIONE
TOTALE DELL' I.C.I. SUBITO
2. RIFORMA DEL
CATASTO CON LA TRASFORMAZIONE DELLO STESSO IN REDDITUALE
COSI' COME PREVISTO DALL' ART. 53 DELLA COSTITUZIONE
ITALIANA. SUBITO
O QUESTO O ASTENSIONE
TOTALE DAL VOTO AD OLTRANZA.
F/TO
IL MOVIMENTO DI OPINIONE
Robin di SHERWOOD
4 maggio 2007 0:00 - MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD
ITALIA 04.05.2007 ORE 10:00
Amici abbiamo appena
appreso da un RADIO COMUNICATO diffuso dalla REDAZIONE
GIORNALISTICA di RADIO DIMENSIONE SUONO, circa una
DICHIARAZIONE rilasciata da Romano PRODI del seguente
tenore:
L' ABOLIZIONE DELL' I.C.I.
NON SI FARA' SUBITO.
ORA TUTTI SAPPIAMO
COSA DOVREMO FARE NEI LUOGHI OVE SI TERRANNO CONSULTAZIONI
AMMINISTRATIVE.
F/TO
IL MOVIMENTO DI
OPINIONE
Robin di SHERWOOD
25 aprile 2007 0:00 - MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD
ITALIA 25 APRILE 2007:
Stralciata la modifica del
trattamento fiscale sulle rendite finanziarie Nel ddl
gli sconti per l'imposta comunale sugli immobili. Addio
all'aggravio su Bot e capital gain Via l'Ici
sulle prime case fino a 100 mq Sì all'aliquota
del 20% sugli affitti
Sconti Ici per la prima
casa fino a 100 metri quadrati
di ROBERTO PETRINI
ROMA - Retromarcia sull'aumento della tassazione
sulle rendite finanziarie, mentre arrivano sconti Ici per la
prima casa fino a 100 metri quadrati e agevolazioni per chi
è in affitto. L'articolo "cardine" del
disegno di legge delega varato dal governo nell'ottobre
del 2006, che prevede l'unificazione "con
un'unica aliquota non superiore al 20 per cento"
delle aliquote sui redditi da capitale, sarà cancellato con
un emendamento del governo: la tassazione dei Bot, dei
capital gain e delle obbligazioni resterà dunque al 12,5
per cento e quella sui conti correnti bancari al 27 per
cento.
La misura, oggetto di uno strisciante
braccio di ferro negli ultimi mesi e della preoccupazione
dei mercati finanziari, sarà stralciata e rimandata a tempi
migliori: si rinuncerà così ad un gettito di 1,1 miliardi
ma non ci saranno effetti sui conti pubblici perché il
provvedimento nei mesi scorsi fu scorporato dalla manovra
2007.
La decisione è stata presa ieri nel corso
di una riunione dei capigruppo della commissione Finanze
della Camera, dove è in discussione il provvedimento,
presenti il viceministro all'Economia, Vincenzo Visco, e
i sottosegretari Grandi e Lettieri. E' stata anche
nominata la relatrice del provvedimento: Donatella Mungo di
Rifondazione comunista. Critico il segretario della Cisl
Bonanni: "Il rinvio - ha detto - è una palese
ingiustizia".
Mentre le rendite finanziarie
escono nel disegno di legge delega entrerà l'Ici.
"Il testo sarà riscritto - ha spiegato sottosegretario
al Tesoro Lettieri - e l'orientamento del governo è
quello di introdurre una esenzione Ici sulla prima casa fino
a 100 metri quadrati e di varare agevolazioni fiscali sugli
affitti e per le giovani coppie". Sulla stessa
lunghezza d'onda il sottosegretario al Tesoro Grandi che
ha parlato di sconti per "chi è in affitto e per
l'Ici prima casa" ma ha avvertito che il
provvedimento difficilmente potrà avere effetti
sull'acconto Ici di giugno che dovrà essere dunque
calcolato sulla base delle attuali norme.
L'obiettivo, come ha spiegato Laura Fincato (capogruppo
dell'Ulivo), è quello di "riprendere dopo Pasqua e
chiudere prima dell'estate". L'altra
misura, concordata nel corso della riunione, riguarda
l'introduzione della cedolare secca del 20 per cento sui
redditi da locazione, cioè per i proprietari di case in
affitto. Il governo dovrebbe presentare un emendamento ad un
provvedimento, ancora da identificare, ma in via di
approvazione al Senato presso la commissione Finanze
presieduta da Giorgio Benvenuto (Ds). Nel provvedimento
dovrebbero figurare anche le misure per la lotta
all'evasione e agli affitti in nero.
Infine
per quanto riguarda la parte della delega che prevede la
revisione degli estimi catastali si inseriranno misure
compensative: una volta aumentate le rendite si provvederà
ad attenuare la tassa di registro e ad aumentare la
franchigia sulle tassa di successione oggi ferma ad un
milione di euro.
(29 marzo 2007)
Spiacenti, ma secondo noi questo puzza di truffa a 100
kilometri di distanza, ragione per la quale il MOVIMENTO DI
OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD dichiara di porre in atto
qualsiasi RAPPRESAGLIA ELETTORALE.
F/TO IL MOVIMENTO DI OPINIONE
Robin di SHERWOOD
21 aprile 2007 0:00 - MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOO
ITALIA 21 APRILE 2007.
ITALIANI, AMICI " LOR
SIGNORI " HANNO DETTO AI GIORNALISTI CHE A GIUGNO
DECIDERANNO COSA FARE DEL " TESORETTO ", QUESTI
STANNO LANCIANDO UNA SFIDA A NOI TUTTI CIOE' AI LORO
DATORI DI LAVORO.
RISPONDETE COME MERITANO, DATE
LORO QUEL CHE MERITANO...... UN SONORO CALCIO IN CULO.
QUEL GIORNO PORTATE LE VOSTRE FAMIGLIE AL MARE IN
MONTAGNA A VISITARE QUALCHE EREMO, SE FERETE QUESTO UNA COSA
LA OTTERRETE SICURAMENTE NON VI DANNEGGERETE CON LE VOSTRE
STESSE MANI.
F/TO
IL MOVIMENTO DI OPINIONE
Robin di SHERWOOD
15 aprile 2007 0:00 - MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD
ITALIA 15 APRILE 2007
SIGNOR NESSUNO, IN GENERE
NON RISPONDIAMO ALLE PROVOCAZIONI, NEL SUO CASO PREFERIAMO
PENSARE CHE ELLA ABBIA MALE INTESO E QUINDI MALE
INTERPRETATO IL SENSO DI QUANTO ABBIAMO INSERITO NEL
PROCLAMA.
1. NOI NON PONIAMO ALCUN DIKTAT AD
ALCUNO E NON SI VEDE COME POTREMMO;
2. DI
CONSEGUENZA NON SIAMO MOSSI DA BORIA ALCUNA;
3.
QUANDO DICIAMO AGLI ITALIANI DI PENSARE E VALUTARE
PROFONDAMENTE E ATTENTAMENTE PRIMA DI DARE IL PROPRIO
VOTO E QUINDI LA PROPRIA FIDUCIA A COSTORO ( DI
QUALSIASI SCHIERAMENTO FACCIANO PARTE ) LO FACCIAMO
PERCHE' FINO AD ORA IL VOTO CHE GLI ITALIANI HANNO
CONCESSO A QUESTI SIGNORI E' STATO IN SEGUITO LORO
RITORNO CONTRO SOTTO FORMA DI OGNI FORMA E GENERE DI
VESSAZIONI E NOI SOSTENIAMO CHE QUESTO STATO DI COSE DEBBA
CESSARE E CESSARE DEFINITIVAMENTE, NON SIAMO NOI AD ESSERE
AL LORO SERVIZIO MA SONO COSTORO I NOSTRI DIPENDENTI, ED IN
QUANTO TALI DEVONO PIEGARSI AI NOSTRI VOLERI, IN CASO
CONTRARIO VADANO ALTROVE A GUADAGNARSI CON FATICA IL
PANE.
PER QUANTO SOPRA REITERIAMO NUOVAMENTE E
FORTEMENTE L' INVITO: ITALIANI, AMICI SE NON VOLETE
FARVI DANNO ANCORA CON LE VOSTRE STESSE MANI NON ANDATE A
VOTARE FINO A QUANDO NON SARANNO ACCETTATE PEDISSEQUAMENTE E
TOTALMENTE LE NOSTRE RICHIESTE.
F/TO
IL MOVIMENTO DI
OPINIONE
Robin di SHERWOOD
15 aprile 2007 0:00 - NESSUNO
Caro robin hood, coi diktat non si risolve nulla. Un po'
borioso come movimento di opinione, non ti pare?
15 aprile 2007 0:00 - MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD
ITALIA 15 APRILE 2007
RIBADIAMO, CHE NESSUN
ITALIANO PER NESSUNA RAGIONE AL MONDO ( SE TIENE AL BENE
PROPRIO E DELLA PROPRIA FAMIGLIA ) SI RECHI ALLE URNE
NE' IN OCCASIONE DELLE AMMINISTRATIVE PROSSIME VENTURE,
NE' AD EVENTUALI POLITICHE ANCHE IN CASO DI ELEZIONI
ANTICIPATE SE PRIMA NON SARA' CANCELLATA L'IMPOSTA
COMUNALE IMMOBILIARE, CON IMPEGNO SCRITTO E CONTROFIRMATO DA
PARTE DEI LEADERS DI MAGGIORANZA E DI OPPOSIZIONE IN DIRETTA
TELEVISIVA, IN PRIMA SERATA, ALLA PRESENZA DEL PRESIDENTE
DELLA CONFEDILIZIA L' AVVOCATO DOTT. CORRADO SFORZA
FOGLIANI, AL QUALE TALE DOCUMENTO DOVRA' ESSERE
CONSEGNATO E LO STESSO CON LA PROPRIA AUTOREVOLEZZA
DOVRA' A NOME DI TUTTI GLI ITALIANI ( COMPRESO IL
MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD ) ASSUMERSI LA
RESPONSABILITA' DI GARANTE DELL' IMPEGNO ALLA
CANCELLAZIONE IMMEDIATA DELL' I.C.I..
FINO A
CHE QUESTO NON AVVERRA' NESSUN ITALIANO DOVRA'
RECARSI AL VOTO IN ALCUNA CONSULTAZIONE.
F/TO IL MOVIMENTO DI
OPINIONE
Robin di SHERWOOD
15 aprile 2007 0:00 - Pierino
Ma siete dei pirla!se le chiese paganol'ici,alla fine la
paghiamo sempre noi.
14 aprile 2007 0:00 - emilio loffredo
PERCHE TALE AGEVOLAZIONE.DEVONO APGARE COME FANNO MILIONI DI
ITALIANI,CHE DOPO 2'-25 ANNI DI SACRIFICI PER METTERE DA
PARTE LA QUOTA DI MUTUO-NON SENZA SACRIFICI-CI VEDIAMO
IMPORRE QUESTA IMPOSTA MAFIOSA,E CAMORRISTICA.ORA AUMENTERA
ANCORA,ATTRAVERSO LA REVISIONE DEGLI ISTIMI CATASTALI-SAPETE
QUANTO MI HANNO CHIESTO I SIGNORI PRETI PER IL MATRIMONIO DI
MIA FIGLIA--1300 EURO- NON E QUESTO UN BUSINESS?AD UNA
DOMANDA DI MMIA FIGLIA DI COME MAI TANTI SOLDI-GLI E STATO
RISPOSTO--SE TI CONVIENE ALTRIMENTI VAI AD UNA ALTRA
PARTE,DOVE HANNO CHIESTO 900 EURO SENZA FIORI.AZIENDA
CHIESA--TASSIAMOLI SENZA PIETA STANNO PIU CHE BENE,ALLA
FACCIA DI TANTI POVERI.
13 aprile 2007 0:00 - MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD
ITALIA 13 ALPRILE 2007.
IL MOVIMENTO DI OPINIONE
ROBIN DI SHERWOOD INVITA TUTTI GLI ITALIANI A DISERTARE
TOTALMENTE LE URNE ALLE AMMINISTRATIVE PROSSIME VENTURE,
QUALORA PRIMA DI TALI CONSULTAZIONI, L' ATTUALE GOVERNO
NON TERRA' FEDE ALL' IMPEGNO DIFFUSO ALLA
CANCELLAZIONE DELL' I.C.I. SULLA PRIMA CASA.
F/TO
IL
MOVIMENTO DI OPINIONE
Robin di
SHERWOOD
8 novembre 2006 0:00 - MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD
RICHIAMO A PRODI
2006-11-08 06:04
CONTI PUBBLICI: PRODI, OBBLIGATO A SCONTENTARE PER
RISANARE ROMA - "Con uno stato in deficit è
impossibile operare cambiamenti senza scontentare
l'opinione pubblica. Mi trovo in una fase storica dove,
per agire bene, sono obbligato a scontentare la gente. Lo
sapevo e lo faccio con cognizione di causa". Lo afferma
il premier Romano Prodi in una lunga intervista al
settimanale francese 'L'Express'. Prodi si dice
pronto a subire un periodo di impopolarità ("non
c'é altra soluzione") e aggiunge: "Tra sei
mesi penso che gli italiani cominceranno a capire".
"Berlusconi - aggiunge il presidente del
Consiglio - aveva detto, e credo sia vero, che il 40%
dell'economia era rappresentata dal sommerso. Ma lui se
ne faceva vanto, mentre noi crediamo sia una delle più
grandi calamità italiane. Se arriviamo a recuperare un
terzo di questo 40% noi riusciremo a rimettere in sesto i
conti". In quel momento, assicura Prodi, "potremo
anche abbassare le tasse". Ma il pensiero fisso
del premier rimane il risanamento: "Devo risolvere il
problema del deficit di bilancio - afferma - Non si vuole
che si riducano le spese. Non si vuole che si aumentino le
tasse. Che mi si dica come fare! Ho scelto di agire per
aumentare il tasso di crescita. E' una scommessa seria.
Se la vinco, come credo, i problemi di bilancio si
risolveranno da soli. Altrimenti - osserva - avrò
perduto". Il premier dunque è pronto a subire un
periodo di impopolarità ("non c'é altra
soluzione") anche se ammette che "si sarebbero
forse potuti evitare alcuni errori di procedura, alcune
discussioni tra ministri".
PRODI, siamo
ancora una volta costretti a rimarcare che lei e lo
schieramento che la sostiene non avete avuto una percentuale
di consenso tale da consentirle di poter passare sopra la
testa di tutti, che lo voglia o no, che le piaccia o no, che
lo ammetta o no NON LEI CHE RAPPRESENTA SOLO SE STESSO, ma
lo schieramento che la sostiene rappresentate solo il 50% (
E PER GIUNTA SCARSO E DUBBIO ) degli ELETTORI ragione per
la quale lei ed il GOVERNO non sareste addirittura
autorizzati a fare ALCUNA LEGGE FINANZIARIA e di lì poi ad
affermare che lei si dice disposto ad accettare l'
impopolarità perchè sa che gli ITALIANI tra SEI MESI
COMPRENDERANNO ci appare AZZARDATO E IMPRUDENTE SE NON FUORI
DI LUOGO, in quanto, proprio perchè come lei stesso ha
ammesso nel corso dell' intervista rilasciata al
quotidiano FRANCESE ( MA POI PERCHE' RILASCIA
INTERVISTE SOLO AI QUOTIDIANI STRANIERI ? ) L' EXPRESS
in SENATO avete una maggioranza RISICATA, ( FORSE SAREBBE
PIU' ESATTO DIRE CHE IN SENATO SE NON FATE RICORSO AI
SENATORI A VITA NON AVETE PROPRIO UNA MAGGIORANZA ) e avendo
una tale maggioranza è DI TUTTA EVIDENZA CHE NON
RAPPRESENTATE E QUINDI NON POTETE PARLARE ED ANCOR MENO
POTETE LEGIFERARE ALCUNCHE' A NOME E PER CONTO DI ALTRI
CHE NON SIA QUELLA PICCOLA MINORANZA CHE VI HA VOTATI,
riguardo LA MAGGIORANZA ( QUELLA VERA ) E COMUNQUE L'
ALTRA META' DELL' ELETTORATO, CHE NON VI HA VOTATI E
CHE QUINDI NON VI HA LEGITTIMATI, NON AVETE NE' L'
AUTORIZZAZIONE A FARE ALCUNCHE' E ANCOR MENO POTRETE
ATTENDERVI CHE QUELLA META' DEGLI ITALIANI COMPRENDANO E
APPROVINO UNA LEGGE FINANZIARIA CHE NON E' AFFATTO
NECESSARIA ( FERMO RESTANDO CHE NON SIETE LEGITTIMATI
NE' AUTORIZZATI ) MA SOLO IDEOLOGICA E PERSECUTORIA, AL
SUO POSTO noi saremmo molto cauti e ci asterremmo da
dichiarazioni insulse perchè intrise di FALSITA' SUL
PIANO MORALE.
F/TO
IL MOVIMENTO
DI OPINIONE
Robin di SHERWOOD
24 ottobre 2006 0:00 - MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD
Vorrebbero abitare gratis in casa d'altri. Ma che? Io ho
comprato, costruito, speso, e tu ora ne vuoi godere a mio
dispetto? Questo significa rubare a qualcuno il suo, e
dare ad un altro ciò che non gli appartiene. E queste nuove
leggi vogliono dire proprio questo: io col mio denaro compro
una casa: tu ti prendi la casa; ed io non ho più né casa
né denaro.
Cicerone - De Officis II
Ora BASTA ! Siamo arrivati all' esasperazione e da
perdere non abbiamo altro.
Se dalla Legge
Finanziaria uscirà anche solo una minima penalizzazione nei
confronti della Proprietà Immobiliare anche solo del
piccolo proprietario metteremo a ferro e fuoco il PAESE.
QUESTO E' L' AVVERTIMENTO ULTIMO
E DEFINITIVO.
F/TO
IL MOVIMENTO ( INCAZZATO ) DI OPINIONE
Robin di SHERWOOD
24 ottobre 2006 0:00 - LA GIOVINE ITALIA
Vorrebbero abitare gratis in casa d'altri. Ma che? Io ho
comprato, costruito, speso, e tu ora ne vuoi godere a mio
dispetto? Questo significa rubare a qualcuno il suo, e
dare ad un altro ciò che non gli appartiene. E queste nuove
leggi vogliono dire proprio questo: io col mio denaro compro
una casa: tu ti prendi la casa; ed io non ho più né casa
né denaro.
Cicerone - De Officis II
FIRMATO LA GIOVINE
ITALIA
22 ottobre 2006 0:00 - LA GIOVINE ITALIA
HANNO VOLUTO LA GUERRA...........GUERRA AVRANNO.
FIRMATO
LA
GIOVINE ITALIA
VIVA LA DEMOCRAZIA VIVA LA
LIBERTA'
21 ottobre 2006 0:00 - MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD
Abbiamo subito un attacco alla LIBERTA' DI OPINIONE,
stanno cercando di ridurci al silenzio chiudendo il nostro
ACCOUNT di Posta perchè in questi anni li abbiamo braccati
e messi in difficoltà, ma non riusciranno a farci tacere,
in questo modo stanno solo peggiorando la loro
posizione.
Sa questo momento il MOVIMENTO
DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD NON ESISTE PIU', MA COME
L' ARABA FENICE RISORGIAMO DALLE CENERI.
Da
questo momento ( E CAMBIANDO ANCHE IL SERVER E L'
ACCOUNT ) abbiamo deciso di chiamarci LA GIOVINE ITALIA CON
CHIARO RIFERIMENTO A GIUSEPPE MAZZINI RESTANDO
SOSTANZIALMENTE FERMI I NOSTRI GIA' PALESI E CHIARI
OBBIETTIVI USEREMO PERO' LE TATTICHE ( COMMISURATE
ALL' EPOCA PRESENTE ) DELLA CARBONERIA E DEI MOTI
CARBONARI.
DA QUESTO MOMENTO CI FAREMO
RICONOSCERE E CI FIRMEREMO CON QUESTA FORMULA: FIRMATO LA
GIOVINE ITALIA.
VIVA LA LIBERTA', VIVA LA
DEMOCRAZIA.
FIRMATO
LA GIOVINE ITALIA
19 ottobre 2006 0:00 - MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD
ITALIA 19.10.2006.
STIAMO
LAVORANDO.......
F/TO IL MOVIMENTO DI OPINIONE
Robin di SHERWOOD
5 ottobre 2006 0:00 - MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD
Visto che in questi giorni i giornalisti hanno
deciso di incrociare le braccia........SARA' UN CASO
?.......ma......chissà, allora noi che non siamo
giornalisti ma semplici operai della penna come direbbe
Davide MENGACCI, abbiamo deciso di sostituirci a loro e fare
un pochino di informazione ( PERALTRO GRATUITA PERCHE'
NOI ABBIAMO IL VANTAGGIO DI POTER FARE A MENO ANCHE
DELL' EDICOLA ) anche se questa più che informazione è
un rinfrescare la memoria, si perchè questo è un documento
che abbiamo già fatto girare, ma siccome nelle ultime ore
in relazione alla finanziaria stiamo registrando il malumore
dei Sindaci di tutta ITALIA e di tutti gli schieramenti
politici e la loro improvvisa preoccupazione per i CITTADINI
e siccome dal documento postato di seguito risulta a chiare
note che per più di DIECI ANNI costoro tutta questa
sollecitudine non l' avevano mai manifestata.......anzi,
allora abbiamo pensato di fare cosa gradita ai CITTADINI e
non SUDDITI come invece siamo tutti stati fino ad ora per
quelli che si palesavano come nostri RAPPRESENTANTI ED
AMMINISTRATORI INTEGERRIMI DEL DENARO PUBBLICO ma che in
realtà COME RISULTA INCONTESTABILMENTE DAL DOCUMENTO
CHIAMATO " ODISSEA DELLO SPRECO - LE SPESE PAZZE DEGLI
ENTI LOCALI hanno per più di un decennio come direbbe
qualcuno fatto CARNE DI PORCO.
BUONA LETTURA E
NON INCAZZATEVI TROPPO MA SE PROPRIO DOVETE FARLO
CANALIZZATE LA VOSTRA RABBIA E UTILIZZATELA AL MOMENTO E NEL
MODO OPPORTUNO.
F/TO
IL MOVIMENTO DI
OPINIONE
Robin di SHERWOOD
Odissea dello
spreco
Viaggio allucinante
nelle
spese pazze degli Enti locali
1
La Confedilizia ha stampato questo libro per rendere
chiaro a tutti dove vanno a finire i soldi di chi paga le
imposte locali. In particolare, i soldi di con-dòmini e
proprietari di casa. Che – oltre al resto – pagano anche
l’Ici, l’imposta più odiata dagli italiani: una
patrimoniale che tassa anche se non c’è reddito, e quindi
espropriativa per definizione. Un corpo estraneo nel nostro
ordinamento tributario, uniformato alla redditualità. Ma
che sfiora il 60 % delle entrate tributa-rie dei Comuni. Una
giungla di aliquote e di stranezze che farebbero ridere, se
non facessero piangere. E, spesse volte, anche lagrime
amare, a incolpevoli cit-tadini.
Corrado Sforza
Fogliani
Presidente Confedilizia
2
Introduzione
Una
mostra di pezze di stoffa coreane costata 220 mila euro. 480
mila euro per un planetario mai realizzato. Un centro di
produzione cinematografica, del costo di 25 milioni di euro,
chiuso dopo pochi anni. Quindici portali in calce-struzzo e
trachite, realizzati per indicare gli alberghi di una nota
cittadina terma-le, pagati 500 mila euro, pericolosi per il
traffico. Una condotta elettromagnetica per non vedenti,
costata 750 mila euro, mai completata. Una pista di ghiaccio
(esborso, 2,3 milioni di euro), priva di impianto per la
produzione del ghiaccio. Un inceneritore per rifiuti urbani,
costato 25 milioni di euro, donato alla città di Pechino
che non lo vuole. Sette telecamere piazzate su di una
piazza, costate 100 mila euro, per scoprire che sulla piazza
c’è traffico. Una diga iniziata 40 an-ni fa, costata 400
mila euro, a tutt’oggi senz’acqua.
Sono
soltanto alcuni fra gli esempi di spreco forniti in questo
volume che racconta come Comuni, Province e Regioni
consumano milioni di euro l’anno in maniera più che
discutibile. Oggi che parlare di sprechi è tanto di moda,
è bene chiarire cosa si intenda per “spreco”. Spreco è
l’acquisto di un bene al prezzo meno conveniente. Spreco
è l’eccessivo ricorso a consulenti esterni a fronte di
eserciti di dipendenti pubblici. Spreco sono le indennità
”a troppi zeri” e i troppi privilegi concessi ai nostri
rappresentanti nelle istituzioni. Spreco è un progetto di
un ospedale o di una strada che non vedrà mai la luce o la
vedrà 50 anni do-po. Spreco sono gli incessanti e continui
appuntamenti ludici organizzati dagli Enti locali, ad
apparente vantaggio dei cittadini, i quali in realtà
necessitano di più servizi o di servizi semplicemente
adeguati. Spreco sono i continui viaggi all’estero dei
nostri amministratori, con nutrite delegazioni al seguito,
per quella curiosa malattia che va sotto il nome di
“convegnomania” o di “turismo assesso-rile”. Spreco
è l’istituzione di rappresentanze italiane – di tutte
le Regioni, e a-desso anche di minori Enti locali –
all’estero, lussuose anche dove non servono.
Sono “tutti comportamenti – come ha dichiarato il
Procuratore generale della Corte dei Conti, la ‘Cassandra
della Pubblica Amministrazione’ – che pro-
3
ducono un’unica, fondamentale
figura di danno, quella che comunemente va sotto il nome di
spreco”.
Allora, ecco che accanto a planetari,
inceneritori, condotte elettromagne-tiche, piste di ghiaccio
e dighe, ci sono altri casi clamorosi che costituiscono veri
capitoli a parte di questa sorta di Odissea nello spreco.
Come il corposo capitolo delle consulenze
esterne, che ogni anno bru-ciano milioni di euro provenienti
dalle casse statali. Sembra quasi che alcuni en-ti locali
facciano a gara per partorire il consulente più bislacco:
che ci crediate o no, esiste il consulente comunale per i
nudisti, per la card turistica, per la tinta-rella, per il
cimitero, per l’obitorio, per i barboni (che sfoggia un
titolo davvero al-tisonante, homeless manager) e quello
contro gli ingorghi. E, ancora, l’esperto di pesce
azzurro, di piste ciclabili, di pace (ciascun Comune,
Provincia e Regio-ne sembra ormai averne ingaggiato uno), di
uccelli acquatici, di arredamento, di sciatica (sì, proprio
l’esperto di sciatica), di bebè, di animali ungulati, di
stalle. Fino ad arrivare al paradosso dei paradossi, ovvero
al consulente dei consulen-ti, all’esperto degli esperti,
il superesperto. Consulenti ed esperti che, dal Nord al Sud
dello Stivale, hanno un tratto comune: sono pagati a peso
d’oro.
Come il denso capitolo dedicato alle
attività ludiche. Feste, concerti, balli e danze
organizzati dagli Enti locali e finanziati con i soldi di
tutti i contribuenti. Ecco allora uscire del cilindro delle
casse comunali il finanziamento per il festi-val Souk, per
il concerto di Edoardo Bennato, di Sting, di Simon &
Garfunkel, di La Crus, di Manu Chao e di Raul Casadei. Ecco
allora finanziate le celebrazioni in onore del soldato
Brandolino, il festival canoro Gondola d’oro, il Capodanno
celtico, l’apparizione della Beata Vergine di Tirano, la
Perdonanza celestiniana e la finale di Miss Intimo 2002.
Per non parlare di un altro dei capitoli più
consistenti della nostra saga, ovvero quello relativo
all’acquisto di beni e servizi nella Pubblica
Amministra-zione. Quando paga Pantalone si compra di tutto e
non sempre ai prezzi più convenienti: poltrone, computer,
statue, palazzi interi, acquistati a peso d’oro e dalla
dubbia utilità. Lo sapevate che ciascuna delle venti
Regioni italiane pos-siede un’ambasciata a Bruxelles e una
a Roma? Lo sapevate che c’è una Re-
4
gione del Sud che ha istituto
un’ambasciata anche a New York, nel cuore di Manhattan, a
due passi dalla 54a Strada?
Infine, un cenno
doveroso ad un altro sostanzioso capitolo sugli sprechi
italici, quello relativo alle generose, in alcuni casi
generosissime, indennità con-cesse ai nostri rappresentanti
negli enti locali. I consiglieri regionali godono
dell’indennità di reiserimento nella società civile. Che
la chiamino pure così, al-tro non è che la liquidazione
bella e buona, soprattutto buona. Fino ad arrivare al caso
eclatante della Regione Veneto che, ai suoi consiglieri,
concede addirit-tura il privilegio di un contributo “per
le spese funerarie”, forse l’unico privilegio cui nessun
eletto aspira, per la verità.
Quanto si può
arrivare a sprecare all’incirca in un anno? Molto,
moltissi-mo. Gli sprechi raccolti in questo libro, che
importanti testate nazionali hanno avuto il merito di
scovare dandone notizia, non rappresentano che la punta di
un iceberg dalle proporzioni ben più gigantesche. Solo
attenendoci ai 170 casi citati in questa nostra Odissea
nello spreco, si scopre che in un anno, o giù di lì, se ne
sono andati in fumo circa 2.352.896.099 euro, ovvero, 2
miliardi, 352 mi-lioni, 896 mila, 99 euro.
Una
cifra da capogiro, ma che rappresenta un dato insignificante
se comparato al debito pubblico nazionale, ammontante a ben
1.386 miliardi di eu-ro. Ma se riflettiamo sul fatto che i
170 casi qui analizzati rappresentano soltan-to una
piccolissima – ed esemplare – percentuale degli sprechi
che ogni giorno si consumano alla corte degli enti pubblici,
potremmo non a torto arrivare a pre-sumere che in Italia gli
sprechi rappresentano il 2% del debito pubblico naziona-le.
Questo cosa significa? Che, in circa 50 anni, eliminando gli
sprechi, lo Stato potrebbe arrivare a risanare il suo
disavanzo, senza considerare l’opportunità di investire
le risorse pubbliche in attività e servizi utili e
produttivi per la collettivi-tà.
Dunque, da una
parte gli Enti locali, nello specifico i Comuni, per
sopperi-re – dicono – alla riduzione di trasferimenti
statali, hanno aumentato le tasse per i cittadini, Ici in
prima battuta; dall’altra, ecco come, in 170 casi tutti da
di-menticare, hanno speso i soldi dei contribuenti. C’è
bisogno di aggiungere al-tro? Sì, sarebbe ora, proclami a
parte, di mettere la parola fine allo spreco, ope-
5
rando severi controlli,
evitando i rimpalli di responsabilità e attribuendo veri
po-teri alla magistratura contabile.
Monica
Allegrucci
Le notizie riportate sono tratte
dalla stampa nazionale, segnatamente da quotidiani come il
Giornale e Libero, che meritoriamente hanno posto
l’accento sul malvezzo delle spese facili da parte degli
Enti locali. Di ciascuno spreco è indicato nel titolino
l’ente responsabile, cui segue la descrizione sulla base
di quanto a suo tempo apparso sulla stampa. In calce a
ciascun brano viene citata la fonte originale.
6
A mo’ di premessa
due testimonianze significative
Ogni volta che
vengo a casa, tra quelli inviatimi dal presidente della
Provincia, dal sindaco del Comune capoluogo, dai sindaci dei
Comuni vici-ni, sono un pacco così alto d’inviti. Mostre,
fiere, come si dice?, vernissa-ges, inaugurazioni, vernici.
Sempre sottoscritti: il presidente della Provincia, il
sindaco, e l’assessore accanto, perché così si capisce
che i governi sono di coalizione. Io mi chiedo: ma tutti
questi bellissimi cartoncini, che sono poi d’invito a
tutte queste belle manifestazioni – come questa (guardate
quanta bella gente c’è questa sera) – costano ai
cittadini, incidono sui bilanci, sì o no? Perché se
costano, e se per pagare queste cose bisogna aumentare le
tasse, io preferirei chiedere prima il permesso ai
cittadini, perché questo non è mica un servizio pubblico
essenziale. O no? Magari, forse, si prende un po’ meno
consenso. Certo, si fanno tante mostre, con tante
inaugura-zioni, sempre con la fascia tricolore, la
televisione, i sindaci, tutti, eh, tutti: il problema è
generale. Se non costano, allora fanno bene a farle. Se
invece costano, e c’è da stabilire quali sono le
priorità dei tagli, forse si può comin-ciare anche da qui.
Marcello Pera, presidente del Senato della
Repubblica
intervento alla Versiliana,
Pietrasanta, 18 luglio 2004
Alla sana gestione
finanziaria degli enti locali lo Stato è, quindi,
diretta-mente interessato e non potrà sottrarsi al
potere-dovere di dettare regole e prevedere controlli in
sede di coordinamento della finanza pubblica (e, quindi, in
attesa della auspicata legge, organica e concertata sul
federali-smo fiscale, nelle annuali leggi finanziarie) e
nella disciplina di principio dell’ordinamento contabile
degli enti locali.
Si tratterà anche di regole
e controlli più stringenti e costrittivi di quanto sia
ipotizzabile per la restante gestione amministrativa, ma è
que-sta una conseguenza inevitabile di quanto appena detto.
Del resto anche
7
in
tutti gli altri paesi europei si riscontrano restrizioni
specifiche all’autonomia contabile-finanziaria e
sicuramente non meno gravose di quelle che potrebbero essere
introdotte da noi.
Vorrei ricordare, di corsa,
che in Francia (in cui, per di più, i ragionie-ri/contabili
degli enti locali sono addirittura funzionari del Ministero
delle fi-nanze) le Camere regionali dei conti approvano i
bilanci preventivi e con-suntivi e hanno il potere di
prescrivere le modifiche da apportare per rea-lizzare il
pareggio effettivo; in Germania controlli altrettanto
incisivi sono esercitati dalle Corti dei conti dei Länder
per gli enti con una certa popola-zione e da organi
decentrati degli stessi Länder perquelli minori; infine in
Inghilterra un organo di controllo centrale (la Audit
Commission) nomina i revisori dei conti, detta loro le
prescrizioni operative e ne controlla l’attività.
Francesco Staderini, presidente della Corte dei conti
intervento al convegno “Autonomie locali,
garanzie di legalità
e sana gestione”, Roma,
21 aprile 2004
8
Poltroncine Frau
Comune di Perugia
Il Comune di Perugia ha sede presso il prestigioso palazzo
dei Priori. Qui, nella splendida Sala dei Notari, si possono
ammirare cicli di affreschi del tredicesimo secolo. Al
centro del-la parete frontale, campeggiano lo stemma di
Fortebraccio da Montone, capitano perugino di ventura del
‘400, ed un portale bronzeo più o meno dello stesso
periodo. Fra tante me-raviglie, si possono ammirare anche
180 poltroncine “azzurro polvere”, acquistate qualche
tempo fa dal Comune perugino. Pensate originariamente per
l’Auditorium di Roma, le pol-troncine in pelle sono state
disegnate dal celebre architetto Renzo Piano per la Frau,
a-zienda leader nel settore poltrone e divani. Quanti euro
sono stati spesi dall’amministrazione per le poltroncine?
Secondo fonti ufficiali, il trasporto, il montaggio ed il
collaudo delle suddette sono costate 90.000 euro, ovviamente
Iva esclusa.
Libero, 13 agosto 2004
Punti luce
Comune di Roma
Il Comune
di Roma ha varato un piano straordinario per illuminare la
città eterna. L’investimento è piuttosto corposo: 15
milioni di euro, dal 2002 al 2005, per la creazione di circa
4.000 nuovi punti luce. Vale a dire ben 3.750 euro a
lampione. Una cifra considere-vole, se la si confronta con
quanto hanno speso altre amministrazioni. Il Comune di
Mila-no, ad esempio, ha investito 77 milioni e mezzo di
euro, installando 32.000 nuovi punti lu-ce. A Bologna, la
Giunta ha commissionato per il biennio 2001-2002 la
realizzazione dello stesso numero di punti luce capitolini,
per un investimento complessivo di appena due mi-lioni e
centomila euro, ossia solamente 525 euro a postazione. A
Rimini, la spesa media è stata di 1.825 euro. A Olbia, in
Sardegna, il piano di completamento della rete pubblica,
comprensivo di progetto e installazione di nuovi 713 punti
luce, è costato poco più di un milione di euro. Più o
meno la stessa cifra che il Comune di Verona ha impegnato
fino al 2001 per la manutenzione e la messa in opera dei
sistemi illuminanti nella città di Giulietta e Romeo.
il Giornale, 9 agosto 2004
Pianeti
fantasma
Comune di Napoli
Nel 1999,
il Comune di Napoli deliberò l’acquisto di un planetario.
Si aggiudicò l’appalto l’industria francese Rs
Automation Industrie, che sconfisse la concorrenza di
quattro a-ziende italiane, la veneta Gambato e le milanesi
Goto Opticali, Spitz e Zeiss. Il progetto era ambizioso: la
cupola avrebbe dovuto consentire la proiezione di 5.000
stelle. A distan-za di cinque anni, non c’è traccia
dell’ambiziosa opera, per il cui acquisto sono stati già
spesi da Palazzo San Giacomo 960 milioni di vecchie lire. A
Ponticelli, quartiere periferico dove era stata prevista la
sua installazione, nessuno ne sa nulla. Il planetario, per
alcuni problemi burocratici, non è mai giunto in Italia ed
attualmente giace, pronto per la conse-gna, nei magazzini
dell’industria francese. Ma qual è il vero paradosso? Nel
bilancio co-munale, risultano iscritte le spese per il
controllo tecnico e funzionale della struttura: 12mila euro
l’anno per 5 anni. Facendo un po’ di conti,
l’amministrazione partenopea ha speso 61.000 euro per la
manutenzione di un planetario che giace abbandonato in un
ma-gazzino di un’industria francese.
Libero,
13 agosto 2004
9
Pezze
di stoffa
Comune di Milano
Il Comune
di Milano, per il 2004, ha destinato a mostre e musei
cittadini 44 milioni e 500 mila euro. Nel dettaglio: per la
gestione del Castello Sforzesco sono stati impegnati 5
mi-lioni e 948mila euro; per le Raccolte storiche, 924.000
euro; per le Raccolte archeologiche, 522.000 euro; per la
Galleria d’arte moderna e contemporanea, 300.000 euro; per
il Plane-tario, 342.000 euro; per il Civico acquario,
785.000 euro; per il Museo di storia naturale, 1 milione e
800mila euro; per il Palazzo Reale, 2 milioni di euro e,
infine, 530.000 euro per il Centro studi arti visive. Si
tratta di spese forse eccessive, ma tutto sommato doverose.
Meno comprensibile appare, invece, lo
stanziamento per la mostra di un’artista coreana, Kim Soo
Ja, ospitata al Padiglione d’arte contemporanea. La mostra
è costata 220.000 eu-ro, il tutto per allestire quelle che
sono ad ogni buon conto semplici pezze di stoffa, di
pro-venienza coreana non c’è dubbio, stese su fili di
metallo, seppure abbellite da otto schermi per la
video-installazione.
Le spese di funzionamento
del Padiglione d’arte contemporanea, più noto come Pac,
co-sta 193.000 euro l’anno, cui vanno aggiunti 90.000 euro
per consulenze professionali ed i fondi per finanziare le
mostre ospitate nel centro espositivo. Il Poldi Pezzoli,
invece, ospite-rà la mostra “A caccia in Paradiso: arte
di corte nella Persia del ‘500”, per una spesa
com-plessiva di 300.000 euro.
Libero, 5
settembre 2004
Auto blu alle pulci
Comune di Roma
Il presidente del 1° Municipio
del Comune di Roma, nonostante abbia a disposizione l’Alfa
di servizio con tanto d’autista pagata dal Comune, ha
chiesto ed ottenuto una seconda au-tomobile. Questa la
motivazione alla base della richiesta subito soddisfatta:
poiché ad una certa ora del pomeriggio la vettura comunale
torna in garage, il presidente necessita di una seconda
autovettura, per cavarsela nelle ore serali a causa degli
innumerevoli impe-gni istituzionali. Così, si è subito
provveduto a noleggiare presso una ditta privata automo-bile
ed autista. Costo dell’operazione, solo nel 2003, 5.940
euro, mentre per i primi tre me-si del 2004 l’impegno
preventivo è di 3.685,62 euro per 240 ore, salvo variazioni
o diverse esigenze. Ed ecco il paradosso: al costo
dell’automobile e dell’autista, si deve aggiungere la
spesa di 287,40 euro, per i membri di una commissione
convocata ad hoc per decidere a quale ditta di autonoleggio
affidare il servizio.
il Giornale, 9 agosto 2004
Hollywood sul fiume Nera
Comune di
Terni
Nel 1994 il Comune di Terni decise di dar
vita ad un ambizioso progetto: sulle ceneri delle ex
officine meccaniche Bosco, realizzare un centro di
produzione cinematografica sul mo-dello di Cinecittà. Il
progetto del nuovo Centro multimediale, prevedeva
megacomputer, mediateca, set virtuali, articolati su 17.000
metri quadri di superficie totale. Insomma, ce n’era
abbastanza da far impallidire Hollywood ed anche Bollywood.
Per la gestione, fu co-stituita una società, la Centro
Multimediale Terni spa, partecipata dal Comune (51%), dalla
Regione (4%) e da Telecom Italia (45%), allora di proprietà
dello Stato. A dirigere la neo-nata società, fu chiamato un
importante e bravo giornalista, già presidente della Rai
dal 1980 al 1986, dietro un compenso di 100.000 euro
l’anno. Il progetto, davvero ambizioso, venne finanziato
anche con il contributo dell’Unione Europea, con
complessivi 25 milioni di euro.
10
A distanza di una decina d’anni, il Centro
multimediale non è mai decollato. In sette anni l’unico a
sfruttare l’Hollywood umbra è stato Roberto Benigni, che
proprio là ha girato “La vita è bella”, premio Oscar.
Carlo Rambaldi, genio degli effetti speciali
cinematografici, ha provato a lanciare all’interno del
Centro una “Accademia europea degli effetti speciali”,
ma ha chiuso dopo pochi mesi. Alcuni errori di gestione
hanno infatti messo ko l’Hollywood umbra: i 150 posti di
lavoro si sono ridotti a 50, le circa 40 aziende del settore
cinemato-grafico si sono dileguate ed il bilancio 2003 si è
chiuso con 832.000 euro di passivo, che si aggiungono ai 4
milioni di euro di debiti pregressi.
Libero, 22
agosto 2004
Addetti stampa
Comuni
Gli enti locali tengono in modo particolare alla
loro immagine. Qualche esempio? A Milano sono circa 30 le
persone che seguono la comunicazione del Comune, compreso
l’Ufficio stampa (4 persone per un totale di spesa di
398.000 euro l’anno, di cui 120.000 lordi al capo
ufficio). A Genova gli addetti stampa comunali sono sette
(di cui sei dipendenti e un consulente esterno da 75.000
euro netti l’anno), più il portavoce del sindaco,
distaccato da un altro ufficio.
Anche il Comune
di Palermo non lesina in quanto a esperti di comunicazione:
uno dei cin-que consulenti personali del sindaco si occupa
solo dell’Ufficio stampa, affiancato da una nutrita
squadra di giornalisti. L’Ufficio stampa della Regione
Calabria ha addirittura un au-tista a completa disposizione
del capo e del suo vice, oltre che di due collaboratori. Un
pri-vilegio dovuto a una legge regionale che nel 1996 ha
elevato l’Ufficio stampa al rango di “struttura
speciale”, due parole che hanno garantito anche un
“trattamento economico ac-cessorio”: il passaggio da
14.228 euro a 27.484 in più ogni anno.
La
Calabria, come qualunque altra Regione, ha due Uffici stampa
diversi, uno per la Giun-ta e uno per il Consiglio. In
Basilicata, la Giunta ha 3 addetti stampa e il Consiglio 5;
in Campania sono 7 e 2; in Umbria, 6 e 4, nelle Marche, 6 e
5; in Liguria 3 e 3: costano in tut-to 400.000 euro
l’anno.
L’elenco potrebbe continuare a
lungo. Ma gli stipendi sono solo una voce da considerare tra
i costi della comunicazione. Per provvedere alle altre
esigenze dei quattro addetti stampa, la Giunta siciliana
spende 85.000 euro l’anno. In più, ogni assessore dispone
di 35.000 euro per spese d’informazione e portavoce. Per
l’acquisto di libri e giornali, solo la Presidenza ha in
cassa 59.000 euro. Tra le spese più astruse per la
comunicazione, si di-stingue sempre la Sicilia con i 103.000
euro spesi “per la composizione della partitura mu-sicale
del testo dell’inno ufficiale della Sicilia e per la
riproduzione audio dell’inno stesso”. Non sapevamo che
la Regione Siciliana avesse un inno a parte.
il
Giornale, 17 agosto 2004
Portavoci
Comune di Bergamo
A fine luglio 2004, il sindaco
di Bergamo ha deciso di aumentare la retribuzione del
proprio addetto stampa, elevandola a 82.800 euro lordi
l’anno. Nell’amministrazione precedente, il portavoce
del sindaco guadagnava 10.000 euro in meno. Facendo un
rapido raffronto tra la busta paga dell’addetto stampa e
quella del sindaco, si scopre che la busta paga mensi-le del
giornalista è di 6.900 euro, mentre quella del primo
cittadino è di 6.000 euro mensili. Vale a dire 900 euro in
meno rispetto al giornalista. Curioso.
Vita
facile per il fortunato giornalista. Si deve occupare
esclusivamente della comunicazio-ne personale del sindaco. I
rapporti istituzionali tra Comune e stampa sono curati,
infatti, da un’apposita agenzia. La busta paga del
dirigente responsabile dell’agenzia di comuni-
11
cazione è altrettanto dignitosa:
101.428 euro lordi l’anno, ovvero, 8.437 euro mensili.
Fa-voloso fare gli addetti stampa al Comune di Bergamo.
Libero, 31 agosto 2004
Consulente dei
nudisti
Comune di Ravenna
Il Comune
di Ravenna ha speso, nel 2003, 4 milioni e 425.000 euro per
collaborazioni e-sterne, stipulando 257 provvedimenti di
incarichi e 411 contratti di collaborazione. Una ci-fra che
si ricava dall’esame del piano esecutivo di gestione
comunale del 2003. Nonostan-te la presenza di valide
professionalità tra i dipendenti comunali, il ricorso a
consulenze e-sterne è stato decisamente eccessivo e,
soprattutto, non sempre di qualità. Questo è quanto
risulta: 2.324.889,36 euro per consulenze, progettazioni,
studi e prestazioni pro-fessionali varie (113 provvedimenti,
152 contratti); 801.412,21 euro per la sicurezza sul la-voro
e la direzione di lavori (30 provvedimenti, 30 contratti);
629.793,09 euro per collabo-razioni coordinate e
continuative (38 provvedimenti, 49 contratti); 556.404,24
euro per in-carichi di docenza, scolastica o formativa (56
provvedimenti, 153 contratti); 113.326,44 eu-ro per collaudi
(20 provvedimenti, 27 contratti). Sfogliando l’elenco
delle consulenze, s’incontrano anche collaborazioni per
voci curiose: per esempio, il “monitoraggio
sistema-tico-ricognitivo su capanni da pesca e turistici”,
la “consulenza per Museo ornitologico e di scienze
naturali” e, infine, “l’incarico conservatore per
trasferimento Museo ornitologico”. Infine, la migliore di
tutte: una consulenza per la “valutazione dell’incidenza
del naturismo sul lido di Dante”: 624 euro, non una grande
cifra in realtà, ma spesi per gli effetti della spiaggia
per nudisti.
il Giornale, 27 agosto 2004
Card turistica
Comune di Perugia
Questa storia comincia nel 1999 a Perugia, quando il
capoluogo umbro decide di lanciare un progetto: una card
turistica, destinata ai visitatori provenienti dai municipi
amici, che dà diritto a sconti particolari nei negozi,
negli alberghi e nei ristoranti. A studiarne la
fattibilità, un funzionario comunale che ottiene
addirittura che dei costi della card si faccia carico la
Confcommercio. La Giunta se ne compiace, sottolineando come
“risulti interessante la proposta, che non implica costi
per l’amministrazione”. E siccome non costa niente, la
card resta nel cassetto. Finché, a ottobre 2003, la carta
riemerge dal dimenticatoio. E’ sempre la stessa, ma in
municipio non sembrano ricordarsene. La Giunta approva il
finan-ziamento del progetto-clone nella quale è ipotizzata
l’offerta di una card che consenta di ottenere sconti ecc.
ecc. Una differenza, a dire il vero, c’è. Questa volta,
invece di affidarsi alle risorse interne, la Giunta
sottolinea che per realizzare la card non si può fare a
meno di “un soggetto in possesso di una formazione
orientata alla comunicazione”. Dunque, via libera al
consulente esterno, individuato per chiamata diretta.
La prescelta è una giovane laureata in “tecnica
pubblicitaria” alla quale, per gli 8 mesi di incarico,
viene riconosciuto un corrispettivo di 14.464,26 euro.
Ovviamente, “la professio-nista incaricata non è tenuta a
osservare orari prestabiliti”. Importante è il risultato.
La con-sulenza, però, non passa inosservata.
L’opposizione comunale avanza il legittimo sospetto che si
tratti di un doppione e di un’inutile consulenza. Il caso
finisce alla Corte dei conti. L’amministrazione perugina
che cosa fa? Quando il contratto della consulente sta per
sca-dere, decide di rinnovarlo. E il contratto non è più
di 8 mesi, ma di un anno retribuito con 25.581,98 euro,
quindi con un aumento mensile pari a circa 600 mila lire. Il
tutto per addi-venire alla piena realizzazione della card
che era stato di fatto realizzato già 4 anni prima, senza
spendere un euro e senza ricorrere a consulenti esterni.
12
il Giornale, 26
agosto 2004
Spazio ai grandi eventi
Comune di Roma
Venti milioni e 910mila euro nel
2003. A tanto ammonta la spesa complessiva del Comune di
Roma per i collaboratori esterni. Tra le spese più curiose
c’è quella di 16.250 euro lordi, per 6 mesi di lavoro,
destinati ad una collaboratrice esterna che si è dovuta
occupare dello “Studio di fattibilità per la creazione di
uno spazio permanente da dedicare alle Arti della Figura”.
E’ andata molto meglio all’incaricata delle “politiche
di promozione del turismo, della moda e dei grandi
eventi”, che ha potuto beneficiare di 50.000 euro. Da
quest’anno, inoltre, il Comune di Roma ha un consulente in
licenze da noleggio di auto, che riceve 32.000 euro, Iva
esclusa.
Libero, 21 agosto 2004
Delegato per l’abbronzatura
Comune di Roma
Il Comune di Roma, ormai da qualche anno, ha un
“delegato del sindaco per la tutela dei consumatori e
degli utenti”. Il delegato pare sia un avvocato che, nei
ritagli di tempo, veste i panni del paladino dei diritti del
cittadino. A questo punto sarebbe stato lecito attendersi
qualche intervento contro il caro-prezzi o contro la
mala-burocrazia. Niente da fare: per questa estate la
preoccupazione del delegato del sindaco è stata la
tintarella. Sì, perché immediatamente prima delle vacanze
ha approntato un preziosissimo “Decalogo per una
tintarella sicura”. La premessa del Decalogo è eloquente:
“un eccesso di sole può essere dannoso per la salute”.
Anche i 10 suggerimenti, però, non sono da meno: si va dal
“verifi-care sulla confezione delle creme solari il
fattore di protezione” a “i prezzi dei solari sono più
alti nelle località turistiche”. Notizie preziose. E a
caro prezzo. Il consulente del Sinda-co, attraverso un
contratto di collaborazione esterna, percepisce dal Comune
25.000 euro l’anno.
Libero, 10 agosto 2004
Due consulenti cimiteriali
Comune di
Firenze
Due consulenti per fare lo stesso,
identico, lavoro. Succede a Firenze, dove
l’Amministrazione Comunale nel 2003 ha deciso di
realizzare uno “studio per ampliare e migliorare la
gestione dei cimiteri”. L’incarico, però, è stato
affidato a due persone diverse, chiamate a distanza di 11
giorni l’una dall’altra. In pratica si ritrovano in due
a svolgere un lavoro per il quale basterebbe una persona.
Stesso compito, stesso incarico, stessa retri-buzione. Per
la realizzazione dello studio sui cimiteri il bilancio
comunale prevedeva lo stanziamento di complessivi 15.000
euro e l’Amministrazione ha salomonicamente deciso di
dividere questa cifra: ciascuno dei due esperti in cimiteri
ha percepito così 7.500 euro.
Libero, 25 agosto
2004
Betlemme
Comune di Milano
Nel bilancio di previsione del Comune di Milano per
l’anno 2004 figurano alcune voci di spesa davvero curiose.
Decine o centinaia di migliaia di euro che verranno distolti
dalle e-sigenze dei cittadini milanesi per progetti la cui
opportunità rimane tutta da dimostrare. Ad esempio, a
pagina 434 del volume delle spese correnti, si trovano
impiegati 195.000 euro per le celebrazioni del trentennale
del gemellaggio fra il capoluogo lombardo e Dakar, la
13
capitale del Senegal dove
ogni anno si celebra la famosa Parigi-Dakar, ovvero la
traversa-ta del deserto in motocicletta.
Non
meno curioso l’impegno di 300.000 euro per partecipare ai
festeggiamenti del 450° anniversario dalla fondazione di
San Paolo del Brasile. E che dire della previsione di spe-sa
di 290.000 euro che la Giunta di Palazzo Marino prevede di
spendere per una non me-glio precisata “apertura verso
Est”?
Il sindaco sembra voler fare della
politica internazionale uno dei capisaldi della propria
amministrazione. Ed in questo contesto si inseriscono anche
i 51.650 euro destinati al “Consiglio internazionale
consultivo scientifico e tecnico delle Nazioni Unite per il
pro-gramma di prevenzione del crimine e di giustizia
penale”. Del resto, anche nel 2003, la Giunta aveva già
adottato una politica simile. Il Servizio cooperazione
internazionale del Comune ha sovvenzionato ben 56
associazioni, da Emergency a Fratelli dell’Uomo, dalla
Fondazione Giordano Dell’Amore a Sallam-Ragazzi
dell’Olivo. Così sono stati stanziati 102.000 euro per la
realizzazione a Betlemme di un centro di accoglienza e
d’informazioni per il turismo italiano in Palestina,
mentre altri 40.000 euro hanno preso la via del Senegal:
20.000 euro per un misterioso progetto di “diminuzione
della dipendenza dalle rimesse degli emigranti attraverso il
miglioramento sostenibile della produttività agricola dei
villaggi” ed altri 20.000 per attività di “appoggio
alla microfinanza locale per un sistema finanziario attento
alle esigenze contadine”. Ancora 20.000 euro sono finiti
in un progetto per la for-mazione a Gerusalemme di giovani
impegnati nel restauro dei mosaici del Monte Nebo e 25.000
euro sono stati investiti per la promozione del Museo
d’arte di Sarajevo.
La lista è ancora lunga.
Sempre nel 2003, l’amministrazione ha attribuito 15.000
euro alla Fondation Desarollo per la promozione
dell’artigianato in Ecuador, 50.000 euro alla Fon-dazione
Fiorello La Guardia per progetti sull’ambiente in Brasile,
129.000 euro al Politec-nico di Milano per un progetto di
sistemazione della City Hall del municipio di Ramallah,
sempre in Palestina. Da ultimo, ci sono anche 2.500 euro
erogati per la piantumazione della foresta delle Aclu in
Israele.
Libero, 17 agosto 2004
Cento città
Comune di Torino
Un
incarico professionale per l’individuazione delle linee
strategiche di politica internazio-nale per gli anni
2002-2006. Questo è il contenuto di una delibera del Comune
di Torino che ha deciso di dotarsi di una specie di
ambasciatore o ministro degli Esteri “per promuo-vere a
livello internazionale la città”. La scelta è andata su
G.M., già presidente della Commissione Esteri del Senato.
Il curriculum vitae del prescelto è allegato alla delibera:
docente di storia dell’America settentrionale
all’Università di Torino, senatore per tre legi-slature.
Il suo compito è quello di “razionalizzare i network
internazionali ai quali la città partecipa”,
“razionalizzare i gemellaggi esistenti”,
“razionalizzare le attività delle istituzioni
internazionali presenti a Torino”. Ma non è tutto.
Tra “l’intensificazione del marketing
internazionale” e i “processi di policy urbana”, la
Giun-ta riconosce all’ambasciatore comunale e ai suoi
collaboratori i rimborsi per gli indispen-sabili viaggi
all’estero: si tratta di 10.330 euro. Passano quattro mesi
e il Comune affida al prescelto un nuovo incarico:
“rieditazione del piano strategico”. Importo: 36.000
euro. Ma arriva l’imprevisto. G.M. ha redatto un piano che
non soddisfa del tutto il Comune. E il Comune che fa? Affida
di nuovo l’incarico a G.M., pagandolo di nuovo,
chiedendogli di ap-profondire e di “presentare di progetti
volti a internazionalizzare la città”. E si ricomincia:
curriculum, obiettivi e relativi impegni di spesa. Passano
altri tre mesi, arriva un altro inca-rico. Il consulente non
cambia, è sempre G.M., questa volta per “l’avvio del
progetto di co-operazione internazionale denominato Cento
città per cento progetti in Brasile”. Motivo: la svolta
strategica per le politiche di cooperazione internazionale
di questa amministrazione
14
civica, così che si rende necessaria e non più
differibile la definizione di un progetto. Nuo-vo
stanziamento: 14.400 euro. E sono tre incarichi in sette
mesi. Totale, 140.000 euro, più le spese per i viaggi fanno
150.000.
il Giornale, 15 agosto 2004
Comitatologia
Comune di Roma
Nel
2004, il Comune di Roma ha istituito un “Comitato per gli
indirizzi sulle metodologie delle attività di controllo e
di gestione”, composto da 5 dirigenti del Comune e 3
consulenti. I tre collaboratori esterni
all’amministrazione percepiscono un compenso, Iva esclusa,
di 15.000 euro l’anno ciascuno. Ai dirigenti interni
spetta, invece, il gettone di presenza. In to-tale, per il
funzionamento del comitato sono stati stanziati 59.000 euro.
Il comitato si occu-pa di controllare le spese comunali, con
scarso successo, evidentemente.
Ma quella dei
comitati deve essere una fissazione del Comune di Roma. Nel
1995, venne istituito, infatti, il ”Comitato di consulenza
e garanzia del Gruppo Comune di Roma”, con il compito, a
quanto pare, di vigilare sull’operato delle
municipalizzate. L’organismo, che è composto anch’esso
da dipendenti comunali e da collaboratori esterni, è
tuttora operante, almeno dal punto di vista del costo: dal
2002 al 2004 sono stati spesi, tra stipendi, rimborsi e
tasse, 286.000 euro.
Libero, 17 agosto 2004
Aquiloni
Comune di Genova
Il
Comune di Genova, per il 2004, ha approvato una delibera di
spesa, per un totale di 408.000 euro, con finanziamenti ad
alcune associazioni: 24.000 euro alla Chance Eventi per il
Festival Multietnico “Souk a Genova”; 2.500 euro alla
Cineteca Griffith per la proie-zione della copia restaurata
del film degli anni ‘20 “Metropolis” di Fritz Lang e,
infine, 400 euro per “manifestazioni aquilonistiche atte a
promuovere la costruzione di aquiloni in la-boratori
didattici”.
il Giornale, 11 agosto 2004
Ecomostro
Comune di Torino
L’Assessorato alle periferie del Comune di Torino, per
festeggiare l’abbattimento di un e-comostro, il
palazzaccio di via Fratelli Garrone, ha organizzato un
concerto ingaggiando l’artista Edoardo Bennato: 56.000
euro il compenso per l’artista. L’operazione urbanistica
era certamente sacrosanta, ma era necessario che il Comune
organizzasse per l’occasione addirittura un evento
musicale, ingaggiando per di più un cantautore napoleta-no?
Era necessario spendere 56.000 euro per un concerto, invece
di investire nel recupe-ro delle periferie?
Libero, 27 agosto 2004
Rocky, Rambo e Sting
Comune di Roma
Il Comune di Roma ha
organizzato due grandi concerti gratuiti per i cittadini.
All’ombra del Cupolone si sono così esibiti,
rispettivamente il 30 giugno ed il 31 luglio, Sting e
Si-mon&Garfunkel. Sting, ex leader dei Police, è autore di
notissime canzoni, mentre il duo americano è un’icona del
movimento hippies degli anni ’70. Insomma, stiamo parlando
di vere leggende del rock. Nonostante la presenza di
numerosi patrocinatori, il concerto di Sting è costato al
Comune di Roma la cifra di un milione e mezzo di euro. Meno
costosa
15
l’esibizione di Simon&Garfunkel, anche se i due hanno
preteso un esercito di body-guard, trenta stanze, due suite
in albergo e, dulcis in fundo, l’allestimento di un
piccolo chalet nel retropalco, adornato con mazzi di calle
bianche. La spesa a carico del Comune è stata di 500.000
euro. Con le difficoltà di bilancio comunale, insomma,
forse andava riflettuto me-glio l’investimento di 4
miliardi di lire per due concerti musicali, seppur con noti
artisti.
Libero, 17 agosto 2004
Musicopoli
Comune di Piacenza
Il
Comune di Piacenza ha stanziato, nel biennio 2002-2003,
46.000 euro per tre concerti musicali. All’artista La Crus
sono andati 8.000 euro, a Manu Chao 33.000, a Ivano Fossati,
l’unico italiano per giunta, 5.000 euro. Ma siccome il
Comune ha il pallino della musica, e dei concerti, non
possiamo dimenticare la manifestazione canora
“Tendenze”, che comple-ta la sezione musicale: 165.000
euro spesi per gestire bene la manifestazione. Bene, cioè,
male.
Libero, 25 agosto 2004
Il
nomade archeologo
Comune di Roma
Al
Comune di Roma sono arrivati gli “Archeo-nomadi”. Non
sono una nuova etnia, ma una creazione comunale. Di cosa si
tratta? Tutto è cominciato perché, nell’area occupata
dalle baracche dei nomadi a villa Gordiani, sono stati
rinvenuti i resti di un’antica villa romana. La
Sovrintendenza, giustamente, ha interrotto i lavori di
costruzione del campo attrezzato e i nomadi sono stati
trasferiti in container provvisori nello stesso campo. Ma, a
questo punto, alcuni giovani rom, tirando fuori
un’insospettabile passione per l’archeologia e le
at-tività di scavo, hanno dato la loro disponibilità a
collaborare. Così, l’Ufficio speciale immi-grazione del
Campidoglio ha cavato tutti dagli impicci, sfornando due
progetti, i cosiddetti “Archeo-nomadi”, per una spesa
complessiva di 45.000 euro. Con il primo provvedimento, il
Comune di Roma ha stanziato 23.940 euro a favore della Dafne
snc per “indagini arche-ologiche e la documentazione
scientifica del campo nomadi di via dei Gordiani”. Con il
se-condo, ha deliberato un finanziamento di 21.540 euro a
favore dell’associazione Nessun luogo è lontano, per
realizzare il progetto “Archeo-nomadi”. Insomma, i rom
non sono più nomadi, s’interessano ai reperti
archeologici e hanno trovato lavoro a Roma che di reperti ne
ha tanti. Ed i giovani archeologi in cerca di occupazione?
il Giornale, 27 agosto 2004
Premi ai
nomadi abusivi
Comune di Verona
Il
Comune di Verona ha stanziato, nel 2002, 915.000 euro per
favorire l’inserimento di gio-vani nomadi nella realtà
cittadina. Il problema, però, è che l’obiettivo sembra
non essere stato minimante raggiunto. Anzi, a fronte di
tanta generosità da parte dell’amministrazione cittadina,
nel corso del 2002 i nomadi hanno occupato abusivamente con
le loro roulotte il parcheggio dello stadio Bentegodi. La
risposta del sindaco non si è fatta attendere: dopo aver
disposto la fornitura degli allacciamenti elettrici e
dell’acqua potabile, ha stipulato un accordo con alcune
istituzioni religiose per gestire l’area, mandare a scuola
i giovani rom ed inserire gli adulti nel mondo nel lavoro.
Passa un anno ed il campo viene chiuso. Che fine hanno fatto
gli zingari? Alcuni si sono spostati sotto un cavalcavia,
altri nella zona di Boscomantico. Una cosa è certa: i rom
non si sono minimamente integrati, mentre 915.000 euro sono
finiti in fumo.
16
Libero, 18 agosto 2004
Fiore di cactus
Comune di Piacenza
La pace è un tema caro
a tutti. Spendere soldi in nome della pace è un tema caro a
molte amministrazioni comunali. Il Comune di Piacenza, ad
esempio, nel biennio 2002-2003, ha speso 600 euro per la
partecipazione alla marcia della pace “Perugia-Assisi
2003”; 750 euro per la manifestazione “Gli enti locali
per la pace”; 3.000 euro per il convegno “Chi ha paura
dei conflitti?” e, infine, 1.550 euro per quello analogo
“Conflitti, litigi ed altre rotture”. E siccome
l’importanza della pace bisogna iniziare ad apprenderla
sui banchi di scuola, sono state dedicate molte parole sul
tema della pace agli studenti piacentini. Iniziamo con il
convegno “Gestione dei conflitti a scuola”,
sovvenzionato con 5.700 euro, proseguiamo con “Mimì fiore
di cactus contro le molestie”, con 5.500 euro, e poi
“Gestire i conflitti senza farsi male”, con 898 euro.
Parole, parole, parole.
Libero, 25 agosto 2004
Affitti parentali
Comune di Anzio
(Rm)
Nel 1998, il commissario straordinario alle
rendite catastali del Comune di Anzio, in pro-vincia di
Roma, aveva deliberato aumenti dei canoni di locazione di
alcuni locali commer-ciali di proprietà
dell’amministrazione, che non avevano subito modifiche dal
1990. Nel 1999, però, il Comune decise di annullare gli
aumenti dei canoni di affitto. Il nuovo asses-sore al
Patrimonio, infatti, bloccò il provvedimento e stabilì i
nuovi parametri: per i locali centrali si sarebbero pagati 8
euro al mese a metro quadrato, per le zone limitrofe 5,65
eu-ro, per gli immobili più periferici 3,55 euro. Si badi
bene che non si sta parlando di locali ad uso abitativo, ma
di negozi, ristoranti, alberghi, i cui titolari si
affrettarono a stipulare i nuo-vi, vantaggiosi, contratti di
locazione per la durata di ben 12 anni.
Nel
2004, la Corte dei conti ha dichiarato l’intera Giunta di
Anzio “responsabile per danni all’Erario”, per una
cifra complessiva di 202.000 euro. Fra i beneficiari dei
nuovi contratti, peraltro, figuravano il proprietario de Il
Bambinello, una delle trattorie più rinomate della
cit-tadina, e M.F., titolare di una società di
assicurazione, nonché, vedi caso, moglie dell’assessore
al Patrimonio.
Libero, 31 agosto 2004
Homeless manager
Comune di Roma
Il
Comune di Roma conta tra le sue fila di consulenti anche un
esperto per i “senza fissa dimora”. L’homeless manager
comunale riceverà un compenso annuo di 72.000 euro per
occuparsi delle esigenze dei tanti barboni romani. Il
fortunato consulente è F.B., un socio-logo di 38 anni,
figlio di un noto esponente politico cittadino, e questo è
il suo curriculum vitae: consulente dell’assessore alla
Salute, collaboratore di lunga data del V Dipartimento del
Comune di Roma, direttore dell’Unità organizzativa
emergenza sociale, docente a con-tratto presso la facoltà
di Sociologia dell’Università di Roma.
Tra le
conoscenze specifiche, la partecipazione a due convegni a
Strasburgo nel 2000, la realizzazione di un cortometraggio
di dieci minuti dal titolo “Il vortice dell’anonimo” e
la pubblicazione del libro “Il Nome del Barbone, vita di
strada e povertà estrema in Italia”, la promozione su e
giù per l’Italia del libro suddetto e, infine, il
racconto del pianeta clochard a 360 gradi in una lunga
intervista ad un quotidiano. Oltre ai 72.000 euro annui,
17
all’homeless
manager andrà un’indennità ad personam, a titolo di
retribuzione di posizio-ne, pari a 30.0000 euro e 6.000 euro
di retribuzione di risultato.
il Giornale, 12
agosto 2004
La first lady consulente
Comune di Venezia
“Mia moglie ha diritto di
lavorare, di realizzare sé stessa come persona e come
donna”. Così si è difeso il sindaco di Venezia, quando
che gli è stata chiesta ragione delle consu-lenze assegnate
dal Comune alla moglie, durante i suoi quattro anni alla
guida della città lagunare. La collaborazione della first
lady è cominciata nel luglio del 2000, quando ha ri-cevuto
un incarico per la Competitive communication service srl e
curato la promozione pubblicitaria del Casinò municipale.
Lasciati i tavoli verdi, la signora nell’agosto del 2001
è diventata testimonial della Fondazione Teatro la Fenice,
presieduta dal marito. Il contratto, stipulato attraverso la
società Euterpe srl, prevedeva una retribuzione fissa, più
il 2% dei contributi raggranellati, per conto della
Fondazione, presso le aziende locali. Da ultimo, nel 2003,
la moglie del sindaco è diventata consulente, dietro un
compenso lordo di 15.000 euro l’anno, del Ministero per i
beni culturali, per collaborare al “progetto di riforma
degli enti lirici”.
Libero, 7 agosto 2004
Cerimoniale e famiglia
Provincia di Roma
Tra professionisti, sindacalisti, politologi e
accademici di varia natura, la Provincia di Roma ha
complessivamente speso in consulenze esterne, da luglio a
dicembre 2003, la rag-guardevole cifra di un milione e 560
mila euro. Sulla stessa linea i primi nove mesi del 2004,
durante i quali sono stati spesi un milione e 300mila euro.
L’elenco completo delle retribuzioni dei collaboratori
provinciali è evidentemente lungo, ma una menzione
partico-lare merita “l’esperto di politica della
pace”, retribuito con 40.000 euro l’anno. Più di tutti
guadagna il capo di Gabinetto del presidente, che si porta a
casa 159.000 euro lordi l’anno, mentre il più
“povero” fra i consulenti, con 10.000 euro l’anno,
risulta essere un col-laboratore dell’Ufficio del
cerimoniale della Provincia. Quest’ultimo è figlio
d’arte: suo pa-dre lavora all’Ufficio del cerimoniale,
ma del Comune di Roma.
Libero, 21 agosto 2004
Referendum proibito
Comune di
Arcidosso (Si)
Nel 2001 gli abitanti del Comune
di Arcidosso, un piccolo paese in provincia di Siena, so-no
stati chiamati a votare sull’ipotesi di una fusione
territoriale con tre paesi limitrofi, Castel del Piano,
Santa Fiora e Seggiano. In pratica, l’amministrazione di
Arcidosso voleva riunire i quattro Comuni attualmente
esistenti in un’unica amministrazione cittadina. Peccato
che, in base all’art. 133 della Costituzione, la
competenza rispetto alle fusioni territoriali dei Comuni
spetti alle Regioni. Non solo. Dopo il via libera della
Regione, occorre che tutti i Comuni coinvolti si esprimano
sulla fusione. E i cittadini di Castel del Piano, Santa
Fiora e Seggiano non sono stati chiamati a votare. In buona
sostanza, l’amministrazione di Arci-dosso ha letteralmente
buttato gli 11.650 euro spesi per organizzare il referendum.
Che non sarà una grande cifra di per sé, ma poteva essere
destinata ad un fine più utile. Il sin-daco ha dovuto
pagare 2.500 euro per danni all’amministrazione. Ma oltre
al danno (era-riale), la beffa: il referendum di Arcidosso
non ha neppure raggiunto il quorum.
Libero, 26
agosto 2004
18
Annibale
e gli elefanti
Comune di Montebruno (Ge)
Nei Comuni liguri non mancano provvedimenti che
istituiscono assessorati stravaganti, con relativi costi di
funzionamento, se non di stipendio, visto che a volte
riguardano ammi-nistratori già forniti di altre deleghe. A
Carcare, in Vallebormida, entroterra savonese, ora c’è il
delegato “alla cooperazione internazionale”. A Celle
Ligure, sempre in provincia di Savona, ma sul mare, c’è
l’Assessorato per “la pace nel mondo”. Mentre a
Montebruno, 300 abitanti nell’entroterra genovese, è
stato addirittura nominato un assessore alla Cultu-ra.
Qualcuno, ironicamente, l’ha ribattezzato assessore alle
guerre puniche, visto che duemila anni fa passò dal paese
Annibale con gli elefanti. L’assessore, ad onore del vero,
presta la sua opera a titolo gratuito. Sconosciuta, al
momento, l’indennità per gli elefanti.
il
Giornale, 11 agosto 2004
Trentacinque ore
Comune di Scordia (Ct)
Le 35 ore per
qualcuno sono un sogno, per qualcun altro una realtà, anche
se di breve du-rata. Accade, infatti, che
l’amministrazione comunale di Scordia, un paese di 16.000
abi-tanti in provincia di Catania, ha realizzato a suo modo
le celebri 35 ore. In pratica, è stato stabilito di pagare
i dipendenti comunali per le 36 ore previste, ma facendoli
lavorare un’ora in meno. Peccato che sia proibito dalla
legge. La vicenda risale al 1989 ed il proget-to è durato
quattro anni. Risultato? In quattro anni, ci sono 208
settimane: ciascun impie-gato comunale di Scordia è stato
pagato per 208 ore non lavorate. Tutto è filato liscio fino
al febbraio 1993, quando la nuova amministrazione comunale
ha deciso di far recuperare al personale le ore non
lavorate. Ovviamente, apriti cielo, i dipendenti non ne
hanno voluto sapere ed hanno presentato ricorso al Tar. Nel
frattempo, però, la Sezione regionale della Corte dei conti
ha condannato l’ex sindaco e gli assessori al pagamento di
un’ammenda di 38 milioni e 445mila delle vecchie lire.
Libero, 25 agosto 2004
Consulente
contro gli ingorghi
Comune di Firenze
Il Comune di Firenze ha un consulente, C.B., che lavora
nell’Ufficio spazi e tempi. Dal 1997 ad oggi, il
consulente in questione ha guadagnato 200.000 euro. Che
cos’è e, so-prattutto, che cosa fa l’Ufficio spazi e
tempi? Difficile dirlo: quello che si sa è che ad oggi
l’Ufficio ha partorito un piano degli orari dove si spiega
che se si evitano orari coincidenti di apertura di scuole e
uffici si diminuiscono gli ingorghi di traffico cittadino.
il Giornale, 20 agosto 2004
Portaborse ribolliti
Comune di Firenze
Il Comune di Firenze ha provveduto ad aumentare gli
stipendi dei responsabili della segre-teria degli assessori,
i cosiddetti portaborse. Nella precedente consiliatura, i
portaborse percepivano lo stipendio tabellare della
categoria D1, pari a 18.131 euro annui, più un’indennità
accessoria di 12.473 euro. La nuova Giunta, insediatasi nel
luglio del 2004, ha innalzato l’indennità accessoria a
16.917 euro. 4.500 euro in più in un colpo solo. In
to-tale, i portaborse sono arrivati ad uno stipendio di
35.000 euro lordi l’anno. Stiamo parlan-do di quasi 6
milioni di vecchie lire lordi al mese.
Libero,
24 agosto 2004
19
La mi
porti una medaglia
Comune di Firenze
Le porte di Firenze si sono spalancate per dare ospitalità
ad un pugile palestinese che a-vrebbe dovuto partecipare
alle qualificazioni per le Olimpiadi ed aveva necessità di
un luo-go idoneo alla sua preparazione atletica. Tutto a
spese della Regione Toscana, in collabo-razione con
Provincia e Comune. Il suo allenamento, più vitto e
alloggio per moglie e figlia, a partire da marzo 2003, sono
costati 15.000 euro. L’ingegnere agrario Monir Abu Kreshek
è stato campione palestinese di pugilato nelle categorie
medio-massimi e massimi leggeri dal 1994 al 1999, medaglia
d’argento ai campionati arabi del 1999 e di bronzo ai
campio-nati asiatici. Vive a Nablus, il Cisgiordania, una
delle città più colpite dal crudele conflitto con Israele.
Qui la sua palestra è vuota ed è impossibile pensare di
allenarsi lungo le stra-de. L’unica palestra per lui è la
cantina di casa sua. La storia di Monir viene resa nota dal
New York Times e arriva ai giornali italiani. La triste
storia fa accendere i cuori dei politici toscani: il
presidente della Regione Toscana, il sindaco di Firenze e
l’allora presidente del Consiglio comunale si attivano per
dare ospitalità al pugile. Viene stipulato un accordo in
presenza di Nemer Hammad, delegato generale dell’Autorità
nazionale palestinese in Ita-lia, il 27 marzo 2003. Il
pugile è stato così ospite della Federazione italiana di
pugilato, che ha messo a sua disposizione la palestra e un
tecnico per la preparazione. Terminati gli al-lenamenti,
Monir si è trasferito a Firenze con la famiglia, a spese di
Regione, Provincia e Comune che hanno versato alla
Federazione 15.000 euro. La speranza era quella che alle
Olimpiadi vincesse una medaglia e, magari, che la dedicasse
all’ospitale Firenze prima di rimpatriare. In Comune già
prefiguravano titoloni a caratteri cubitali sui principali
quotidiani: “Firenze salva il povero Monir, che dedica
alla città la medaglia d’oro” . Ma il destino è sta-to
cieco e baro con Monir: due giorni prima della partenza per
le qualificazioni è incappato in un incidente e si è
fratturato un dito. Per il pugile niente Olimpiadi, per le
amministrazio-ni toscane nessuna soddisfazione né titoloni
sui giornali. Soltanto il conto da pagare.
Libero, 18 agosto 2004
Yoga e sepolture
monumentali
Comune di Firenze
Al
Comune di Firenze non solo gli Assessorati, ma anche le
Circoscrizioni (unità ammini-strative nelle quali viene
suddiviso il territorio del Comune dei grandi centri urbani,
come ad esempio Roma, Milano, Firenze, ecc…) brillano
nell’affidare consulenze esterne a pioggia. Nel 2003, il
record assoluto è stato del Quartiere 5, con incarichi vari
per 3,9 mi-lioni di euro, seguito a ruota dal Quartiere 4
con 3,8 milioni. Tra le spese superflue spicca-no un corso
di yoga per adulti, 5.700 euro per studiare le antiche
festività fiorentine, 3.000 euro per censire le sepolture
monumentali, 2.700 euro per una campagna fotografica in
Palazzo Vecchio, 7.800 euro per un consulente filosofico,
10.000 euro per il Servizio citta-dinanza attiva, 15.000
euro di consulenza per realizzare due non meglio specificate
vetra-te. Il conto finale di incarichi e consulenti nel 2003
è stato di 24 milioni, contro i 7 milioni del 2002, mentre
nel 2004 rischia di essere altrettanto salato.
il Giornale, 20 agosto 2004
Staffetta
ciclopodistica
Comune di Piacenza
Il
Comune di Piacenza ha sovvenzionato con 10.000 euro le spese
di trasferta di una de-legazione giapponese in visita nella
città emiliana. L’amministrazione piacentina ha speso
altri 2.800 euro per partecipare alla “Staffetta
Ciclopodistica nella Repubblica Sudafrica-na”.
20
Libero, 25 agosto 2004
Il marciapiede della discordia
Comune di Roma
A Roma, ogni anno, si svolge la festa de Noantri
nel quartiere di Trastevere, cuore della vecchia Roma. La
questione è semplice quanto paradossale. Durante tale
festa, una stori-ca processione attraversa il quartiere, ma
un marciapiede ostacola il passaggio di una macchina
tradizionale. Allora l’amministrazione cosa fa? Nel mese
di luglio di ogni anno fa buttare giù il marciapiede, salvo
poi farlo ricostruire con una colata di catrame a festa
fini-ta. L’Ufficio tecnico del Comune di Roma,
interpellato sulla vicenda, ha allargato le braccia
sconsolato: la pratica, infatti, va avanti in maniera ormai
automatica e inesorabile tanto che la squadra addetta alla
distruzione e alla ricostruzione del marciapiede lavora da
anni in assoluta autonomia.
il Giornale, 8
agosto 2004
Via Condotti dei miracoli
Comune di Roma
Oltre un miliardo delle vecchie
lire spese per rifare la storica via Condotti e ora, neanche
dopo due anni, la Giunta comunale vuole rifarla.
Nell’estate del 2002, fra roventi polemi-che, il Comune di
Roma sborsava 504.000 euro per ricoprire con una colata di
asfalto la più celebre delle antiche vie che si dipartono a
raggiera da piazza di Spagna, con il bene-placito
dell’Associazione dei commercianti della strada. Ora, dopo
appena due anni, l’Associazione chiede nuovi lavori per
allargare i marciapiedi e riportare via Condotti a com’era
nell’Ottocento e quella colata di cemento, che tanto era
piaciuta ai commercianti, adesso viene considerata un pugno
nell’occhio. Tutto e il contrario di tutto, tanto paga
Pantalone. La vicenda è ancora in corso.
il
Giornale, 13 agosto 2004
La città equo-solidale
Comune di Roma
Prendersi un caffè
al bio-bar, mangiare un boccone al bio-ristorante, dare
un’occhiata ai rom Kalerasha intenti a lavorare i metalli,
aprire un conto corrente nella banca etica. Que-sto è
l’ultimo progetto dell’Assessorato alla periferia e al
lavoro del Comune di Roma. La “Città dell’altra
economia”, apertura prevista nel 2006, ospiterà anche
iniziative di finanza etica, consumo critico, turismo
responsabile, riciclaggio, energie rinnovabili e libera
infor-mazione. Tra bancarelle, Altroteatro, Bar del Mondo,
Museo dell’altra economia, occuperà una buona parte
dell’ex mattatoio capitolino. Il costo previsto per i
lavori destinati a “equo-solidarizzare” i circa 2.000
metri quadrati coperti ammonta a poco meno di 4 milioni di
eu-ro. Tolti i circa 3,7 milioni di euro che dovrebbero
coprire i costi della sola ristrutturazione, la cittadella
dovrà essere finanziariamente autosufficiente. Ultima
curiosità: siccome, come è già stato detto, la città si
alimenterà di energie rinnovabili, si finanzierà di fondi
etici e chi vi lavorerà si nutrirà di cibo bio ed equo,
anche la moneta si deve adeguare. E così, ecco pronta una
moneta interna alla cittadella, battezzata “patacca”,
come laboratorio di scambi non monetari.
il
Giornale, 24 agosto 2004
Consulenti per gli
obitori
Comune di Milano
Milano è
una città grande e complessa. Per questa ragione,
l’amministrazione comunale ha deciso di investire oltre 2
milioni di euro per il settore urbanistica. Molti di questi
soldi,
21
però, se ne
sono andati in consulenze. Per “incarichi di
pianificazione e progettazione ur-bana” sono stati spesi
220.000 euro, altri 190.000 euro sono stati impiegati per
“progetta-zione e collaudo”. Ancora, 270.000 euro sono
stati investiti per “incarichi e consulenze ge-neriche
nell’ambito della direzione centrale, pianificazione
urbana ed attuazione”, 75.000 euro per “incarichi e
consulenze del servizio espropri”, 20.000 euro per
“incarichi e consu-lenze dell’Urban Center”, 15.000
euro per “incarichi del servizio informativo
territoriale”.
L’elenco è ancora lungo.
700.000 euro sono stati spesi per il “progetto
pianificazione stra-tegica”, 272.000 euro per “la
pianificazione del tessuto urbano”, 130.000 euro per la
sicu-rezza urbana. In questa miriade di professionisti è
possibile individuare anche i consulenti dei servizi
cimiteriali. I collaboratori dei civici obitori, dei servizi
mortuari e del servizio di cremazione sono costati
complessivamente 31.000 euro. Quale alta professionalità o
comprovata esperienza nel settore può giustificare il
ricorso a personale esterno all’amministrazione per i
civici obitori?
Libero, 17 agosto 2004
Vigili di cartone
Comune di Forlì
L’Assessorato alla mobilità del Comune di Forlì,
poiché assumere nuovi vigili urbani sa-rebbe stato troppo
oneroso per le casse comunali, ha preferito commissionare ad
un’azienda forlivese undici sagome di cartone
raffiguranti, a grandezza naturale, un vigile urbano con
tanto di paletta. Le undici sagome sono state posizionate su
un apposito piedi-stallo agli incroci più pericolosi, a
mo’ di spaventapasseri. Gli abitanti di Forlì raccontano
che i primi tempi gli automobilisti rallentavano, ma,
scoperto il trucco, hanno cominciato a correre più di prima
ed i vigili di cartone sono repentinamente diventati la
barzelletta della città.
La storia ha avuto
peraltro un risvolto grottesco e paradossale. Per la sagoma
di cartone era stata usata una fotografia di un vigile vero,
senza che questi avesse rilasciato alcuna autorizzazione. Il
Comune di Forlì è stato quindi denunciato per sfruttamento
improprio di immagine ed ha perso la causa.
L’amministrazione ha dovuto così liquidare al vigile 20
mi-lioni di vecchie lire, che si sono andati aggiungere alla
spesa di 10 milioni di lire per la rea-lizzazione delle
sagome. A conti fatti la fenomenale idea è costata alle
casse comunali 30 milioni di vecchie lire.
Libero, 7 settembre 2004
Totem stradale
Comune di Abano Terme (Pd)
Un miliardo e
duecento milioni di lire. Tanto ha speso il Comune di Abano
Terme, in pro-vincia di Padova, per 30 cartelli stradali.
Cartelli stradali di natura particolare, realizzati per
segnalare gli alberghi. Ad Abano, nota stazione termale,
infatti, ci sono 78 alberghi, dagli extralusso alle
pensioncine a una stella, uno ogni 230 abitanti. I cartelli,
dunque, sono per i 250.000 turisti che ogni anno si
riversano in una delle stazioni termali più importanti
d’Italia. Nel 1999, l’Associazione albergatori chiede al
Comune di realizzare i cartelli stra-dali con le indicazioni
per raggiungere i vari alberghi. Detto fatto, ci pensa il
Comune. La Giunta approva il progetto esecutivo delle opere
per l’attuazione del piano urbano del traf-fico. Somma
stanziata: un miliardo di lire. Nome in codice
dell’operazione: Hotel Ring, ov-vero circuito degli
alberghi. Tradotto: 30 cartelli segnaletici la cui
realizzazione viene affi-data a una ditta di Asciano, vicino
Siena. Il lavoro finale è straordinario: più che cartelli,
la ditta realizza tre portali, veri e propri archi di
trionfo alti sei metri all’ingresso della città. E poi
ancora, gli alberghi divisi in gruppi a seconda della zona,
ogni gruppo contrassegnato da una lettera e da un colore. E
ancora. Quindici totem, alti 4 metri con basamento in
cal-cestruzzo rivestito di trachite, fusto in acciaio,
effetto ruggine; tettoia in acciaio inox forella-
22
ta, per suggerire la sensazione
del cielo stellato. Quando l’opera è appena finita, ci si
ac-corge di un problema. E non da poco. Le indicazioni
incise sui pregiatissimi cartelli sono di difficile lettura.
E che problema c’è? Bastano altri 200 milioni di lire e
le scritte diventano più grandi. Ma non è ancor abbastanza
per rendere più facile la vita del turista in visita ad
Abano. E così nel marzo 2002 viene messa a punto anche una
segnaletica orizzontale, strisce gialle e blu al bordo della
strada. Risultato: molti turisti continuano, nonostante il
filo d’Arianna, a girare in tondo per le strade di Abano.
Ma i problemi non finiscono qui. Pare che la segnaletica,
secondo il codice della strada, sia assai pericolosa. La
palla, ora, pas-sa ai funzionari del Ministero delle
infrastrutture per le opportune verifiche.
il
Giornale, 6 settembre 2004
Pens
5 ottobre 2006 0:00 - MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD
Spazzolando sul web, come peraltro facciamo a turno in tutta
ITALIA 24 ore su 24 365 giorni l'anno a turni in tutto
ITALIA, alle 22:11 del 19.10.2005 abbiamo trovato questa
CHICCA, come giornalisti ( SENZA NESSUN INTENTO OFFENSIVO
NEI CONFRONTI DELLA CATEGORIA ) dovreste sentire il dovere
di pubblicarla e di chiedere spiegazioni a BERTINOTTI
facendogli le pulci.
Altrimenti fate come volete,
ma sappiate che non esiteremo un minuto ad informare tutti i
nostri contatti del fatto che i giornalisti ITALIANI messi
al corrente di questo DOCUMENTO hanno fatto ORECCHIE DA
MERCANTE.
F/TO
IL MOVIMENTO DI
OPINIONE
Robin di SHERWOOD
__________________________________________
Chiediamo di tassare i titoli di
Stato salvaguardando, contemporaneamente, i piccoli
risparmiatori Liberazione 18 settembre 2005 La
lettera Caro Fausto, ti ho sentito in televisione dire
una frase del tipo «tasseremo le rendite da capitale». Non
so se ricordo bene né se ho capito bene. Pochi giorni dopo
Berlusconi ha replicato: «Non tasseremo Bot e Cct».
Premetto che non ho alcuna simpatia per Berlusconi né per
le destre. Il mio animo è a sinistra da sempre. Provengo da
una famiglia operaia di Reggio Emilia, trasferita in
Lombardia negli anni 50 dopo la crisi delle Officine
Reggiane (ricordi?). Sono un'insegnante in pensione, ho
la tua età. Davvero vuoi tassare quel po' di risparmi
che molti italiani hanno faticosamente messo assieme per
affrontare con più tranquillità il futuro (quelli che io
chiamo «i soldi per la badante»)? Possiedono Bot e Cct non
certo i ricchi, che hanno la possibilità di fare
investimenti più redditizi (immobili o altro). Non mi
preoccupa tanto il danno che personalmente potrei avere. Mi
preoccupa il distacco tra la politica e il paese reale. Mi
chiedo se i politici, persone con stipendi molto più alti
della media, che attualmente stanno entrando nell'ottica
di una campagna elettorale, cioè di una ricerca di
consensi, sappiano veramente chi sono e come vivono i loro
elettori. Forse ho interpretato male la frase sentita in Tv;
ma se ho capito male io, che ho una discreta cultura,
avranno capito male anche altri. Probabilmente non avrai
tempo per rispondermi, ma un chiarimento mi sembrerebbe
doveroso, in qualsiasi forma, per me e per le molte altre
persone confuse come me (amici, vicini di casa, di destra e
di sinistra). Perché nessuno sembra veramente intenzionato
a far pagare le tasse a chi le evade? Se si va dal dentista
o dall'oculista ci si sente chiedere: «Vuole la
ricevuta o lo sconto?» L'idraulico non rilascia
fatture. Gli evasori devono essere molti. Non dovrebbe
essere difficile trovarli. Ma sembra manchi la volontà di
farlo. Scusa l'ingenuità delle domande. Maria
Prampolini via e-mail Fausto Bertinotti risponde
Cara Prampolini, la materia fiscale è certamente di per sé
complicata e quindi si presta facilmente a fraintendimenti.
Per questo ho detto in recenti dibattiti, anche alla Festa
nazionale di Liberazione, che non userò il termine
"patrimoniale" per evitare alla sorgente possibili
incomprensioni o, peggio, speculazioni sul significato del
termine. Ma veniamo alla sostanza del problema. Tu mi
poni il problema, in sé non nuovo, di che cosa vogliamo
fare dei Cct e dei Bot. Per risponderti in modo compiuto è
necessaria una premessa. Non è vero che i titoli del debito
pubblico siano detenuti solo dai piccoli risparmiatori, dai
risparmiatori individuali, come potresti essere tu. Per
quanto la loro redditività sia oggi meno appetibile di
qualche anno fa, sono ancora numerosi gli investitori
istituzionali, come banche e imprese che li comprano e li
tesaurizzano. Non voglio annoiare te e i nostri lettori con
cifre, ma se si dà uno sguardo ai dati ufficiali
sull'analisi per settori dei detentori dei titoli del
debito pubblico, si vede facilmente quanto sia rilevante il
peso di banche, società finanziarie, imprese tra coloro che
possiedono Bot e Cct. Quando parliamo quindi di tassare
anche questi titoli non intendiamo affatto riferirci ai
piccoli risparmiatori, ma a queste grandi istituzioni
economiche e finanziarie. Rispondo subito alla
possibile tua obiezione. Come è possibile tassare queste
ultime senza tartassare i primi? E' lo stesso problema
che ci siamo posti quando abbiamo detto che le proprietà
immobiliari vanno adeguatamente tassate, facendo però
esente la prima casa, quella di abitazione, perché essa non
rappresenta un fattore di rendita per il suo proprietario,
ma solo un valore d'uso. Infatti proponiamo da tempo
l'abolizione del pagamento dell'Ici sulla prima
casa. Allo stesso modo possiamo operare per i titoli
di Stato, stabilendo cioè una franchigia al di sotto della
quale non cambia il loro trattamento fiscale rispetto alla
condizione attuale, in modo da salvaguardare interamente il
piccolo risparmio, quello messo da parte con le fatiche di
una vita di lavoro. Naturalmente si tratta di
discutere sull'entità della cifra su cui collocare
questa linea di discrimine. Penso si possa parlare di cento
o di centocinquantamila euro. Cito queste cifre solo per
fornire un'idea. Una scelta in questo campo si deve fare
solo sulla base di accurate rilevazioni. Ciò che
conta, però è stabilire il principio. Fatto salvo un
diverso trattamento per il piccolo risparmio, cioè una
franchigia, bisogna perseguire in modo fiscalmente giusto i
grandi patrimoni finanziari, comunque essi siano costituiti.
Infatti non è possibile che le rendite finanziarie nel
nostro Paese continuino ad essere tassate solo al 12,5 per
cento, mentre la tassazione sul lavoro è di venti punti
superiore. Dobbiamo porre l'obiettivo di portare questa
tassazione almeno al livello europeo, ad un valore di dieci
punti superiore. Grandi paesi europei tassano le rendite in
questo modo e non per questo sono meno, anzi lo sono di
più, competitivi sui mercati internazionali. Bisogna
poi tassare le cosiddette plusvalenze finanziarie. Ti pare
possibile che i nuovi raiders, i palazzinari, i Ricucci e
gli Gnutti, per intenderci, possano portare a casa, tra le
operazioni di vendita all'Unipol delle azioni Bnl e agli
olandesi delle azioni Antonveneta in loro possesso, ben di
più di due miliardi di euro senza pagare neppure una lira
di tasse? Bisogna tassare le transazioni finanziarie
speculative internazionali. E' questa la proposta della
Tobin Tax, di modesta entità, inferiore addirittura
all'uno per cento, ma che, dato il volume enorme dei
movimenti di capitale quotidiani sul mercato internazionale,
potrebbe fornire entrate sufficienti ad intervenire contro
le grandi scarsità nel mondo contemporaneo. Gli economisti
calcolano che una tassazione inferiore allo 0,5 per cento
metterebbe in condizione il mondo di sconfiggere
definitivamente la piaga della fame, naturalmente se si
usassero bene le risorse così ottenute. Recentemente
sono state riaggiornate le stime ufficiali sull'evasione
e l'erosione fiscale nel nostro Paese. Si tratta di 200
miliardi di euro sottratti annualmente al fisco, cui va
aggiunta l'evasione contributiva per altri 50 miliardi e
passa. Sono cifre enormi, che ci collocano all'ultimo
posto nella classifica della Ue (almeno quando era a
quindici Paesi) per quanto riguarda la fedeltà fiscale.
Bisogna quindi aggredire lo scandalo dell'evasione
fiscale. Non si può farlo a parole, bisogna stabilire un
preciso programma di azioni e di iniziative, cioè fare
l'esatto contrario della politica di questo governo che
con i condoni e gli scudi fiscali ha addirittura premiato,
oltre che incoraggiato, l'evasione fiscale. Quindi
la tassazione delle rendite finanziarie, secondo i principi
della progressività contenuti nella nostra Costituzione, è
un punto essenziale per determinare una svolta radicale
nelle politiche economiche. Lo è particolarmente nel nostro
Paese, ove l'evasione fiscale è più elevata di ben
dieci punti rispetto alla media europea. Ma, come si vede
dalla campagna elettorale per le elezioni tedesche che si
tengono proprio oggi, il tema del fisco è centrale per
salvaguardare il modello di Stato sociale europeo. Il tema
della giustizia fiscale è precisamente una delle moderne
discriminanti che separa la destra dalla sinistra, che
chiarisce a quali settori sociali si vuole parlare, che è
in grado di aiutare la costruzione di un nuovo blocco
sociale, che costituisce la necessaria precondizione di una
politica economica alternativa, di un nuovo modello di
sviluppo. Se vinceremo le elezioni non avremo vita
facile. Ci troveremo di fronte, tra le tante difficoltà, ad
una desertificazione delle risorse dello Stato, in tutti i
sensi, tra cui quello finanziario. Le scelte delle destre
hanno peggiorato enormemente una situazione che già non era
florida. Proprio per evitare che qualcuno pensi di
riproporre la logica dei sacrifici, della politica dei due
tempi, prima i sacrifici e poi le riforme, per dare subito
un segno di cambiamento e di nuova politica economica
sociale, dovremo andare a prendere le risorse finanziarie
là dove le ricchezze si sono costruite in questi decenni ai
danni del lavoro dipendente. E noi sappiamo, come ci dicono
tutti i dati, che in questi ultimi anni vi è stato un
massiccio spostamento della ricchezza prodotta dai profitti
alle rendite. Ma, anche nel fare questo, terremo conto
della differenza sostanziale tra un lavoratore che ha
accumulato un po' di risparmio e un rentier, sia essa
persona o impresa. La giustizia fiscale si ottiene trattando
condizioni diverse in modo differente. Il caso contrario è
esattamente rappresentata da quella flat tax, cioè da una
tassazione su un'unica aliquota, che ha celebrato i suoi
fasti nei Paesi dell'est europeo, nei quali il liberismo
si è rapidamente diffuso in modo spietato, e che oggi viene
riproposta in Germania, ed attorno alla quale si gioca
l'esito dello scontro elettorale in atto in queste ore.
A ben vedere, d'altro canto, il modello proposto, ma per
fortuna non ancora realizzato, dal governo italiano in
carica arriva più o meno allo stesso esito, poiché un
sistema che avesse solo due aliquote di fatto le ridurrebbe
ad una, essendo lì concentrati la grande maggioranza dei
redditi. Una ragione in più per sconfiggere le destre e
produrre una radicale riforma del fisco al fine di
proteggere e valorizzare i redditi da lavoro.
(
QUESTA LETTERA PORTA LA DATA DEL 18 OTTOBRE 2005 IL FAUSTO
CUI E' STATA INVIATA E CHE RISPONDE E' FAUSTO
BERTINOTTI, QUELLO DI RIFONDAZIONE COMUNISTA
4 ottobre 2006 0:00 - MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD
MA CHE BRAVI CHE SONO DIVENTATI ALL' IMPROVVISO QUESTI
SINDACI, MA CHE BUONI CHE SONO DIVENTATI ALL' IMPROVVISO
QUESTI SINDACI, ORA DOPO AVER SPENNATO I CITTADINI PER
PIU' DI DIECI ANNI SI PREOCCUPANO DI DOVER PESARE SULLE
FINANZE DEI PROPRIETARI IMMOBILIARI ? SIAMO SBALORDITI
DAVVERO NON CE LO ASPETTAVAMO COSA E' ACCADUTO......PER
CASO QUELLE BELLE POLTRONE COMINCIANO A SCOTTARE E SEMBRA DI
STAR SEDUTI SUI CARBONI ARDENTI ? O PER CASO COMINCIATE A
SENTIRE CHE TIRA UNA BRUTTA ARIA E LA FIFA DI LASCIARCI LA
GHIRBA E' TROPPA E NON CI SONO ABBASTANZA POLIZIOTTI E
CARABINIERI CHE OFFRANO IL PETTO AL POSTO VOSTRO ? D'
ALTRONDE PER VENTI MISERI EURO CHI GLIELO FA FARE ?.
F/TO
IL
MOVIMENTO DI OPINIONE
Robin di SHERWOOD
2 ottobre 2006 0:00 - MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD
Roma, 2 ott. (Adnkronos) - In arrivo 120 mln di euro per
favorire il passaggio alla tv digitale e 30 mln per
agevolare il completamento delle infrastrutture per la banda
larga. E' quanto prevedono gli articoli 121 e 122 della
Finanziaria. In particolare, per quello che riguarda il
digitale, viene istituito presso il ministero delle
Comunicazioni un apposito Fondo per realizzare una serie di
interventi mirati. Tra cui ''incentivare la
produzione di particolare valore in tecnica di
digitale'' ma anche ''incentivare il
passaggio al digitale terrestre'', parte della Rai
che dovra', tra altro, ''favorire la
progettazione, realizzazione e messa in onda di servizi
interattivi di pubblica utilita' diffusi su piattaforma
televisiva digitale''. Tra le 'mission' del
fondo e' previsto l'agevolazione del passaggio al
digitale terrestre anche alle famiglie
''economicamente o socialmente disagiate''.
Quanto invece alla banda larga, e per completare il
''programma per lo sviluppo della banda larga nel
Mezzogiorno'', verranno incrementate di 10 mln per
ciascuno dei tre anni le risorse del Fondo per le aree
sottoutilizzate.
DOMANDA: SE PRODI E LA SUA
SGANGHERATA COMPAGNIA DI IDIOTI IMBECILLI - PADOA SCHIOPPA
IN PRIMO LUOGO AFFERMANO CHE TUTTE QUESTE TASSE SERVONO PER
RIPIANARE UNA SITUAZIONE ECONOMICA DISASTRATA, I DENARI PER
FINANZIARE IL DIGITALE TERRESTRE DA DOVE SONO SALTATI FUORI
? SE FOSSIMO NOI AL POTERE IN QUESTO PAESE QUESTI SIGNORI SI
TROVEREBBERO GIA' AL SICURO ALL' INTERNO DI UNA
CELLA E DOPO AVER CONFESSATO E AVER SUBITO UN ADEGUATO
PROCESSO UNA BELLA PALLOTTOLA A CARICO DEI LORO FAMIGLIARI
NON GLIELA TOGLIEREBBE NESSUNO.
VERGOGNA
SIETE DEI FARABUTTI. MA RICORDATEVI CHE LA VITA E' UNA
RUOTA CHE GIRA E PRESTO O TARDI QUEL CHE SI FA AGLI ALTRI LO
SI PAGA.
F/TO
IL MOVIMENTO DI OPINIONE
Robin di SHERWOOD
2 ottobre 2006 0:00 - MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD
MAIL INVIATA ALLA PROLOCO DI CEPPALONI IN DATA
02.10.2006.
( COSI' CHE I CONCITTADINI DI
MASTELLA DA CEPPALONI NON POSSANO ACCUSARE IL MOVIMENTO DI
OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD DI NON AVERLI INFORMATI ).
F/TO IL MOVIMENTO DI
OPINIONE Robin di SHERWOOD
MASTELLA
"In Italia le tasse si pagano in
base al reddito, così come prevede la Costituzione. Non si
capisce perché solo condòmini e proprietari di casa
debbano pagarle in base al valore dei loro beni, perfino nel
caso non ne ricavassero alcun reddito. Anche nell'ottica
della difesa delle famiglie condivido l'appello che 15
organizzazioni del settore immobiliare riunite attorno alla
Confedilizia, hanno rivolto alle forze politiche. Occorre
impostare presto un programma di revisione in senso
reddituale del Catasto cui far seguire una revisione nello
stesso senso della fiscalità sulla casa".
(Ansa)
Cari amici di CEPPALONI,
questa DICHIARAZIONE rilasciata dal vostro AUGUSTO
CONCITTADINO potete anche ignorarla e cestinarla, ma non
servirebbe a nulla perchè in formato PDF ha già fatto il
giro di tutta ITALIA comprese AGENZIE DI STAMPA, GIORNALI,
RADIO PUBBLICHE E PRIVATE, LA RAI, L' OSSERVATORE
ROMANO, RADIO VATICANA e già che ci siamo anche il
FINANCIAL TIME.
A voi la scelta,
farlo girare anche tra gli abitanti del paese e dire a
Clemente ( che tra l' altro già ne ha conoscenza, a
proposito anche se partiamo dal presupposto che l' On.
FABBRIS che ha rilasciato una dichiarazione all' AGI
già ne avesse cognizione, abbiamo comunque ritenuto
opportuno recapitargliela ) che anche voi siete a conoscenza
di quanto lui va dicendo in giro per il mondo.
Con tanti cordiali saluti.
F/TO
IL MOVIMENTO DI OPINIONE
Robin di SHERWOOD
2 ottobre 2006 0:00 - MOVIMENTU SOS BALENTES
NON ESITEREMO UN MINUTO A DIFENDERE LE NOSTRE CASE, SE
VOGLIONO PRENDERLE DEVONO ESSERE DISPOSTI A COMBATTERE CON
LE ARMI E A MORIRE.
SU
MOVIMENTU SOS BALENTES
1 ottobre 2006 0:00 - MOVIMENTO DI OPINIONE ROBIN DI SHERWOOD
Avevamo detto che in un nostro intervento saremmo stati
EPICI ed ARTICOLATI, dobbiamo rimandare ad un altro momento
questo proposito; ora è importante far sentire la GOVERNO
la voce di 47.000.000 di persone l' 85% di ITALIANI che
sono PROPRIETARI DELLA CASA IN CUI ABITANO.
La
CDL a suo tempo con i proprietari si è comportata
SCORRETTAMENTE, ma se ora i Comuni riusciranno a mettere le
loro sgrinfie sul Catasto e con la facoltà di rivedere gli
ESTIMI CATASTALI, non avremo altra scelta che o CONSEGNARE
AI SINDACI LE CHIAVI DI CASA E ANDARCENE TUTTI SOTTO I PONTI
O PRENDERE LA VIA DELL' EMIGRAZIONE IN MASSA.
NON POSSIAMO NE' DOBBIAMO CONSENTIRLO, QUELLE SONO LE
NOSTRE CASE, IL VISSUTO DI OGNIUNO DI NOI, QUESTO E' IL
NOSTRO PAESE E SE QUALCUNO DEVE ANDARSENE QUESTO QUALCUNO SI
CHIAMA PRODI, D' ALEMA, FASSINO,BERTINOTTI, PECORARO
SCANIO, RUTELLI E QUANT' ALTRO.
QUANDO LA IL
CENTRODESTRA SCENDERA' IN PIAZZA NOI TUTTI DOVREMO
ESSERE LI'E SE CI SARA' DA ARRIVARE AI FERRI CORTI
PER OTTENERE DI RIAVERE I NOSTRI DIRITTI, BE' A
MALINCUORE, ANCHE CON DISPIACERE MA OGNI CONQUISTA RICHIEDE
UN PREZZO DA PAGARE E CI ASPETTIAMO CHE CONFEDILIZIA CON IL
SUO PRESIDENTE L' AVVOCATO CORRADO SFORZA FOGLIANI SIA
LI'INSIEME A TUTTI GLI ITALIANI.