Istat conferma le stime sull’inflazione del mese di luglio: +1,3% su base annua (+0,8% quella di giugno). Crescita dovuta al fatto che i beni energetici calano meno (da -8,6% di giugno sono passati a -4% di luglio).
La nostra inflazione ci conferma di essere sganciata dalle politiche nazionali, dipendendo solo da quelle europee, che influiscono sulla mobilità dei prezzi energetici.
Questo spiega anche perché la realtà di questa inflazione sia diversa quando guardiamo i nostri portafogli, visto che i prezzi aumentano sempre di più della media complessiva. Si pensi, per esempio, alla RcAuto che a giugno è cresciuta 7 volte in più del tasso inflattivo. E si pensi agli aerei, ai treni, ai traghetti, ai servizi ricreativi e culturali, ai tabacchi, dei beni durevoli, dei servizi vari e del cibo.
Godiamoci questa illusione che i freddi numeri delle statistiche ci danno, ma facciamo attenzione alle sirene dei politici nazionali che vogliono farci credere che la moderazione sia loro responsabilità… quando è vero proprio il contrario.
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