Non ci sara' piu' bisogno che il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, racconti barzellette per allietare le riunioni dei capi di governo esteri. Il 7 Agosto scorso il presidente Berlusconi ha detto che l'Alitalia ha ripreso, funziona, e' in accordo con il budget anche se deve fare il conto con giornali anti italiani; per il nostro Paese e' impossibile non poter disporre di una compagnia di bandiera. Insomma, anche le dichiarazioni si trasformano in barzellette e alle risate dei governanti europei si aggiungeranno quelle delle altre compagnie aeree, in particolare di Air France che da anni sta attendendo il momento di acquisire l'Alitalia, come da noi sostenuto fin dal 2004 (1). Un volo su due dell'Alitalia parte in ritardo e un bagaglio su due viene consegnato in ritardo, pur riducendo di un quarto i collegamenti. Insomma, meno voli piu' disagi. Chi piange, ovviamente, e' il cittadino contribuente: in 10 anni (1998-2008) l'Alitalia e' costata qualcosa come 5 miliardi e 187 milioni di euro, tra ricapitalizzazioni e prestiti. La "nuova" Alitalia e' costata 3,2 miliardi di euro. Totale 8,3 miliardi di euro. L'utente gia' piange tutti i giorni, quando si avvale di Alitalia. Tanto per confermare i dati, il 55% dei voli di ieri, Roma-Milano, tratta succulenta della nostra "compagnia di bandiera", sono partiti in ritardo.
(1)
clicca qui