In effetti a molti capoccioni che ci comandano e che
pretendono di darci la patente da ecologisti, sta sfuggendo
un particolare molto importante e cioé che buona parte
degli interventi che mirano a diminuire l'inquinamento,
come:
-sostituire prematuramente auto, frigor,
cucine, televisori ecc. -oppure mettere in pista
tecnologie nuove, -oppure ancora creare le famose ZTL,
proibire la circolazione, - o ancora credere che
l'auto elettrica sia la panacea di tutto con emissioni
addirittura ZERO (ma con cosa pensano di farla l'energia
elettrica?) - ecc. ecc.
in realtà non fanno
altro che sprecare ancora più energia di quanta se ne
sarebbe consumata procedendo con il normale
"ricambio" tecnologico generazionale per cui le
cose diventavano effettivamente vecchie quando il rapporto
costi-benefici d'uso vengono meno, e questo in regime di
libero mercato e non certo invece in un mercato falsato da
incentivi governativi.
E nella migliore delle
ipotesi, anche se non si sprecherà maggiore energia,
quantomeno l'inquinamento verrà semplicemente SPOSTATO
da un'altra parte (vedi auto elettrica)!
Se
il nostro problema é la CO2, allora dobbiamo semplicemente
produrne meno, e non certo trattenendo il fiato !
Se il nostro problema sono le "esauribili" fonti
di energia primaria, dobbiamo ridurne il consumo in attesa e
nella speranza che possano bastare fintanto che si troverà
finalmente l'energia rinnovabile che non inquina e non
costa più di quello che rende. (cominciando ad esempio
a riaprire i bacini idroelettrici)
Non si aiuta
certo l'ambiente decretando da un anno all'altro che
l'auto da voi comprata 3 o 4 anni fa non può più
circolare e che siete costretti a rottamarla (tanto chi
volete che ve la compri ?).
E nemmeno aiuta
l'ambiente caricare migliaia e migliaia di queste auto e
di questi elettrodomestici su bisarche e su navi per
spedirle nei paesi più poveri per permettere loro di
inquinare quanto noi "avremmo teoricamente
evitato" di inquinare !
Le politicje anti
inquinamento non sono cose da lasciare in balia di politici
coi paraocchi. Vanno fatte fare a scienziati ed
ingegneri e sopratutto, i bilanci energetici vanno fatti
completi, WTW, well to whell come dicono gli americani (dal
pozzo alla ruota).
11 gennaio 2009 0:00 - scocciato
Fabrizio, leggi: del 10 Gennaio 2009 MONDO -
Il consumatore secondo il pubblicitario: e' finita
l'era del tutto e subito Maurice Lévy presiede il
quarto gruppo mondiale della pubblicita'. Mentre il suo
mandato sta per finire, nel 2011, deve affrontare una crisi
senza precedenti. Rispondendo alle domande di Le Monde
sostiene che in tempi di crisi le aziende dovrebbero
continuare a investire in pubblicita' per non perdere il
treno della ripresa, e puntare su contenuti rassicuranti. In
quanto ai consumatori, pensa che se per trent'anni
e' prevalsa l'idea del "tutto e subito",
ora si sta entrando nell'era del No. "No, non posso
avere tutto". No, non me lo posso permettere". Il
sistema basato sull'accumulo non funziona piu'
poiche' gli individui, le aziende, i poteri pubblici, la
societa' in generale non ne hanno piu' i mezzi e
devono fare delle scelte. Il consumo usa e getta appartiene
al passato, oggi prevale la tendenza al consumo piu'
selettivo, che si basa sulla nozione di durata.
-- Letto proprio ora sull'ADUC -Notizie dal
mondo. A parte il discorso della pubblicità, vedi la
seconda parte. Ma per capire questo ci vogliono proprio
dei capoccioni?
10 gennaio 2009 0:00 - scocciato
Benissimo, Fabrizio, ho il pc in un luogo freddo e non
riesco a scrivere più di un certo limite pena il blocco
delle dita, però hai fatto una panoramica che avrei voluto
fare ed estendere pure io. In casa mia ci sono tra
piccole e grandi almeno 7 o 8 macchine da elaborazione dati
compresi 5 pc e blocchi vari per gestioni domotiche. Tutto
questo negli anni '50 non era neppure ipotizzato, solo
in qualche libro di futurismo. Adesso abbiamo tutti,
tutto e pure surdimensionato. Anche le auto (in famiglia 4)
siamo in cinque compresa una pargola di 2 e mezzo anni. Il
comnsumo di carburante io cerco di ridurlo al minimo-Però
le riparazioni e la manutenzione (alcune le faccio io
stesso), revisioni, spese fisse ecc. costano quanto e
mediamente come cinque-dieci viaggetti. Per
l'energia elettrica, tanti marchingegni, software vari
per ottimizzare e ridurre, ma si fa ben poco. Se devi
fare una lavatrice supponiamo a 50 gradi e parità di
programma, avere una resistenza da 2000 o una da 1000
teoricamente potrebbe essere favorita quella da 2000 (salvo
il rischio di contribuzione ai picchi, però ci mette la
metà del tempo, anzi qualcosa di meno perchè la fase di
riscaldamento corta sfavorisce le perdite di calore rispetto
a una resistenza di metà. Mi spiego: con resistenza di
metà potenza, non essendovi coibentazione, il calore
prodotto, se permane più a lungo in senso temporale, tende
a "cedere" maggiormente al corpo della
lavatrice. Ci sono, poi, dei paradossi anche
burocratici e che hanno poco a che fare con
l'inquinamento. Anche l'anno scorso e pure
quest'anno un diesel euro 2 del 2002 non può girare dal
1 gennaio in ztl; un'altra auto sportiva a 6 cilindri, a
benzina del 1993, tenuta benissimo, può circolare, come
un'altra del 1998. Mentre gli spazzoloni pulisci
strade solevano polveri grosse e sottili a mo' di nuvole
temporalesche anche se danno una spruzzatina appena appena,
quelli no che non inquinano. Inquina un diesel nuovo 50000
km di sei anni fa.
10 gennaio 2009 0:00 - FABRIZIO
In effetti ha pienamente ragione Scocciato:
Per
inquinare meno occorre(rebbe) ridurre il nostro tenore di
vita e riportare gli stili e i comportamenti almeno a quelli
in auge negli anni 60 (favolosi anni 60 !).
Senza
farla tanto lunga, anche se può sembrare banale e
generalizzante, é vero quanto ormai si afferma da più
parti e si può leggere nei forum più seri e
competenti:
- rottamare una auto che inquina per
sostituirla con una meno inquinante... inquina di più per
il fatto che per costruire la seconda occorre sprecare tanta
energia quanta non ne recupereremo nella sua vita, specie
se, invece di tenerla 15 anni, ci faremo convincere solo
dopo 3 o 4 anni a ri-sostiturla con una terza ancora meno
inquinante ma per la quale avremo inquinato per
costruirla.
Badate bene, non intendo dire che sia
sbagliato progettare e costruire veicoli sempre meno
inquinanti, anzi, casomai l'errore e la trappola in cui
cadiamo é questa frenesia delle rottamazioni precoci per
cui un'auto, dopo 3 anni, é già da buttare !
Le rottamazioni precoci hanno avuto solo l'effetto di
anticipare nel tempo una sostituzione che prima avveniva
sintomaticamente ogni 7-10-12 anni.
Già, ma si
può convincere la gente a cambiare auto dopo 3 o 4 anni una
volta sola, non all'infinito !
Le auto
costano e gli stipendi sono sempre più magri.
E
così, con le ultime rottamazioni abbiamo solo raggiunto
l'obiettivo di regalare soldi nostri (dei constribuenti)
alle case automobilistiche che, prima, hanno distribuito
dividendi da favola agli azionisti mentre ora piangono
miseria e invocano a gran voce la cassa integrazione e una
nuova rottamazione ancora più efficace ! Lacrime da
coccodrillo !
Credete che tutto questo poi abbia
diminuito l'inquinamento ? Macché.
ha
ragione poi scocciato quando dice che una volta i phon (ma
anche i ferri da stiro) erano da 500-600 watt. Ora sono
da 1500-1800 watt !
E se li cercate da meno non
esistono. Risultato ? Il contatore cade inesorabilmente
appena vi asciugate i capelli, se state facendo la torta
!
Già, una volta il forno era a gas, ora non
esistono più e li fanno solo elettrici.
Ma
l'elettricità non é una energia primaria (il gas si) e
scaldare usando l'elettricità, costa 3 volte di più
che usando il gas (fate 2 conti e ve ne rendete conto).
Morale, si ai miglioramenti tecnologici ma con
giudizio e con calma senza stravolgere il normale ciclo
produttivo e della vita dei dispositivi da noi usati.
Personalmente ho sempre tenuto le mie auto dai 10 ai
12 anni e quando le vendevo, chi le comprava le usava ancora
altri 2 o 3 prima di demolirle.
Oggi ho una
vettura 2000 di 15 anni in perfette condizioni e una
utilitaria di 20 anni, messe a gas, entrambe ben manutenute
e ben funzionanti.
Mia moglie dice che se fossero
tutti come me le fabbriche di auto fallirebbero !
Già, ma a quanto pare, nonostante le rottamazioni e i
"regali" di stato, pare che rischino di fallire
ugualmente !
Chi ha ragione allora ?
E
se andiamo in un punto di raccolta di una piazzola ecologica
la prima cosa che mi colpisce é la montagna di personal
computers e di video ammucchiati e probabilmente
funzionanti.
Chi l'ha detto che ogni 2 o 3
anni un PC va rottamato ?
Lotus 1-2-3 del 1980
non faceva gli stessi calcoli di excel 2007 ?
O
forse la matematica oggi é diversa ?
E word 95
cosa ha di diverso da word 2007 ? (non dico mica di
usare word 4, anche se per anni l'ho usato).
Sinceramente non tendo a seguire le mode, specie quando mi
vorrebbero essere imposte da chi pretende di atteggiarsi a
salvatore del mondo.
Credo che se tornassimo ad
usare i phon da 500 watt i capelli si asciugherebbero
ugualmente e se i ferri da stiro tornassero ad essere da 600
watt mia moglie brucerebbe meno camice.
Non ho il
climatizzatore in casa e in estate uso ancora un ventilatore
da tavolo e apro la finestra per fare corrente.
Negli anni 60 facevamo così, perché ora non possiamo fare
altrettanto ?
Non erano poi tanto male questi
anni 60 !
7 gennaio 2009 0:00 - scocciato
Bravo steven, ma dimentichi che anche gli accumulatori, per
quanto buoni siano, hanno già partecipato grandemente alle
emissioni e all'inquinamento. Inoltre per il loro
smaltimento il peggio deve ancora venire. Anche il
riciclaggio eventuale costa ed inquina. Ad ogni azione,
c'è una reazione (spesso) uguale e contraria, produci
auto non inquinanti, ma inquini, per esse, da un'altra
parte. Proprio ieri ho visto un interessante
documentario dove si dimostra che ci stiamo rovinando
l'esistenza con le nostre smanie di crescita (che alla
fin fine è richiesta solo dalla speculazione e dalle mire
di guadagno) con il nostro consumismo idiota, che equivale
alla seconda grande tassa dopo lo Stato, con lo sperpero
delle risorse, ecc. Bisogna reimparare a consumare e
produrre di meno, un pò di austerità e quando non guasta
anche un pò di autarchia. La smania del "sempre
di più" è errata. Altro che spegnere qualche led; il
vero risparmio si fa rimodulando i cervelli della gente ed
eliminando le spinte di chi ci vuol vendere a tutti i costi
qualcosa per suo arricchimento e gli aventi ricchezza sono
la minima parte rispetto alla popolazione mondiale. Se
compro un phon da 500 Watt anzichè uno da 2000 (come usa
adesso), risparmio mille volte di più che spegnendo qualche
led e non metto in crisi la distribuzione e il consumo di
energia causando degli inutili picchi. Se non uso il
condizionatore (in effetti cinquant'anni fa non si
sapeva quasi cosa fosse e siamo sopravissuti anche meglio)
sai quanto si può risparmiare? Adesso tutte le auto hanno
il climatizzatore e c'è gente che lo usa sempre, tanto
c'è; senza voler sapere che anch'esso consuma e
promuove inquinamento presente e lo ha prodotto in passato.
Ma poi, i troppi risparmi producono recessione, i
commercianti si lamentano, l'industria fallisce, gli
stati incassano meno tasse, il turismo e la enogastronomia
vogliono i sussidi di stato, ecc. La virtù dovrebbe stare
nel mezzo.
7 gennaio 2009 0:00 - steven
Ciao a tutti.. Sono nuovo e vorrei portarvi a
conoscenza un argomento che in fatto di dispositivi per il
risparmio energetico, non e mai portato a sapere perchè un
pò troppo scomodo. Sto parlando di assestamento
energetico chiamato anche energia grigia o energia
congelata. In sostanza e la stima della quantità di energia
impiegata per la realizzazione di un oggetto e in questo
caso di un dispositivo dedicato al risparmio energetico, e
il tempo che questo impiegherà a restituirla (
risparmiandola) per poi iniziare a risparmiare energia in
maniera totalmente pulita. I dispositivi anti standby
hanno un auto consumo e non riusciranno mai a farcela in
pratica e vero che evita di immettere co2 nell’ambiente ma
quella che e stata prodotta per realizzarlo non potrà mai
essere recuperata. Anche i pannelli fotovoltaici sono
un’assurda bufala, non sono a emissioni zero, pechè
l’anno già emessa. Sono necessari 6 anni per recuperarla
e, nelle condizioni geografiche ideali. Questi
dispositivi non dovrebbero attingere energia dalla rete per
funzionare ma dovrebbe attingere da accumulatori ad
altissima efficienza che durano anni e quindi il bilancio
energetico ( compreso la realizzazione degli accumulatori)
si pareggerebbe in breve tempo e allora la cosa sta in
piedi…. ha un senso. fatemi sapere che ne sapete
ciao a tutti
17 maggio 2008 0:00 - scocciato
Io che ho risparmiato con un dito, come i saputoni mi hanno
insegnato, mi ritrovo le bollette quasi raddoppiate, pur
mettendo comunque in atto tutti quei cretini principi della
goccina di meno di quà e di meno in quella di là che mi
avrebbero dovuto far risparmiare centinaia di euro. Il
dito, se non l'avete ancora capito, bisogna metterlo in
quel posto ai petrolieri, agli arabi accumulatori assatanati
di dollari(pure cattivi) agli speculatori internazionali, ai
cinesi e indiani che bevono petrolio, agli accaparratori di
risorse, a chi non vuole favorire le nuove tecnologie
rinnovabili, alle borse poetrolifere che calcolano il prezzo
solo in base alla domanda rispetto all'offerta e che
sarebbe ora di modificarne i comportamenti in quanto si stà
rovinando letteralmente l'economia mondiale, ma anche ai
saputelli che mandano messaggi comportamentali di risparmio
inutile da ogni dove e in ogni dove che mi fanno spegnere un
led da due euro all'anno oggi e poi domani mi aumentano
di dieci. Avete capito dove va messo il dito? Si
chiude quel famoso indispensabile buco e i titolari
esplodono. Altro che inutili tecnicismi e studi
notturni per risvegliarsi con l'ovetto di Colombo sul
comodino. A furia di chiedere, .."spegni quella
lampada", "spegni il computer quando non ci
sei" fai una lavatrice in meno o a 30° che
risparmi", "fai il bravo, fai la brava",
acquista un frigo che ti consuma meno, ma il "vecchio
che vecchio non è" funziona ancora bene, allora butto
un mucchio di quattrini che per ritirali sù mi ci vogliono
dieci anni di lampade a basso consumo"......
Indovinate dove mi hanno mandato........e dove mi manderete
voi illuminati aggiustatori delle miserie umane con mezza
aspirina.
16 maggio 2008 0:00 - Rino
Bella carriera, complimenti, hai visto lo stesso prodotto da
quasi tutti i punti di vista!
Io, da impiantista,
chiamo chi progetta le macchine macchinista.
Anche se nel caso di macchine cnc non so se è giusta come
definizione in quanto per me il macchinista si occupa della
realizzazione della macchina e del suo azionamento. Ma
nel caso di macchine più complesse come quelle di cui ti
occupi tu non so se fa tutto la stessa ditta!
Io
invece sono all'inizio, ho progettato trasformatori da
distribuzione (e non) per 2 anni, ho venduto materiale
elettrico per pochi mesi (secondo me i tecnici alla vendita
durano poco!)
e adesso, da un anno, progetto
impianti elettrici, mi occupo di certificazioni energetiche
e sto iniziando a progettare anche impianti termici.
Mi sto occupando molto marginalmente di macchine,
diciamo solo al livello di consulenza normativa, ammetto che
al livello tecnico, non sono competente, ma se ne avrò
occasione spero di poter approfondire anche quegli
aspetti.
Certo il lavoro autonomo è duro,
soprattutto perché devi essere tecnico e commerciale (cosa
che non mi riesce bene) allo stesso tempo, ma permette di
vedere molte cose interessanti!
16 maggio 2008 0:00 - FABRIZIO
Veramente non sono un "macchinista" e non capisco
neppure cosa intendi per "macchinista" !
Ma a parte le batture, agli inizi della mia carriera
lavorativa ho fatto per 5 anni il programmatore-installatore
di macchine ut. CNC.
Poi, stufo di mangiare
sempre nei ristoranti, dormire negli alberghi e non vedere i
figli crescere, ho smesso di viaggiare per il mondo e mi
sono stabilito in ditta come progettista e sistemista
(sempre "ista" comunque).
Ed infine,
dopo vari anni, stanco di pensare, sviluppare e provare a
fare sempre le stesse cose, ho pensato di mutare
completamente il punto di vista e invece di
"farle", ho scoperto che oggi conviene
"comprarle già fatte" !!!
Per cui mi
sono dato agli acquisti.
Mi manca
l'esperienza di "venderle" e poi posso dire di
"averle provate" tutte !
15 maggio 2008 0:00 - Rino
Adesso ho capito, sei un macchinista!
Allora
posso capire come i nostri punti di vista siano
diversi..
Voi il neutro giustamente non lo volete
perché vi da una serie di problemi, primo fra tutti quello
della terza armonica!
Io, da impiantista, finora
non ho visto un impianto senza neutro, anche perché un
punto al secondario del trafo di alimentazione deve essere
connesso all'impianto di terra!
Come hai
detto giustamente tu, questione di punti di vista!
Ciao
15 maggio 2008 0:00 - FABRIZIO
L'importante é capirsi, saper leggere uno schema e
sapere che conti fare !
E comunque, nel 99% delle
applicazioni industriali per macchine utensili, negli armadi
si entra solo col trifase, senza neutro, che di solito non
si porta mai anche perché non é detto che il cliente lo
abbia, il neutro ! Sai quante volte mi é capitato di
arrivare su un impinato predisposto per allacciare una M.U.
e non c'era il neutro !
Eventuali tensioni
monofasi, se necessarie, si creano a valle di grossi
trasformatori di alimentazione che hanno anche la funzione
di fare da separatore galvanico.
E solitamente i
primari di questi trasformatori sono sempre connessi a
triangolo !
Vedi, la differenza é che tu gli
impianti li vedi come "provenienti da un grosso trafo,
magari a stella, mentre io li vedo come alimentanti un altro
trafo, un pò più piccolo ma a triangolo, per cui, per me ,
la tensione é sempre..... di fase !
Questione di
"punti di vista", no ?
14 maggio 2008 0:00 - Rino
In linea di massima sono daccordo, anche perché, ad
esempio, il termine "inverter" per chi si occupa
di automazione al livello pratico significa:
"azionamento per motore asincrono", mentre, nella
relatà, come ben sappiamo significa "elemento che
trasforma la tensione continua a valore costante in tensione
alternata a valore efficace e frequenza variabili" ed
è solo una parte dell'azionamento.
E
comunque il termine "tensione di fase" si utilizza
nel modo che dico io in quanto, non dimentichiamoci che gli
impianti BT partono da un trafo che al 99,9% ha un
collegamento stella con neutro al secondario, perciò la
tensione sulla fase del trasformatore (che è l'inizio
del nostro impianto BT) è la "tensione di fase",
mentre quella tra le due fasi è la tensione
concatenata.
Diciamo che la mia terminologia è
in linea con quella di Tuttonormel, Elettrificazione,
L'impianto elettrico e gli altri giornali di
elettrotecnica...forse un pò più aggiornati
dell'Olivieri Ravelli (che tra l'altro ho letto in
parte), ma tutto sommato equivalenti come concetti di base
visto che la tecnica si è evoluta, ma l'elettrotecnica
è sempre quella, e meno male!!!
Saluti FABRIZIO,
alla prossima chiacchierata!
14 maggio 2008 0:00 - FABRIZIO
Anche la mia é nata sui libri, esattamente 40 anni fa, nel
'68 !
E concordo perfettamente con le tue
spiegazioni.
Solo che nell'uso pratico, come
tu effettivamente ammetti, tutte le varie terminologie sono
state semplificate, non tanto da "elettricisti" ma
dagli stessi tecnici che progettano impianti di
alimentazione o distribuzione per cui ad esempio, per quanto
riguarda le tensioni:
si fa solitamente
distinzione tra:
- quella chiamata comunemente di
fase, o fase-fase, o della linea, o concatenata, chiamala
come vuoi, basta che non la chiami stellata, in pratica sono
i 400 volt !
- ed infine la stellata (quella tra
fase e centro stella) cioé in pratica il 230.
Ovviamente l'esempio é sulla BT ma vale comunque.
Invece, per la corrente, solitamente si parla solo di
quella che si misura sulle linee (perché nessuno va dentro
ad un motore a misurare le correnti negli avvolgimenti).
Ovvio che se il motore é collegato a stella le due
correnti corrispondono.
Le terminologie studiate
sui libri, spesso, vengono "piegate" all'uso
pratico e comune che se ne fa.
Non sei
d'accordo ?
L'importante é che alla fine
i calcoli tornino.
PS: Il termine
"tensione stellata" appare sull'OLIVIERI E
RAVELLI, Elettrotecnica Generale e non l'ho inventato io
! Infatti il testo differenzia tra Concatenata e
stellata e cioé in pratica quelli che comunemente erano
chiamati il 380 e il 220.
13 maggio 2008 0:00 - Rino
"Infine non mi pare di aver detto cose diverse, anche
perché sono conti che percorro quotidianamente."
Comunque anch'io "percorro
quotidianemente" questi conti, infatti tra i miei e i
tuoi la differenza sta solo nelle nomenclature:
Tensione di fase (per me) = tensione stellata (per te)
Ma per entrambi è la differenza di potenziale tra
fase e neutro.
Tensione di fase (linea) (per te)
= tensione di linea (per me)
ma è sempre la
differenza di potenziale tra due fasi.
Forse la
tua è una formazione nata più sul campo, mentre la mia è
nata sui libri e sta procedendo sul campo.
13 maggio 2008 0:00 - Rino
La mia non è un'interpretazione personale, ma quella
riportata nei testi di elettrotecnica:
Tensione di fase: differenza di potenziale tra fase e
neutro.
Tensione di linea: differenza di
potenziale tra due fasi.
Corrente di fase:
corrente che scorre su una fase di un carico o di un
generatore.
Corrente di linea: corrente che
scorre su una linea.
Indipendentemente dal tipo
di carico, la potenza che trasporta una linea è data
da:
A = 1,732xVlxIl
Dove
Vl = tensione di linea
Il = corrente di linea
In un carico a stella:
If = Il Vf =
Vl/1,732
In un carico a triangolo:
If
= Il/1,732 Vf = Vl
"Nota
bene:
per tensione e corrente di fase intendevo
le fasi della linea di alimentazione."
SBAGLIATISSIMO!
La tensione che misuri tra due
fasi è la tensione di linea!
Che poi alcuni
elettricisti la chiamino tensione di fase è un problema
loro, ma non è la tensione di fase!
Vabbè
comunque siamo OT
13 maggio 2008 0:00 - FABRIZIO
Solo per chiarezza:
Temo che il malinteso dipenda
dal fatto che per fase tu intenda una delle fasi del carico
mentre io intendevo le fasi della linea di alimentazione e
precisamente:
Potenza assorbita da un
carico trifase comunque connesso e comunque configurato
(stella o triangolo):
corrente di fase (di
linea) (intendo quella che passa nei cavi r-s-t)
x tensione di fase (di linea) (intendo quella
misurata tra una fase l'altra) x 1,73
Volendo precisare, se il carico é a stella si
può anche fare:
corrente di fase (di linea)
(é sempre quella nei cavi r-s-t) x tensione
stellata (misurata tra 1 fase e il centro stella)
x 3
ti risparmio la variante a triangolo
che é reciproca a quella a stella ma con V e I rovesciate
(ci siamo capiti vero !)
Nota bene:
per tensione e corrente di fase intendevo le fasi
della linea di alimentazione.
Anche perché
nell'uso comune nessuno va a vedere come é connesso al
suo interno il carico (anche perché non interessa).
E PER CONVENZIONE, negli impianti, quando si parla di
tensione e corrente si intendono sempre quelle MISURABILI
esternamente sulle fasi.
L'unica variante
concessa é citare la tensione stellata quando si dispone
anche del centro stella e/o del neutro.
Ma forse
tu hai inteso che per fase intendessi le singole fasi degli
avvolgimenti di un ipotetico motore.
Infine non
mi pare di aver detto cose diverse, anche perché sono conti
che percorro quotidianamente.
Per cui mi dispiace
per te ma io non mi sento per nulla goffo.
Saluti e baci
11 maggio 2008 0:00 - Rino
FABRIZIO:
"La radice di 3 si usa solo per
calcolare la potenza trifase di un carico trifase
EQUILIBRATO quando si conosce la tensione di fase e la
corrente di fase."
Mi sento meno goffo nello
scoprire che anche tu hai fatto un errore: la radice di 3 si
usa se hai la corrente di fase e la tensione CONCATENATA non
di fase, se hai corrente e tensione di fase usi il 3, non la
radice, vedi mio esempio precedente.
11 maggio 2008 0:00 - Rino
Per pinetree,
a parte la mia magra figura di
prima, comunque ti assicuro che se gli utenti domestici
fossero tutti a cosfi 0,7 sarebbro come un utente
industriale, la composizione vettoriale non c'entra
niente, è il cosfi dei carichi che conta!!!
11 maggio 2008 0:00 - Rino
Caro FABRIZIO,
a fare le cose veloci si sbaglia
sempre!
Rifaccio i conti con un esempio:
Considera 3 carichi a stella equilibrati che assorbono
i 1000VA ognuno, la corrente di fase sarà:
I =
1000/230 = 4,35A
La potenza trifase che circola
su una linea come è noto è:
1,732xVxI
Dove V è la tensione concatenata (400V) e I la
corrente di fase (4,35A) Quindi la potenza trifase
è:
1,732x400x4,35 = 3000VA (a meno di
approssimazioni)
Bè ragazzi scusatemi, meno male
che il forum è anonimo!!!!! Altrimenti i miei professori e
soprattutto i miei clienti mi correrebbero dietro!!!
11 maggio 2008 0:00 - FABRIZIO
Rino scrive:
Perché un utente domestico è vero
che ha solo 3kW di potenza impegnata in monofase, ma 1000
utenti ne hanno 3000 in monofase che, ripartiti
uniformemente sulle tre fasi sono
1,732x3000xcosfi = 5196xcosfi kW
????????????????????????????????????????
Perché
moltiplichi per 1,73 ??
1000 utenti che dissipano
3 KW sono in totale 3000 KW.
La radice di 3 non
c'entra nulla !!
La radice di 3 si usa solo
per calcolare la potenza trifase di un carico trifase
EQUILIBRATO quando si conosce la tensione di fase e la
corrente di fase.
La formula in questo caso
é:
V x I x 1,73 = potenza in VA oppure
V x I x 1,73 x cosfi = potenza in Watt oppure V x
I x 1,73 x senfi = potenza in VAR
In tutte le 3
formule:
V = tensione di fase (solitamente 400
V.) I = corrente di fase
Nel caso di carichi
monofase questi sono disposti a stella per avere la tensione
a 230 V. e automaticamente la potenza si calcola
semplicemente facendo :
V x I = potenza monofase
in VA V x I x cosfi = potenza monofase in Watt
ecc. ecc.
dove: V = tensione STELLATA (non
di fase) I = corrente di fase
Per cui, le
potenze singole di 3 o più carichi monofase, comunque
disposti sulle 3 fasi, semplicemente, si sommano, e
basta.
La radice di 3 non c'entra (in questo
caso)
Ma probabilmente lo sapevi già.
Saluti
10 maggio 2008 0:00 - pinetree
Rino Dice: "quelli che non lo sono,hanno un
coerfficiente di utilizzazione abbastanza basso."
----------------------------- Infatti un utente con
contattore 3KWh consuma mediamente dai 200Wh a 500Wh, con
punti brevi di oltre 1kWh (facciamo grossolanamente
9kWh/gg), I grossi consumi in una casa sono quasi tutti
carichi resistivi, e sono attivi neanche 20m al giorno
mediamente, ferro da stiro, riscaldamento acqua della
lavatrice ed asciugacapelli, I carichi che causano
maggior problemi sono i motori, quindi Frigo, lavatrice,
lavastoviglia ed il piccolissimo motore
dell'asciugacapelli, sono tutti carichi molto bassi e
rimangono accesi per brevissimi periodi ogni giorno.
Alla fine, calcolo vettoriale, fattore di
contemporaneità, potenza in gioco ecc, penso che 1000
utenti difficilmente riuscirebbe a spostare il cosphi di un
valore apprezzabile dallo strumento di lettura.
Il mio esempio del Cosphi 0,7 non è possibile, è comunque
se fosse cosi, magari un caso isolato, non potrebbe incidere
per niente sul carico anche di una sola centrale Enel anche
piccola taglio.
10 maggio 2008 0:00 - Rino
Errata corrige:
1,732x3000xcosfi = 5196xcosfi
kW
ovviamente era:
1,732x3000 = 5196
kW
9 maggio 2008 0:00 - er metico
Quanto dice il caro segretario è verissimo; oltretutto,
spegnendo la tv in modalità definitiva, oltre il forte
risparmio di energia godremmo ulteriormente di tutta una
serie di conseguenze molto positive, quella del canone a
parte. Provare per credere. Saluti.
9 maggio 2008 0:00 - Rino
Pinetree, a tua interpretazione è abbastanza corretta:
L'Enel chiede un surplus per chi va oltre il cosfi
di 0,9 solo per utenti con potenza installata da 10kW in
su.
Questo perché? perché si presume che quelli
con potenza inferiore siano perlopiù domestici.
Un utente domestico assume energia con un cosfi medio
accettabile (di solito vicino a 0,9) perché quasi tutti i
carichi domestici sono rifasati o, quelli che non lo
sono,hanno un coerfficiente di utilizzazione abbastanza
basso.
Se in casa avessimo tutti, ad esempio, un
motore asincrono che lavora 24h al giorno a cosfi 0,7 e che
ha una potenza diciamo importante (ad esempio 1kW) il
problema ci sarebbe eccome!
Perché un utente
domestico è vero che ha solo 3kW di potenza impegnata in
monofase, ma 1000 utenti ne hanno 3000 in monofase che,
ripartiti uniformemente sulle tre fasi sono
1,732x3000xcosfi = 5196xcosfi kW
Che in kVA
sono:
5196/cosfi kVA
Anche supponendo
un cos fi di 0,9 e unn fattore di contemporaneità
accettabile siamo fuori come taglia massima di trafo, ma
andiamo avanti lo stesso.
Se il cofi medio di
tutti gli utenti diomestici è basso, la somma di tutti
questi utenti pesa come un utente industriale!!!!
Il concetto che voglio far passare è che l'Enel ci
concede di non conteggiare la potenza reattiva a casa solo
perché è comunque abbastanza bassa, se tutti gli utenti
domestici consumassero energia con lo stesso cosfi di un
utente industriale produrrebbero, tutti insieme, lo stesso
effetto.
9 maggio 2008 0:00 - pinetree
Rino, Per quello che ho capito io (o quello che sono
riuscito a capire da un responsabile Elettrico del agenda
elettrica Milanese), lo sfasameento in case sono diversi in
diversi punti del impianto elettrico, dovuto ai diversi
carichi (induttivi, capacitivi), avere un carico con cosphi
di 0,6 in un punto non può allarmarci più di tanto, se la
potenza in gioco e bassissima, il cosphi visto al contattore
è un insieme vettoriale dei vari cosphi nel impianto, a
causa della diramazione del rete elettrica, il risultato
vettoriale del cosphi che si presenta in cabina elettrica è
quasi non influenzato da quelli proveniente dal uso
domestico. Solamente i grossi utilizzatori e produttori
sono costretti a tenere sotto controllo lo sfasamento e
pagano penali. Se un quartiere di 1000 case avessero un
cosphi di 0,9 invece che 0,7 non cambierebbe niente per
Enel, l'unico vantaggio sarebbe un minore carico SU QUEL
tratto di linea, quindi si scongiura un
sovracaricamento. ENEL "vede" un sfasamento
causato da diversi fonti e chiede ai produttori e grossi
utilizzatori di mantenere il Cosphi entro certe limite.
ENEL, avrebbe fatto di tutto per farsi riconoscere una quota
se questo fosse un problema serio.
9 maggio 2008 0:00 - manuel
Alla faccia dell’innovazione tecnologica…. Ho
misurato il consumo in stand-by di questi due modelli di
televisori al plasma: PANASONIC TH37 questo consuma 20
Watt/ora in standby PHILIPS 42 PFL questa’altro
consuma 27 Watt/ora in standby Il bello e che nei dati
tecnici dichiarano consumi di non oltre i 0.9 watt/ora.
Mi sa, che ci prendono per il culo alla grande co sto
stand-by. Qualcuno ha dei riscontri alla mie
misure…??!!
P.s. Il consumo e quasi
sicuramente dovuto al decoder digitale terrestre che rimane
sempre acceso. Il motivo non si sa visto che i decoder
montati sin ora sui televisori sono del tipo free e non
possono scaricare aggiornamenti del software.
25 febbraio 2008 0:00 - Rino
Attenzione Pinetree!!
Per produrre energia
reattiva l'Enel deve far lavorare i generatori in
sovraeccitazione, quindi c'è un aumento di potenza
assorbita anche in fase di produzione
25 febbraio 2008 0:00 - pinetree
Che lo verificano, non lo so, ma non te la fanno pagare
perchè non è energia prodotto da ENEL. I grossi fornitori
e consumatori hanno l'obbligo di mantenere il COSPHI
entro certi limite altrimenti subiscono sanzioni. Di
fatto l'unico problema di una linea non fasata è che
circola una corrente maggior di quella consumata creando
problemi di dimensionamento delle linee e di sovracarico,
nel civile nel peggiore delle ipotesi avrai lo scatto del
magnetotermico nonostante pensiamo di stare sotto con la
massima potenza concessa.
25 febbraio 2008 0:00 - massimo
C’è qualcuno che mi sa dire se con i nuovi contatori
elettronici ENEL per uso domestico, viene conteggiata anche
la potenza reattiva. Sono certo che con i vecchi
contatori si pagava solo la potenza attiva ma mi sa che con
questi nuovi ti fanno pagare anche la reattiva.
7 febbraio 2008 0:00 - Gerardo
Con 7 euro ho comprato una ciabatta con interruttore e con
un unico movimento spengo tutto ciò che vi è collegato e
faccio anche del moto (dal divano alla ciabatta vicino al
televisore)
chissà chi è che lo costruisce e lo
commercializza?!?!?