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Overtourism e soluzioni nazionali… il sovranismo turistico
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2 maggio 2024 12:39
 

Le prove generali dell’overtourism ci sono state negli scorsi giorni con i ponti di Pasqua e fine aprile. Lo spettacolo vero e proprio andrà in onda a partire da metà giugno in poi. E nonostante queste prove generali, sommate agli spettacoli degli ultimi anni, i vari attori non ne hanno fatto tesoro e… punto e a capo… sempre peggio, cioé: località prese d'assalto e non in grado di far fronte a sciami sempre più disordinati e con sempre maggiori problemi per chi (essenzialmente grandi città d’arte) in queste località ci vive grossomodo 365 giorni all’anno.

Due erano i possibili interventi: sui turisti da distribuire meglio e sulle città da renderle accoglienti senza distruggere i loro tessuti sociali ed urbani.
Nessuno dei due interventi è stato fatto.
Abbiamo una ministra del Turismo che si fa sentire riproponendo l’ovvio del proprio ovvio e caldeggiando le corporazioni degli operatori del settore.
Poi abbiamo gli operatori, sempre e solo interessati al proprio business (eccezioni rare). L’ultima è di un ceo di un tour operator che, prendendosela col mondo intero che non gli fa guadagnare abbastanza, ha perorato che tutto debba passare attraverso le agenzie di viaggi… quindi niente più “turismo fai da te”, prenotazioni dirette o attraverso piattaforme con cui il viaggiatore si costruisce pezzo per pezzo il proprio viaggio.
Un’idea geniale?  Molto in conformità con le politiche economiche del nostro governo: nazionalizzare e mettere tutto sotto il controllo degli amici del governo stesso.

E’ nato il sovranismo turistico!

Questo mentre a Venezia è cominciato l’ingresso a 5 euro. 
In Giappone c’è una località che, non riuscendo più a restringere gli accessi, sta per costruire un muro grazie al quale non si potrà più ammirare il monte Fuji …. è come se si costruisse un muro al Gianicolo per impedire di vedere il panorama di Roma e non dare più motivo ai turisti per andarci.
Tutto in linea con l’Everest che non sa come fare coi rifiuti lasciati dagli scalatori. O Machu Picchu che per respirare (quasi 2500 m. di altezza) chiude completamente, O Parigi che, per selezionare i turisti anche in vista delle prossime Olimpiadi, se vai in un café devi fare un mutuo per prenderti un croissant.

Le soluzioni non ci sono ad Amsterdam, figuriamoci a Firenze o Roma o Venezia.

Crediamo che, oltre a chi può permettersi (economicamente e culturalmente) di fuggire da queste località o di non andarci a fare il turista, la questione vada affrontata dalla politica… non quella “dammi il voto che faccio i tuoi interessi di corporazione o di ideologia” , ma quella del bene pubblico. Belle parole….
Facciamoci un pensierino quando decidiamo chi mandare a Strasburgo il prossimo 8-9 giugno. Che, quand’anche, niente di rivoluzionario all’orizzonte anche se l'Europa è una chance in più rispetto alle singoli nazioni… ma almeno potremo dire a noi stessi e ai nostri figli  di averci provato.


Qui il video sul canale YouTube di Aduc


 
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