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Tessere sconto fasulle. L'Antitrust interviene, ora le multe
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Comunicato 
17 agosto 2010 15:51
 
 L'Antitrust ci riprova e ordina il blocco immediato delle attivita' di vendita delle societa' padovane 'famose' per le vendite ingannevoli di pseudo tessere sconto. I venditori di varie societa' padovane si presentano a casa, previa telefonata, regalando una tessera sconto utilizzabile in un centro commerciale in costruzione. Ad una seconda visita, un altro venditore, con mezzi poco ortodossi comunica che c'e' l'obbligo di acquisto, fino a 5 mila euro di merce***.
Nonostante le multe Antitrust, queste continuano imperterrite. E' da cinque anni che denunciamo il fenomeno, e purtroppo il sistema italiano permette non solo la reiterazione degli inganni, ma pure l'allargamento del business. Seguendo le tracce forniteci dai consumatori vessati, abbiamo assistito negli anni al progressivo estendersi delle vendite truffaldine: prima solo nel Nord Italia, poi in Toscana, Marche e Lazio.
Neppure la burocratica magistratura aiuta. Avevamo denunciato nel 2008 alla Procura di Firenze un caso specifico accaduto in Toscana, poi il fascicolo è stato inviato per competenza alla Procura di Venezia. Solo nel 2010 siamo riusciti a scoprire, con grande difficolta', che il procedimento era stato archiviato.
Intanto queste aziende, cambiando spesso nome, continuano a prosperare ai danni essenzialmente di donne, spesso pensionate.
Quando il Governo si deciderà a riformare la procedura per l'accesso alla giustizia civile? Quante vittime di queste truffe e raggiri dovranno arricchire questi venditori porta a porta? Nell'immediato, speriamo che almeno l'Antitrust sanzioni adeguatamente. 

*** Un venditore ottiene un appuntamento a casa del consumatore. In questo primo incontro l'agente promette che grazie a una tessera il cliente si garantira' un sconto del 30% per acquisti in un centro commerciale che sta per essere aperto nella zona. A parole, nessun costo e solo l'impegno ad effettuare almeno un acquisto. I prodotti in teoria disponibili sono biancheria per la casa, coperte, lenzuola, ecc.
Quello che, invece, viene fatto firmare e' un complicato e ambiguo contratto.
Prima di andare via viene preannunciato che dopo qualche settimana, passera' un nuovo agente che consegnera' la tessera.
A questo secondo incontro, la musica cambia. Dai toni rassicuranti si passa alle minacce. Se non si acquista per 2/5 mila euro si sara' citati in giudizio e altre frasi "terroristiche" analoghe. E in piu' viene scaricata della merce a casa del cliente. Merce mai scelta, ma imposta.
Come difendersi. Il decreto legislativo 206/2005 permette il diritto di recesso (art.64), senza penale entro 10 giorni, che decorrono dal momento della prima firma, oppure dal momento della consegna della merce.

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