Esponenti parlamentari dei partiti Lega e Pd, con alcune associazioni, hanno in atto una campagna in cui, con informazioni generiche quanto inattendibili, invitano i consumatori a tornare o restare nel mercato tutelato dell’energia elettrica per poter risparmiare. Si evocano risparmi del 20%.
Potremmo anche comprendere, da un punto di vista culturale, la difficoltà di alcuni politici ed associazioni a non farsi una ragione dei benefici del mercato libero, ma mistificare la realtà a spese dei consumatori stessi per trarne benefici, non ci sembra cosa meritevole, soprattutto per chi ci rappresenta nelle istituzioni.
Il mercato libero della luce è partito. Entro fine giugno chi, ancora nel mercato tutelato, non ha scelto un nuovo operatore del mercato libero, potrà restare in un mercato di transito dove fruirà di tariffe decise dall’Autorità Arera per i prossimi tre anni, entro cui poi, dovrà comunque decidere. Tariffe, mutevoli, che non sono di per sé più economiche del mercato libero, ma con la sola certezza che ad elaborarle è Arera e non dei privati. E già oggi, nel mercato libero, ci sono offerte più economiche di quelle dell’attuale tutelato: il confronto si può fare attraverso il portale delle offerte, messo a disposizione gratuitamente dalla stessa Autorità. Diffidando di alcune imitazioni che fanno anche pagare l’uso del motore di ricerca, si può verificare nel proprio territorio l’esistenza di varie offerte e giungere ad un assetto più o meno stabile del proprio fornitore.
Crediamo che sia fuorviante e diseducativo quanto questi politici e associazioni stanno facendo e che, andando al sodo, sembra servire solo a se stessi per ergersi a paladini dei consumatori.
Il mercato libero è una realtà a cui non ha senso “resistere” fino all'ultimo minuto possibile, poiché è proprio un mercato concepito per maggiore qualità e minori costi per i consumatori. Prerogative che si esplicitano meglio quando alla concorrenza non si aggiungono sgambetti per il boicottaggio. Più sono gli attori di questo mercato, meglio lo stesso recepisce e offre.
Certo, viviamo in Italia, col telemarketing selvaggio che in materia ne dice di cotte e di crude. Affrontiamolo. piuttosto che rimandarlo, e affrontiamolo esercitando i nostri diritti di controllo e denuncia. L’esempio di quanto accaduto nel mercato tlc, con truffe sempre in calo, ci può essere di esempio.
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