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Consumo di cannabis e alcol in crescita tra gli adolescenti. Oms
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Articolo di Redazione
1 maggio 2024 9:37
 
 Il consumo attuale di sostanze come cannabis, alcool e sigarette elettroniche è in aumento in quasi tutti i Paesi. Una riduzione del divario di genere si verifica intorno ai 13 anni fino ad annullarsi quasi verso i 15, quando sia femmine che maschi, consumano in egual misura tali sostanze. Questa è la fotografia scattata dall’ultimo report OMS realizzato dal Health Behavior in School-aged Children (Hbsc) e che ha rivelato informazioni significative sui modelli di consumo di sostanze da parte degli adolescenti in Europa, Asia centrale e Canada.

Dal report è emerso che l’alcol è la sostanza consumata più frequentemente tra gli adolescenti, con il 57% dei quindicenni che hanno provato bevande alcoliche almeno una volta e quasi 4 su 10 (37%) che indicano di aver consumato alcol negli ultimi 30 giorni. In aumento, poi, è anche la popolarità delle sigarette elettroniche che hanno superato quelle convenzionali, con il 32% dei quindicenni che ha riferito di aver preferito sigarette elettroniche negli ultimi 30 giorni (il 20%). Il consumo di cannabis, invece, è in lieve calo, con la percentuale di quindicenni che non l’ha neanche mai provata, pari al 12% nel 2022. Infine, la disparità nell’uso di sostanze tra i sessi si sta rapidamente riducendo, con le ragazze che eguagliano o superano i ragazzi nei tassi di fumo, consumo di alcol e uso di sigarette elettroniche entro i 15 anni. Ma vediamo nel dettaglio le abitudini di consumo.

Fumo, sigarette elettroniche, cannabis e alcol
L’uso di sostanze come alcol e cannabis è un problema cruciale tra gli adolescenti, in quasi tutti i Paesi. Dal report emerge che la pandemia del coronavirus potrebbe aver avuto anche un impatto negativo sulle abitudini di consumo: “Sono necessarie azioni globali a più livelli, comprese le famiglie, le comunità, i centri giovanili e gli ospedali – si legge nel report Oms – insieme a forti percorso di riferimento che fornicano servizi utili ai giovani”.

Fumo e sigarette elettroniche
Le sigarette elettroniche sono più popolari tra gli adolescenti delle sigarette convenzionali. Dallo studio è emerso che circa un terzo (32%) dei quindicenni aveva provato sigarette elettroniche durante la propria vita e il 20% le aveva usate negli ultimi 30 giorni. Ciò si confronta con il 25% dei quindicenni che hanno fumato almeno una sigaretta nella loro vita e il 15% che ha fumato una sigaretta negli ultimi 30 giorni. A partire dai 13 anni si osserva una percentuale maggiore di utilizzo di sigarette elettroniche rispetto al fumo di sigaretta, mentre solo l’11% dei tredicenni dichiara di non aver fumato una sigaretta neppure una volta, con il 16% che non ha mai usato neanche quella elettronica.
Il 5% dei tredicenni, però, ha dichiarato di aver fumato una sigaretta negli ultimi 30 giorni, rispetto al 9% che ha utilizzato quella elettronica nello stesso periodo: “Questa transizione verso le sigarette elettroniche come scelta più popolare rispetto alle sigarette convenzionali – spiegano i ricercatori – richiede interventi mirati per affrontare questa preoccupazione emergente per la salute pubblica”.

Cannabis: più di 1 su 10
Più di un quindicenne su 10 (12%) ha fatto uso di cannabis nel corso della propria vita, con una prevalenza maggiore tra i ragazzi (13%) rispetto alle ragazze (11%). La prevalenza del consumo di cannabis varia sostanzialmente tra paesi e regioni. La più alta prevalenza una tantum per i ragazzi è stata osservata nel Regno Unito (Scozia) (23%) e Polonia (22%) e per le ragazze in Canada (25%) e Italia (22%). Al contrario, il Tagikistan ha mostrato la prevalenza più bassa sia per i ragazzi che per le ragazze (meno dell’1%).
Il consumo costante di cannabis è stato segnalato, invece, dal 6% dei quindicenni, con una prevalenza maggiore tra i ragazzi rispetto alle ragazze (rispettivamente 8% e 5%). Analogamente al consumo nel corso della vita, l’uso corrente varia ampiamente tra paesi e regioni. La percentuale più alta di quindicenni che hanno utilizzato cannabis negli ultimi 30 giorni è stata riscontrata in Bulgaria per i ragazzi (19%) e in Canada per le ragazze (15%); Kirghizistan e Tagikistan hanno segnalato la prevalenza più bassa sia per i ragazzi che per le ragazze (meno del 2%). La prevalenza era più alta nei ragazzi che nelle ragazze, tranne che nel Regno Unito (Galles).
Differenze di genere sono state osservate anche in 18 paesi e regioni per l’uso corrente, con una prevalenza maggiore tra i ragazzi. La prevalenza complessiva del consumo una tantum è diminuita leggermente tra il 2018 e il 2022, dal 14% al 12%, ma il consumo attuale è rimasto stabile al 7%. Il consumo una tantum di cannabis era leggermente più comune negli adolescenti provenienti da famiglie ad alto e basso benessere rispetto a quelli con un benessere medio, sia per i ragazzi (15% alto, 14% basso e 11% medio) che per le ragazze (12% alto, 11% basso e medio). Tuttavia, questa tendenza non è stata coerente tra paesi e regioni. Tra i ragazzi in Polonia, Serbia e Svizzera, la prevalenza più alta è stata riscontrata tra quelli provenienti da famiglie ad alto benessere e la più bassa tra quelli con basso benessere. Questa tendenza si è invertita per le ragazze in Canada e Irlanda, con i tassi più alti riscontrati tra le ragazze a basso reddito e i più bassi tra quelle ad alto benessere.

Il consumo di alcol
Per quanto riguarda il consumo di alcol, invece, sono gli undicenni a preoccupare di più. Parliamo del 18% dei ragazzini e il 13% delle ragazzine di quest’età che hanno riferito di aver già bevuto alcol nel corso della loro vita. La prevalenza era del 33% per i tredicenni e del 57% per i quindicenni (56% per i ragazzi e 59% per le ragazze). Come nel caso di altre sostanze, il consumo di alcol nell’arco della vita varia notevolmente da paese a paese e da regione a regione.
Il consumo una tantum di alcol aumenta con l’età sia per le ragazze che per i ragazzi (tranne che in Tagikistan). Nel complesso, il 35% degli adolescenti ha riferito di aver bevuto alcol nel corso della propria vita e il 20% negli ultimi 30 giorni. Il Tagikistan ha mostrato la prevalenza più bassa in tutte le fasce d’età sia per i ragazzi (1%) che per le ragazze (sotto l’1%), mentre il Regno Unito (Inghilterra) ha riportato la prevalenza più alta per gli undicenni (35% per i ragazzi e 34% per le ragazze) e tredicenni (50% ragazzi e 57% ragazze). La prevalenza più alta tra i quindicenni (83% per i ragazzi e 84% per le ragazze) è stata osservata in Danimarca.
Tra gli undicenni, l’8% dei ragazzi e il 5% delle ragazze hanno riferito di aver consumato alcol almeno una volta negli ultimi 30 giorni. La prevalenza aumentava con l’età raggiungendo il 16% dei ragazzi e il 16% delle ragazze all’età di 13 anni e il 36% dei ragazzi e il 38% delle ragazze a 15 anni. Anche il consumo costante di alcol varia ampiamente tra paesi e regioni. All’età di 11 anni, la prevalenza variava da meno dell’1% delle ragazze in Irlanda e Tagikistan al 20% dei ragazzi in Bulgaria e Repubblica di Moldavia. All’età di 13 anni, variava da meno dell’1% dei ragazzi e delle ragazze in Tagikistan al 32% dei ragazzi in Bulgaria e delle ragazze nel Regno Unito (Inghilterra). La prevalenza più alta tra i quindicenni è stata osservata in Danimarca (68% per i ragazzi e 69% per le ragazze) e la più bassa in Tagikistan (meno dell’1% sia per i ragazzi che per le ragazze).
Il 9% degli adolescenti ha riferito di aver sperimentato l’ubriachezza almeno due volte nella vita e il 7% negli ultimi 30 giorni.
Ma quali sono le variabili? Lo studio si è soffermato sullo stato economico-familiare in rapporto con il consumo di alcol una tantum. È emerso che era più comune tra i ragazzi provenienti da famiglie ad alto reddito nella metà dei paesi e delle regioni e in 18 Paesi tra le ragazze. In media, l’uso corrente era più elevato tra gli adolescenti provenienti da famiglie ad alto benessere sia per i ragazzi (23% di alto benessere contro 17% di basso) che per le ragazze (22% di alto contro 18% di basso), tranne che in Tagikistan (ragazzi) e Slovacchia (ragazze), dove è stato trovato il modello opposto. Differenze di oltre dieci punti percentuali nel consumo attuale di alcol tra famiglie ad alto e a basso reddito sono state riscontrate per entrambi i sessi in Austria, Bulgaria, Germania e Paesi Bassi (Regno dei Paesi Bassi), per i ragazzi solo in Belgio (fiammingo), Belgio (francese), Finlandia e Polonia, e solo per le ragazze in Francia, Italia e Regno Unito (Galles).

Le raccomandazioni dell’Oms
“L’uso diffuso di sostanze nocive tra i bambini in molti paesi della regione europea rappresenta una grave minaccia per la salute pubblica – ha affermato il dottor Hans Henri P. Kluge, direttore regionale dell’Oms per l’Europa -. Considerando che il cervello continua a svilupparsi anche dopo i 25 anni, gli adolescenti devono essere protetti dagli effetti di prodotti tossici e pericolosi. Sfortunatamente, i bambini oggi sono costantemente esposti al marketing online mirato di prodotti dannosi mentre la cultura popolare, come i videogiochi, li normalizza. L’Oms/Europa sta lavorando con i paesi per garantire a tutti i giovani, ovunque, il miglior inizio possibile nella vita. Ciò significa proteggerli da prodotti tossici e che creano dipendenza, che potrebbero compromettere la loro qualità di vita negli anni a venire”. Per ridurre il consumo di alcol, nicotina e prodotti del tabacco e prevenirne l’adozione da parte dei giovani, è necessario attuare urgentemente misure globali, spiegano i ricercatori, delineate in vari trattati internazionali e raccomandazioni dell’Oms:
- l’aumento delle accise,
- limitare la disponibilità di prodotti a base di nicotina, tabacco e alcol, ad esempio riducendo orari o luoghi di vendita, e l’applicazione di età minime legali per l’acquisto dei prodotti,
- vietare tutti gli agenti aromatizzanti, compreso il mentolo e gli analoghi sintetici del mentolo in tutti i prodotti a base di nicotina e tabacco,
-  imporre un divieto totale di pubblicità, promozione e opportunità di sponsorizzazione sui principali media e sui social media.

Lo studio, in sintesi, rivela un cambiamento significativo nei modelli di consumo di sostanze da parte degli adolescenti, sfidando le tradizionali norme di genere. Storicamente, l’uso di sostanze era più comune tra i ragazzi che tra le ragazze, ma il panorama sta cambiando. All’età di 15 anni, le ragazze non solo raggiungono ma, in alcuni casi, superano i ragazzi. Ciò include il fumo di sigaretta, dove una differenza notevole all’età di 11 anni scompare entro i 15 anni; utilizzo della sigaretta elettronica, con le ragazze che superano i ragazzi; e il consumo di alcol, dove le ragazze mostrano tassi leggermente più alti. La chiusura degli storici divari di genere nell’uso di sostanze, soprattutto tra gli adolescenti più grandi, richiede lo sviluppo di strategie di prevenzione sensibili alle esperienze sia dei ragazzi che delle ragazze. Interventi su misura che tengano conto di queste dinamiche in evoluzione sono cruciali per una prevenzione efficace.

(AdnKronos)

 
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