Donna tornerai a partorire con dolore! Questo il pensiero che viene in mente dopo aver appreso che dal primo di aprile l’ospedale di Lecce non fornisce piu’ il servizio di partoanalegesia tramite epidurale che permetteva alle partorienti di ridurre al minimo il dolore del travaglio. Il motivo? Esaurimento dei fondi! La riattivazione del servizio? Un enigma!
Eppure quella dell’anestesia epidurale sarebbe una soluzione da incentivare. Meno rischi per la gestante, rispetto al sempre piu’ abusato taglio cesareo, meno costi per il servizio sanitario, considerato che l’anestesia e’ molto meno costosa dell’intervento chirurgico.
Il fatto che la notizia della sospensione del servizio sia passata sottotraccia, la dice tutta sulla considerazione che la sanita’ e la politica hanno della donna.
Una politica sanitaria regionale schizofrenica:
da un lato -piu’ che giustamente- garantisce la somministrazione della pillola abortiva RU486 e
dall’altro -ingiustificatamente- sospende un trattamento sanitario che solo per pasticci burocratici non rientra nei livelli essenziali di assistenza!
Del fatto si sta interessando la sen. Donatella Poretti che presentera’ un’interrogazione parlamentare per fare chiarezza.
Chiediamo alla Asl competente d’intervenire per fare quanto in suo potere per ripristinare la normale erogazione di questo servizio.
La politica, allo stesso, modo non puo’ sottrarsi ai propri doveri. Chi ha basato la propria campagna elettorale sul rispetto della donna e dei suoi diritti, faccia in modo che quelle parole non suonino, per l’ennesima volta, come un disco rotto. La poesia sara’ anche nei fatti (come ha detto in campagna elettorale il governatore della Regione Nichi Vendola) ma per ora quello che c’e’ di sicuro e’ il dolore del parto!