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Roma Capitale. La prima lettera che scriviamo ad ogni sindaco appena eletto: liberare tombini e caditoie
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Comunicato di Primo Mastrantoni
9 giugno 2021 12:20
 
  La prima lettera che scriviamo al sindaco appeno eletto riguarda tombini e caditoie.

Lo abbiamo fatto con Rutelli, Veltroni, Alemanno, Marino e con la Raggi, ma senza grandi risultati.

In particolare, abbiamo sollecitato più volte la sindaca Virginia Raggi, visto che si era dilettata a prendere in giro il suo predecessore, con: piove a Roma gonfiate i gommoni.

Così ieri, un acquazzone ha fatto quello che era prevedibile: allagare le strade.

La sindaca Raggi aveva promesso un piano di intervento, considerato che l'80% dei sistemi di deflusso era ostruito.
 Tutto è rimasto come prima.

Tra l'altro, la strada completamente allagata è Corso Francia, una via a 4 corsie più quelle laterali. Il sistema fognario della strada è, quindi, lineare, in grado di assorbire forti afflussi di pioggia.
La soluzione è semplice: pulire tombini e caditoie.

In merito, rileviamo la dichiarazione della assessore alle Infrastrutture, Linda Meleo: a breve partiranno due appalti di manutenzione straordinaria.
A breve partiranno? Forse l'assessore Meleo non si è accorta che è alla fine della consiliatura, sono passati, cioè, 5 anni dall'inizio della guida pentastellata del Campidoglio.

Ci sembra di leggere le dichiarazioni dell'indimenticabile ministro alle Infrastrutture, Danilo Toninelli, quello del tunnel del Brennero, stradale e infunzione, secondo lui, che, invece, è ferroviario e in costruzione.
Devono aver frequentato la stesso scuola.
 
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