Ciao a tutti, volevo dire solo che. ricordo che prima si
andava a far benzina con 5 mila lire....oggi nn credo che
vai a farla con 2 € e 50 centesimi ma la fai con 5
€.... x nn parlare di un caffe' al bar, 1 €
ma siamo pazzi
24 febbraio 2008 0:00 - alessandro antoci
il dato di fatto che si riscontra oggi é in
effetti quello che con l` entrata dell` Euro i prezzi
sono raddoppiati; se poi si agginge il rapporto
inflazione, dal 2000 1 Euro in effetti vale oggi 2.250
lire circa. Se le cose fossero andate come dovevano
andare, oggi dovremo avere 2 soluzioni: o i prezzi
dovrebbero rispecchiare chiaramente il rapporto di
spesa come con l`allora liretta, e cioé ciò che
costava 100 lire, dovrebbe essere convertito in 0,50
Euro + la semplice inflazione, oppure i salari e gli
stipendi dovranno seguire la stessa sorte dell` Euro! E
cioé, di pari passo fare come hanno fatto i
Commerciati, anziché 1000/1.500.000 di stipendi
convertiti in 500/1200 Euro. oggi dovrebbero essere
almeno 2400/3400 Euro, minimo!Oppure, un decreto legge
che obbliga i produttori, gli importatori, i fabbricanti,
i commercvianti, a praticare i prezzi ingiunti da un
organo dello stato che controlla i prezzi all`
origine! E chi non rispetta la legge, fuori dai
coglioni, e a pedate nel culo! Sapete quanto costa
un Kg. di Pane in Ticino,Svizzera? Da 2,30 a 3,90 Fr.
maximo! tradotti in Euro= 1,4198 a 2,4074 Euro.E in
Italia? Moltiplicate quello che costa x 1, 62 Fr., e
vi stupirete della differnza! Sapete le arance di
Sicilia che vendono in Italia al Mercato 2,90/3,50
Euro quanto danno al produttore? 0,15/0,20 al Kg.!
Sapete quanto costano all` importatore i famosi Jeans
di cui parlate? 2 Euro, trasporto compreso! e coi
via. E allora? O lo stato carcera tutti i ladroni,
oppure tutti, e dico tutti, dovranno pagare un
stipendio ecquo, non fallirà nessuno.Perché? perché
son tutti ladri, e guadagneranno ugualmente, anche se
non proprio come adesso, a incominciare dallo
Stato!
19 gennaio 2008 0:00 - FABRIZIO
Lo sconquasso che ha seguito l'avvento dell'euro ha
varie e molteplici motivazioni e, purtroppo, tutte sommate
in maniera negativa:
In primis, noi italiani, non
eravamo preparati a passare da una valuta che aveva una
definizioni molto accurata (alla lira) ad un'altra,
fatta solo di centesimi e 20 volte meno accurata (alle 20
lire).
E mi spiego:
E' stato
come, dovendo misurare lo spessore di un chiodo, anziché
usare un calibro centesimale ci siamo ritrovati ad usare un
... metro da sarto !
Ho visto personamente tanti
listini dei miei fornitori, prima in lire, passare
all'euro con arrotondamenti spaventosi e tutti
(ovviamente) in più.
Prezzi tipo, ad es. 350
lire, arrotondati a 20 cents. oppure prezzi tipo 1700
lire arrotondati a 1 euro e cos' via.
Inoltre, molti sw gestionali, arrotondando al solo
centesimo, hanno di fatto aumentato considerevolmente tanti
prezzi che prima erano definiti alla lira, o alla frazione
di lira !
E' poi subentrato un effetto
psicologico di tendenza verso i grandi numeri e refrattanza
verso i piccoli, mi spiego ancora meglio:
Se
prima una cosa costava 1500 lire, quando andavamo a
discutere coi fornitori di aumenti, trattavamo sulle singole
lire e magari ci si accordava con aumenti tipo 1520, 1550 o
al massimo 1600.
Con l'euro, le 1500 lire
sono diventate tra la notte del 31 dicembre 2001 e il 1°
gennaio de 2002 80 centesimi e alla fine del 2002 erano già
1 euro (+33%).
Successivi aggiustamenti avvenuti
nei tempi succesivi hanno portato rapidamente l'euro a
1,20 , 1,50 e poi 2 euro e poi ancora di più.....
Se ci fosse stata ancora la lira, quel prezzo di 1500 lire
oggi sarebbe giunto probabilmente a 2000 lire, invece é di
3 euro !!!
Se nel 2001 un nostro bravo operaio
guadagnava ben 2 milioni (che erano un buono stipendio),
oggi, dopo 6 anni, guadagna 1.100 euro con un aumento in 6
anni del 10% totale, quale unico effetto dei contratti
collettivi e di 3 scatti di anzianità !!!
Perdendo praticamente dal 30 al 40 % di potere di acquisto
al lordo degli aumenti, oppure il 40-50% al netto degli
stessi.
E va tenuto conto che nelle aziende,
nelle industrie, come dove io lavoro da anni, le battaglie
degli uffici acquisti sono state autentiche guerre volte a
contenere l'aumento dei prezzi al fine di non
stravolgere i costi di produzione e i listini. Cosa
che avrebbe messo fuori mercato tutte le aziende italiane (e
che a molte é comunque successo).
Vi invito a
verificare il costo di una vettura media tra il 2002 e oggi
e potrete vedere che non é certo raddoppiato.
Ma, ahimé, la stessa cosa non é stata possibile nella
grande casistica di artigiani, professionisti, negozi ecc.
verso noi, debolessimi clienti privi anche della seppur
minima forza contrattuale e senza neppure la possibilità di
rivolgerci ad altri "fornitori" stante il fatto
che molti ordini e professioni hanno di fatto creato
cartelli "reali o virtuali" con prezzi pressoché
unificati.
E che l'euro venga costantemente
misurato col "metro da sarto" lo vediamo
sopratutto nelle piccole spese quotidiane dove le mille lire
vengono sempre di più allineate all'euro. Spese
come il caffé, il pane, il latte, il biglietto del bus,
l'insalata, la frutta, il giornale, ecc.
A
che serve sentirsi dire che un lettore DVD costa meno di 40
euro? O che un TV LCD o al plasma in 4 anni é passato
da 10.000 a 1000 euro ? Non mangiamo mica i DVD e
neppure compriamo 1 televisore all'anno.
In
compenso, quotidianamente prendiamo il bus, mangiamo,
beviamo, facciamo colazione e poi, ahimé, abbiamo bisogno
spesso dell'elettricista, dell'idraulico, del
muratore o dell'imbianchino.
Concludo:
Quello che é capitato da noi, vorrei rassicurare
tutti, é avvenuto anche in Francia, in Germania e in altri
paesi. Certo, in alcuni paesi é stato meno evidente
rispetto a noi ma solo percé questi paesi erano già
aabituati a maneggiare i centesimi, mentre noi no !
Lo si poteva evitare ? Credo proprio di no, anche
nettendo il doppio prezzo, come peraltro molti iper ancora
mettono. Forse lo si poteva mitigare ma sarebbe
comunque avvenuto. Colpa di Prodi che non ha saputo
gestire il cambio ? Forse ! Certo, un cambio a 1000
lire avrebbe permesso una miglior comprensione dei valori,
ma non avrebbe evitato gli aggiustamenti successivi. Il
fatto é che prima avevamo in tasca le monete da 10, da 20,
da 50 e da 100 lire e ce le tenevamo care, e gli
aggiustamenti si facevano con valori simili.
Oggi
abbiamo si in tasca i centesimi, i 10, i 20 e i 50, ma
spesso li "buttiamo" sul bancone del bar come se
rifiutati psicologicamente dimenticando il loro vero
valore. Quindi colpa anche nostra !
Colpa di
Berlusconi che non ha vigilato? Ma se il vostro
idraulico vi chiedeva prima 30 mila lire in nero e oggi vi
chiede 30 euro, sempre in nero, chi volete che vigili ?
Lanci una pietra chi é senza peccato, cioé chi, di
fronte al meccanico, all'idraulico, al muratore, non ha
mai detto: "Non voglio la fattura, mi faccia
pagare meno possibile !"
Se queste categorie
evadono, lo fanno molto spesso perché istigati da noi che
per primi non vogliamo pagare l'IVA sulle
prestazioni.
Vi assicuro che se chiedete la
fattura al muratore, questi ve la fa, ovviamente gli dovete
pagare il 20% di iva che lui deve versare allo stato !
Morale: L'euro c'é e ce lo teniamo.
Quello che é successo ormai é successo.
Una
speranza ? Che in un paese con libero mercato, sia il
mercato stesso a riequilibrare una bilancia oggi fortemente
squilibrata tra 2 categorie di persone:
Chi si
può aumentare gli stipendi a proprio piacimento e chi
invece é costretto a fare i conti col mercato e col suo
stipendio.
Tra i primi ci sono appunto i
professionisti, gli artigiani e..... i politici !
Professionisti ed artigiani, a lungo insistere con prezzi
alti, potrebbero trovarsi prima o poi.... senza clienti.
I politici invece....... ...potrebbero trovarsi
un popolo alla fame che inizia prima con le barricate e
poi....................... beh, fate voi !
19 gennaio 2008 0:00 - Antonio
Potere di acquisto dell'euro. La colpa è dei
commercianti, la colpa è della mancanza di controlli,la
colpa è della destra e pure della sinistra,torniamo alla
lira etc. etc..Perchè non si analizzano le cose
IMPARZIALMENTE? L'euro ha creato uno sconquasso in
ITALIA!SOLO in Spagna INIZIALMENTE si è visto il
problema.Allora ricordo come sono andati I
FATTI:l'Italia doveva entrare per forza nell'area
euro. In quel momento eravamo nell'era
post-tangentopoli.Al governo la sinistra:l'industria
italiana ERA AL COLLASSO, i commercianti PURE, le tasse
fioccavano senza recuperare ALCUNCHE' dalle tangenti.Se
non ci si crede basterebbe controllare le chiusure delle
partita IVA in quegli anni.Zone altamente industriali come
Vazia(Rieti),Pomezia(Roma)rase TOTALMENTE al suolo e tutto
il resto a bocconi.Piccoli e grandi(Texas Instruments
compresa!).Unica nuova speranza il Superenalotto e 8 o 9
Lotterie inserite in Finanziaria.A tal punto arriva
l'euro:immediatamente tutti (STATO COMPRESO)applicano il
cambio stabilito solo agli stipendi, il resto raddoppia
tutto.Minimo raddoppia,se non decuplica.Tutti piangono, ma
il mercato si muove ugualmente. Se una casa a Roma costa
500.000 euro è UNICAMENTE perchè qualcuno la compra!!Quì
si chiacchiera e basta.La benzina costa tanto. E' colpa
dell'euro?Forse, ma ci paghiamo ancora ANCHE sopra il
terremoto del Belice e la guerra di Abissinia!!Perchè
nessuno dice nulla e incolpa a turno Prodi o Berlusconi?
Siamo NOI i primi colpevoli che parliamo e basta soltanto
pensando ai propri affari o a mostrandosi piu' furbi
degli altri! Ecco il risultato! O è colpa
dell'euro?
18 gennaio 2008 0:00 - rosario
Tra qualche anno vedremo cittadini onesti assalire in gruppo
i centri commerciali per la fame. Io ci sto, vengo
anch'io.
18 gennaio 2008 0:00 - GEnrico
Rosario, se la camicia Benetton costava 40.000 lire e oggi
54 euro, non bisogna rimpiangere la lira, ma rimpiangere i
commercianti onesti (se mai ci sono stati: vedi il film
"I tartassati" con Toto' e Fabrizi), i
controlli seri che non ci sono stati e boicottare quelli
come Benetton e la sua catena di negozi che impunemente
hanno potuto aumentare il prezzo della camicia del 160%!
18 gennaio 2008 0:00 - per Topesio
a dire il vero i casini per l'Argentina sono iniziati
quando, tira che ti tira, si era arrivati a cambiare il Peso
con il Dollaro in rapporto 1 a 1; gli argentini cominciarono
a cambiare i loro Pesos in Dollari (ritenendola una moneta
più stabile) mettendo in difficoltà le banche; poi ci fu
il congelamento dei conti per ritardare il collasso ed il
resto è quello che sappiamo. Direi che con la liretta,
con la quale eravamo arrivati a ragionare in migliaia, non
correvamo di certo rischi analoghi!
18 gennaio 2008 0:00 - Rosario
Non mi pare che chi non ha scelto l'Euro stia facendo le
barricate per strada vedi Svezia, Danimarca ecc,
inoltre il prezzo della benzina è alle stelle perchè
l'euro è fortissimo contro il dollaro, se l'euro
scenderà anche il prezzo scenderà perchè i petrolieri
devono bilanciare le....perdite. Certo che rimpiangiamo
la lira, i commercianti non vendono più nulla e vanno al
50% di sconto gia ai primi giorni dei saldi e cmq le cose
restano lo stesso care. Una camicia alla Benetton mi
costava 40 mila lire ora 54 euro CERTO CHE LA RIMPIANGO LA
LIRA. L'euro ha dato i suoi benefici solo nei primi due
anni, ora ci sta presentando il conto a tutti tranne che ai
ricchi che sono ancora più ricchi. Topesio tu sei tra
quelli ricchi visto che sei l'unico che ne parla bene di
questo maledetto euro che ci porterà alla fame ??
17 gennaio 2008 0:00 - Topesio
Ma possibile che ancora nell'anno di grazia 2008 ci sia
ancora gente che rimpiange la lira??? Se ci fosse
ancora la lira, saremmo a fare le barricate in strada,
peggio che in Argentina, altro che stronzate!!!
17 gennaio 2008 0:00 - Rosario
Per Topesio,
lo sappiamo che la lira si sarebbe
svalutata lo stesso ma non con questa velocità e
incremento. nel 2001 un galbanino da 300 gr. costava al
supermercato 1900 lire adesso nello stesso centro
commerciale costa 3,90 euro ovvero quasi 8 mila lire, ti
pare che sia normale? Questo è solo un esempio,
l'actimel è passato da 2800 lire a 4,40 euro insomma
esempi se ne possono fare a bizzeffe e solo chi è in
malafede puo' dire che il potere d'acquisto della
Lira (come la rimpiango) sarebbe decollato, qui si parla del
300/400 percento. Di contro il mio stipendio è passato
da 2.800.000 a 1450,00 euro ovvero a un milione450 delle
vecchie Lire ovvero siamo alla fame. Ringraziamo PRODI
che ha contrattato il cambio, Berlusconi che non ha
vigilato, e di nuovo Prodi che dopo due anni di contratto
scaduto me lo ha rinnovato con 40 euro nette al mese, ( Ci
compro uno sciroppo per la TOSSE a mia figlia). I
mutui non sono alle stelle come tassi, abbiamo visto momenti
peggiori ma prima si facevano mutui per 100 milioni ora per
100 mila euro e questo fara' dell'Italia, il primo
paese Europeo dell'era moderna in cui ci sarà a breve
un colpo di stato perchè la gente è disperata grazie ai
nostri politici.
17 gennaio 2008 0:00 - GEnrico
Con tutta la buona volonta' non riesco proprio a capire
il discorso di Donvito. Mi sembra uno pseudo-ragionamento
che non sta assolutamente in piedi! Forse Donvito ha fumato
robaccia o mangiato pesante la sera, questo perche',
essendo il presidente dell'Aduc, voglio escludere la
grande stupidita' o ancor peggio la malafede! Mi sembra
ovvio che se si vuole valutare la svalutazione e'
necessario confrontare i prezzi, di un qualsiasi bene,
espressi nella stessa valuta; percio' se vogliamo
confrontare i prezzi attuali in euro con quelli precedenti
in lire e' necessario convertire i primi in lire o i
secondi in euro e IL FATTORE DI CONVERSIONE LIRA-EURO E'
1936,27, non altro! Quindi se oggi pago 100 euro un XXX e lo
stesso XXX nel 2000 costava 100.000 lire vuol dire che il
bene XXX ha subito un aumento del 93,63%. Quindi (certamente
in modo semplicistico, ma reale se il nostro bene XXX fosse
l'unico nel paniere ISTAT) possiamo dire che nel periodo
2000-2007 abbiamo avuto un'inflazione del 93,63%. Questi
sono numeri, non chiacchiere! Tra l'altro se avessimo
adottato il rapporto euro-lira suggerito da Donvito, il
nostro bene XXX avrebbe subito nel periodo 2000-2007 un
aumento del 124,61%, il che sarebbe anche peggio! Comunque,
i ragionamenti alla Donvito fanno il gioco di chi vuole
sollevare polveroni per nascondere i mostruosi guadagni
fatti da chi e' stato in grado di sfruttare il passaggio
lira-euro adottanto il fattore di cambio piu' opportuno.
Gli stessi che ora, fiduciosi nella memoria corta degli
Italiani, sbandierano cifra palesemente false. E' il
caso, ad esempio, della Fipe (Federazione italiana pubblici
esercizi) che in una sua pseudo-indagine (vedi la rubrica
"News dal mondo" del 15/1/2008 - ITALIA / I
baristi vogliono recuperare l'inflazione: tazzina di
caffe' verso i 90 centesimi) risulta che "tra il
2000 e meta' 2007 il prezzo medio dell'espresso era
passato da 0,73 euro a 0,82 euro" con un incremento di
solo il 12.3%. NEL 2000 UN CAFFE' A PIU' DI 1400
LIRE?? Ma in quale bar hanno fatto l'indagine? Io vivo a
Roma e nel 2000 un caffe' mediamente costava al massimo
900 lire (escludendo il S.Eustacchio) e raramente meno di
700 lire, un incremento, quindi, tra l'76% e il 127%!
E' necessario smascherare quanti cercano di raggirare i
consumatori, portare a conoscenza di quante piu' persone
possibile tali disonesti e metterli alla berlina!!
17 gennaio 2008 0:00 - Paolo 1
Come ho gia' fatto notare il 3/9, si sta facendo molta
confusione, e a cominciare e' stato il Donvito, con la
sua sparata che "nel gennaio del 1999, con 1000 euro un
cittadino di Eurolandia otteneva un certo importo che,
detratta l'inflazione, oggi si 'e trasformato in 840
euro". Detratta l'inflazione 1000 sono 1000 euro!Si
tratta di una assurdita' che puo' essere dovuta solo
o a grande stupidita' o ad ancora maggiore malafede,
ancora piu' grave quando proviene da un difensore dei
consumatori. L'inflazione e' l'aumento dei
prezzi. Dire che i prezzi aumentano (inflazione) o che il
denaro vale di meno (svalutazione) sono due modi diversi, ma
perfettamente equivalenti, di esprimere la medesima
realta'. Dire che un chilo di pane costa il doppio o che
il denaro vale la meta' sono due affermazioni
perfettamente equivalenti. Ricordate la storiella del 1945?
"Ma come, 100 lire per un cavolo? Forse che un cavolo
vale 100 lire?" "No, signore, sono le 100 lire che
valgono un cavolo". 1000 euro al netto
dell'inflazione devono essere 1000 euro, e quello che
manca e' appunto inflazione. Sostenere che c'e'
stata dell'inflazione, e che oltre a tale inflazione
c'e stata una perdita di potere di acquisto, e'
un'assurdita' che serve solo a confondere e
ingannare i consumatori. La inflazione e' l'aumento
dei prezzi, ed e' data dalla somma di quella che Donvito
riconosce come inflazione piu' quella che Donvito chiama
riduzione del potere di acquisto, ma che e' anch'esa
inflazione, evidentemenmte Donvito vuol dar a credere che
l'inflazione sia stata minore di quanto sia stata in
realta', e lo fa per motivi che noi non conosciamo.
Paolo
17 gennaio 2008 0:00 - Spassante
Purtroppo passante soliloquia e si masturba il cervelletto
con le sue stesse fantasie.
17 gennaio 2008 0:00 - Topesio
Concordo. Quando si fa il paragone con la lira, dicendo ad
esempio: "questa cosa costa 10 euro ma 10 euro
corrispondono a BEN 20.000 lire, che non sono poche!",
non si fa un discorso corretto, in quanto si sta
confrontando l'euro con qualcosa che non esiste più da
ANNI e le 20.000 di un tempo, se esistessero ancora, non
avrebbero certamente lo stesso potere di acquisto a cui ci
si riferisce quando si fanno discorsi tipo quello appena
riportato. Anche la lira si sarebbe svalutata e aggiungo:
pure di parecchio!!!
17 gennaio 2008 0:00 - Passante
Scusa hai ragione.... allora io ti dico che i prezzi sono
dimezzati! Se discutiamo su dati inventati meglio
chiuderla subito. Se invece l'obiettivo è
piangerci addosso lo si può fare anche senza inventarsi i
dati.
Comunque stiamo facendo paragoni con prezzi
di 6 anni fa. Se vuoi possiamo paragonarli con quelli
del dopoguerra quando qualsiasi cosa costava poche lire.
17 gennaio 2008 0:00 - kekkul
E allo stato attuale come siamo messi? KeK
8 settembre 2007 0:00 - per passante
senti, io non sto scrivendo una tesi od altro, sto
semplicentente discutendo in un forum in cui credo tutti i
partecipanti godano del senso della vista. Dunque a
cosa servono i dati documentabili, in una discussione di
questo rango? Basta semplicemente entrare in un negozio e
vedere le targhette del prezzo e pensare a quelli che si
vedevano prima del 2002. Vorresti farmi credere che tu non
sia mai entrato in un negozio di abbigliamento??
7 settembre 2007 0:00 - Passante
Tutti dati buttati lì che non sono assolutamente
verificabili. Quando si va negli esempi concreti,
documentabili, ecco che si scopre che la realtà è diversa
(come per il canone Rai).
E comunque siamo sempre
li... anche ammettendo che prima costassero 120.000 lire ed
ora 100 euro (192.736) quindi non si tratta di raddoppio,
cosa che semplicisticamente si è portati a dire. Resta
il fatto che questi dati non sono documentabili.
7 settembre 2007 0:00 - per passante
L'esempio classico è l'abbigliamento in generale.
Per avere dei prezzi ragionevoli (ossia quelli che eravamo
abituati a vedere con le lire) bisogna aspettare I
SALDI. Pensa ad una cosa semplice, come un paio di
jeans (non quelli di dolce e gabbana ma nemmeno quelli del
mercatino): Si acquistavano intorno alle 100k lire, poi
alcuni erano 80k altri 120k ma eravamo lì. Oggi sembra
non esistano un paio di jeans a meno di 100 Euro! La
svolta c'è stata quando è finito l'obbligo della
doppia esposizione del prezzo, ed è cambiato tutto nel giro
di pochi mesi (come dice reset). E sbagliato dare la
copla ai commercianti! Sarebbe giusto se loro acquistassero
in lire per rivendere in euro, ma non è così, ed anche
loro se lo prendono in quel posto. Provate a chiedere ad un
commerciante se preferivano la lira o l'euro e vedete
cosa vi rispondono....
7 settembre 2007 0:00 - Strider
Come al solito Donvito mi fa ridere... Il confronto che
tutti i giorni chi va a fare la spesa fa e' il
seguente: 1 kg di xxxx 1 euro, in vecchie lire non
costavano 2000 ma 1000. E' questo il ragionamento
sbagliato: 1000 lire di 8 anni fa sono oggi 1.171
(ottimisticamente calcolato ad inflazione 2%) e quindi il
fruttivendolo non mi sta fregando di 1000 lire (2000-1000)
ma di 765 lire (1936-1171). Se per ipotesi il bene xxxx
costasse 0,60 euro il prezzo sarebbe perfettamente in
linea. saluti
6 settembre 2007 0:00 - Passante
Reset, qualche dimostrazione pratica in merito? Finora ho
sempre sentito cose che non erano vere, tipo quella del
canone rai. Lo so che ci piace pensare di essere
vittime di qualcosa, ma se il raddoppio non c'è stato,
non c'è stato! Inventarselo non serve. Peraltro
TUTTE le catene commerciali avevano sottoscritto un patto
col governo con l'impegno di trasformare gli importi al
centesimo, e così è stato fatto. Ancora adesso in alcune
catene commerciali è indicato il prezzo in lire.. ma
oggettivamente mi dite a cosa serve?
6 settembre 2007 0:00 - Reset
Non facciamo finta di non sapere o di non vedere. Il
prezzo, evidenziato prima in lire e poi in euro, è di fatto
raddoppiato non nel giro di ANNI,ma nel giro di SETTIMANE O
MESI. Quindi, l'inflazione, cari amici, NON C'ENTRA
NULLA!!!
3 settembre 2007 0:00 - Passante
Esatto Topesio (cavolo, siamo d'accordo.. mi prenda
un'accidente!)... addirittura in un forum qualcuno ha
scritto: canone rai 99,60 euro, cioè 200.000 lire quando
con la lira erano 100.000. Dimenticandosi che 99,60
euro non sono 200.000 ma meno, che il canone nel 2001 era
già 173000 euro circa e che nel frattempo sono passati 6
anni e quindi IL CANONE RAI IN REALTA' COSTA MENO
RISPETTO A 6 ANNI FA. Possiamo anche dire che andare al
cinema costava 5 lire con la lira... (decenni fa!).
Non bisogna necessariamente piangersi addosso
inventando dati per sostenere la propria tesi. E'
chiaro che, considerando il solo indice istat, è normale
che dal 2000 ad oggi ci siano stati aumenti "medi"
del 15-20%. Non possiamo non tenere conto di questo dato.
3 settembre 2007 0:00 - Topesio
Invece mi pare sia tu a non aver capito il senso del mio
intervento. Parlo di quando la gente, di fronte al
prezzo di un bene che costa, diciamo 10 euro, dice:
"caspita, 10 euro cioè 20.000 lire! Con 20.000 ci si
poteva comprare questo, questo e
quell'altro..." Ti assicuro che in TANTI fanno
questo genere di discorsi.
3 settembre 2007 0:00 - Paolo 1
Donvito sta imbrogliando: se si usa un rapporto euro/lira
diverso da quello ufficiale e che ingloba l'inflazione,
si arriverebbe ad avere l'illusione che non ci sia stata
inflazione. Bisogna invece usare il rapporto di cambio
ufficiale proprio per poter vedere quale sia stata
l'inflazione. A che gioco sta giocando Donvito?
Paolo
3 settembre 2007 0:00 - Paolo 1
Topesio, stai facendo una gran confusione. Si prendono
i prezzi attuali, in euro, li si converte in lire (1936,27
lire per un euro), e li si confronta con i prezzi in lire al
31/12/2001 o la data che si preferisce, e si vede di quanto
sono aumentati i prezzi. Paolo
28 agosto 2007 0:00 - Topesio
Fermo restando che i commercianti, di fatto, hanno marciato
alla grande col cambio euro-lira, è doveroso però smettere
di fare raffronti affrettati con la lira, perché quando lo
facciamo stiamo considerando la situazione di anni fa, con
la lira di allora, quando i prezzi erano comunque più
bassi. Bisognerebbe invece considerare il prezzo che i
beni avrebbero ORA nell'ipotesi che fosse rimasta la
lira.
28 agosto 2007 0:00 - Paolo 1
No, continuiamo a fare i confronti con la lira, cosi' ci
renderemo bene conto di quanto siano aumentati i prezzi.
26 agosto 2007 0:00 - Passante
Il Governo non può controllare nè imporre i prezzi, può
eventualmente solo monitorarli per informazioni statistiche.
Non può forzare nulla. Il raddoppio dei prezzi ancora
devo vederlo, mi piacerebbe qualche esempio concreto.
26 agosto 2007 0:00 - Isaia Kwick
Ah! Da un recente viaggio fatto in Olanda ho npotato, con
mia meraviglia che in alcuni supermercati vige ancora il
Doppio prezzo Fiorino/€uro. Isaia Kwick