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La gatta Milli e la via del Palazzo
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Articolo di Giuseppe Parisi
1 agosto 2008 0:00
 
Avevamo appena 20 anni, io e mio fratello,un giorno per strada, mentre passeggiavamo, un tizio sconosciuto ci mostro' un esserino che stava in un palmo della mano, era di colore nero, tremava come una foglia, nato due settimane prima. uno Yorkshire. Il tizio disse che potevamo prenderlo, lo avrebbe lasciato li'. Eravamo pieni di gioia e di inesperienza, ci ando' bene quando, due settimane dopo, coccolato, curato, ci si ripresento' lo stesso tizio che, con voce piu' o meno intimidatoria, chiedeva il pagamento di 700 mila lire, era il 1986.
Avevamo capito il  giochetto furbo del tizio e dell'uso che faceva degli animali: "non farti vedere mai piu' da queste parti", disse veloce mio fratello, sforzandosi di acquisire un atteggiamento da film "Il padrino".  La trovata per fortuna funziono', quel tizio scomparve per sempre, l'unica cosa che resto' della sua storia fu Rocky, il nostro amato cucciolo di Yorkshire.
Quel tizio aveva il "viso tagliato", e forse non e' un caso che oggi mio fratello sia attore dilettante di teatro.
Ma noi appena 20enni, sapevamo cosa significava possedere un cane? Assolutamente no.
Se non ci fosse stata la mamma…, la cara unica mamma.
Quindi fu la mamma, solo la Mamma e non noi, a prendersi cura di Rocky, da cucciolo alla sua scomparsa, avvenuta nel 2006, aveva 20 anni! Quando mia madre lo vide per la prima volta, fu meno inesperta di noi, ma non nego' la presenza di Rocky, lui era talmente piccolo che stava in una mano, tremava dal freddo, dalla fame e dalla paura.
Per 20 anni, mia Madre accompagno', con regolarita' svizzera, Rocky per i suoi bisognini, piu' volte al giorno, con il caldo torrido o con il freddo delle mattine invernali sotto il vento, la pioggia.
I bisognini di Rocky andavano al pari passo, con l'enorme scodella con dentro il tutto, dal formaggio ai pezzettini di carne, ai croccantini al pesce, ad attenderla v'erano i randagini, tantissimi, gatti che non appena la intravedevano da lontano le correvano incontro come lampi, con acrobazie di gioia e festa, in un balletto cosi' ordinato e geometrico, che a vederlo non poteva sembrare vero.
Una gattina era la sua fidanzatina, i bacetti non mancavano.
Per 20 anni la stessa storia, quella dei randagini bisognosi, avi ,bisnonni, nonni, genitori, figli, che non teneva il passo della genealogia e della statistica. Le comparse dei minuscoli nuovi arrivati, erano cosi' regolari che erano l'esempio dello scandire straordinariamente ordinato di Madre natura.
La regolarita' degli abbandoni degli animali d'estate (esempio della straordinaria regolarita' della natura umana) dava motivo alla Mamma di aggiunte agli enormi cestoni  per la presenza di "nuovi" randagini, questa volta cani, a festa anche loro.
Tutto questo, ininterrottamente per 20 anni.
La Mamma ci ha lasciato lo scorso anno, il 2007, per una lunga incurabile malattia. Rocky lo aveva fatto l'anno prima, il 2006.
Qualcuno mi ha fatto sapere che per intere settimane i gatti, ogni mattina, erano dietro il portone ad attendere la Mamma, invano.
Purtroppo nessuno la sostitui', mai.
Fare del bene e' apparentemente cosa semplice, quando e' una tantum; ci sentiamo bene quando diamo una mano ad una vecchietta ad attraversare la strada, a fare qualche offerta a chi fa l'elemosina, non sapendo bene che e' la continuazione del gesto, la prova piu' difficile.
La costanza e' la prova della forza interiore, di ognuno e ciascuno di noi.
Tra i messaggi subliminali dall'uomo per l'uomo, c'e' un bassissimo "uso" degli animali, "dedicando cura ed amore" messaggio-immagine da inviare a terzi umani.
Chi non si ricorda di Adolf Hitler che "amava" e  prendeva cura di un famoso cane, mentre gli ebrei e non solo, entravano sistematicamente nelle camere a gas?
E chi non puo' ricordare la scena, buffa, di George W. Bush nel giardino della Casa Bianca, in una kermesse studiata  al tavolino nella quale si intravede un George W. Bush tutto fiero e dritto, con la mano alzata –simbolo di vittoria la oscilla per non sembrare una finta statua- mentre le videocamere   intelligenti riprendono il "cagnetto presidenziale" forse un po' confuso, tanto che va a finire in una triste e buffa kermesse tutta americana, tra i piedi dello stesso George W. Bush, facendolo quasi cadere giu'….
Era proprio mia Madre che asseriva che l'amore per gli animali ha due caratteristiche, quella viva e reale, oppure quella del lifting-immagine. La prima opzione, sovente viene quando possibile celata, la seconda si fa di tutto, e con differenti mezzi, per sfoggiarla, nella sua bassa dimensione.
Era anche per tal motivo che la mamma, ogni giorno, si muoveva presto, alle sei della mattina.
 
Noi italiani ci distinguiamo nel mondo –con lunghi corto-circuiti purtroppo- per il pervaso senso di cultura umanistica ed umanitaria. Questo dovrebbe essere di stimolo, di fierezza di una nazione tra le piu' acculturate al mondo, ma non si intravedono intellettuali, giornalisti, che attraverso i media approfondiscano e valorizzino tale vantaggio, ciononostante sprecano del tempo a riferire e riferirci cosa abbia detto questo o quel politico, impegnato spesso in frivolezze, fino alle penose amenita' senza alcuna sostanza.
Se in tutto cio' si intravedesse il tentativo di separare una nuova "casta" da una reale sovranita' popolare, si potrebbe credere che l'obbiettivo si stia muovendo con efficace risultanza, almeno per il momento.
Questa operazione politica e giornalistica, si chiama "la via del palazzo".
Giornalisti sudditi dei redattori, a loro volta "cani di guardia" delle segreterie politiche, a loro volta sudditi delle vere centrali del potere economico, potranno mai dedicarci reali concretezze? Non credo.
Pertanto, vengono a mancare le sottigliezze che, apparentemente banali, sono dei "fari accesi nella notte", quelle che hanno valore, che esprimono la sostanza e le verita' delle cose.
Nessun quotidiano o rivista, ad esempio, ha riportato delle particolari notizie, di non poco conto, sul Santo Padre Ratzinger. Un trafiletto dell'Ansa, redatto per "dovere" di ufficio, si prodigava e ci illuminava. Adesso capitera' che un giornalista tra i "migliori", abituato a mordere mortalmente con i denti aguzzi, per poi fuggire, dira', da bravo cane da guardia del potente, che queste informazioni sono "gossip", e guarda caso tanto "giustamente" avversate dai padroni, che a tali "gossip" faticano nel sottrarsi, facendo finta di non sapere, che nessuno li obbliga ad essere "personalita' pubbliche" (non glielo ha ordinato di certo il medico) mordendo perfino le intercettazioni telefoniche e perfino qualcosa che tutto il mondo ci invidia, la separazione dei poteri tra l'esecutivo e la magistratura.
La onesta' professionale, come la bravura del giornalista, non e' garantita da nessuna scolastica formazione. Tutto nasce dalla propria personalita', da un istinto individuale che esiste o non esiste, che c'e' o non c'e'.
Il giornalista e scrittore Tiziano Terzani, pochi mesi prima che ci lasciasse, asseriva che le scuole per giornalismo sono come le scuole per "poeti". Si potrebbe divenire poeti frequentando una scuola?
Inoltre un giornalista che lavora alle dipendenze del suo redattore, che riceve ordini dal "centro economico" di riferimento, e' libero di poter esprimere qualche libero pensiero? Assolutamente no.
Con un giornalismo come quello italiano (del quale siamo le uniche vittime) se fosse tale negli States, il Watergate di Nixon non sarebbe mai esistito e non ne avremmo mai saputo nulla.
Pensate cosa significa la galera per i giornalisti che pubblicano le intercettazioni.
Tuttavia, in questa notte buia della politica e del giornalismo, esistono per fortuna piccoli fari accesi che resistono, e noi li ringraziamo per il loro lavoro.
Pertanto, di Benedetto XVI, della quale anche noi duri, tesi, inperterriti avversari dello Stato confessionale, ci siamo commossi leggendo per caso quel lancio dell'agenzia Ansa, una goccia di informazione, sperduta in un oceano di cronistica e pseudo-notizia Italiota.
A Roma, gli abitanti di Borgo Pio, il quartiere romano a ridosso del Vaticano dove ha sede la Congregazione della Dottrina della Fede e anche l'appartamento del Prefetto della stessa, notavano, e per diverse sere, una persona, in cui alcuni riconoscevano il cardinale Prefetto, scendere dai piani alti a dare da mangiare a qualche gatto affamato e bisognoso.
Pagine spese per raccontare della vacanza di Bressanone del Papa, e nulla che analizzasse l'ospite di Benedetto XVI, la gatta Milly.
Per coloro i quali conoscono ed amano gli animali –non alla Bush ne' alla Adolf Hitler– sanno bene le caratteristiche ed i "colori" della personalita' di chi ama gli animali. Non era una notizia qualunque, ma nessun giornalista e giornale l'ha colta, a torto o a favore non si sa.
Noi dell'Aduc, la cogliamo, non solo per legittimo diritto di cronaca, ancor di piu' per amore di verita'.
"La verita' vi fara' liberi"
(Gesu' Cristo )
 
Cosi' questo Ratzinger ha il suo amore per gli animali come S. Francesco, ancora un pianoforte a coda, ospite nel suo appartamento da quando e' divenuto Papa, per suonarsi da se Mozart, con quella gattina che si affusola sul pianoforte delicatamente... Vi sembrano notizie da poco?
E' un altro Ratzinger, quello vero, quello che nessuno ci narra, e quello che vogliamo e preferiamo molto, molto di piu'.
Una sensibilita' accesa, non so dire se celata, a torto o a favore, ma da noi espressa, cosi' come racconteremmo tutto cio' che possiamo conoscere, senza esitazione alcuna, perche' noi non abbiamo "padroni" se non l'unico nostro vero padrone, la stessa intrinseca verita' delle cose di questo pazzo, pazzo mondo.
 
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