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 AUSTRIA - AUSTRIA - La crociata dei laici in direzione di Strasburgo
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Notizia 
28 marzo 2011 16:09
 
Il 23 marzo, alla conferenza stampa indetta dalle persone contrarie all'obbligo del crocifisso, la prima a parlare è stata Doris Einwallner, legale del cittadino della Bassa Austria che ne contesta la presenza nella scuola materna frequentata da sua figlia. A imporlo è una legge del 1934 ma, dice l'avvocato, la norma non è più consona all'oggi. Non lo è, malgrado la sentenza della Corte costituzionale austriaca (VfGH) che ha respinto l'istanza del suo cliente; non lo è, malgrado il giudizio che la settimana scorsa ha pronunciato la Corte Europea dei Diritti Umani, decidendo che il crocifisso nelle scuole italiane va bene poiché i ragazzi non si lasciano indottrinare. Nella scuola materna ci sono bambini piccoli, dice Doris Einwallner, incapaci di analizzare criticamente i simboli.
Per il giurista costituzionale Bernd-Christian Funk, la sentenza austriaca s'avvicina molto a una pseudo motivazione quando sostiene che, in Austria, Chiesa e Stato sono separati, e dunque il crocifisso appeso alla parete non rappresenta la preferenza per una religione.
Per Daniela Musiol, portavoce dei Verdi in materia costituzionale, queste due sentenze significano solo che uno Stato può -ma non deve- imporre il crocifisso. E uno Stato dovrebbe essere neutrale rispetto alle religioni.
Heinz Oberhummer, del Consiglio dei non confessionali, intende denunciare presso al Corte costituzionale (VfGH) la legge che regola l'emittente pubblica austriaca, ORF; essa prescrive che nel Consiglio del pubblico (organo di rappresentanza degli utenti) siedano anche i portavoce delle Chiese.
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