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La necessarie liberalizzazioni e le resistenze: come il Governo ha fallito. Parte seconda: la telefonia
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Articolo di Domenico Murrone
15 dicembre 2007 0:00
 
Quando il Governo decise di abolire i costi di ricarica per le schede telefoniche dei cellulari, la speranza era che una mossa simbolica servisse a dare una smossa ad un mercato che fatica a svilupparsi sotto la cappa cancerogena di Telecom Italia. Lo strumento adottato, una legge, era il meno adatto per raggiungere lo scopo, come abbiamo piu' volte spiegato [1]. Il Governo non ha voluto abolire la tassa di concessione governativa [2] sugli abbonamenti, che storicamente ha permesso ai gestori di lucrare soldi facendo pagare ad ogni ricarica. E' un piccolo esempio di come, anche questo Governo non abbia saputo/voluto liberalizzare e regolare in modo efficace il settore. Allargando il campo, infatti, si vedono le altre macroscopiche pecche di Governo, Authority e classe politica, la cui sintesi e': non ci sono controlli, si fanno troppe e incomprensibili leggi, che rimangono inattuate. Cosi' trabocchetti, truffe e truffette continuano imperterriti a danneggiare i consumatori: dalle pubblicita' ingannevoli, ai numeri 899, satellitari, ecc..

E' indubbio che i comportamenti del gestore dominante, Telecom Italia, siano 'immorali' e vigliacchi, e che -come un cancro- si siano diffusi anche tra gli operatori alternativi. Tutto cio' e' accaduto per l'ignavia di ministeri e autorita' varie. Prendiamo il caso dei numeri a valore aggiunto [3] che gonfiano le bollette; una rapida scorsa ai titoli dei nostri comunicati [4] basta a far capire che Governo e autorita' sanno o potrebbero sapere.

- L'11 dicembre denunciamo che presso il ministero delle Comunicazioni sono solo due gli addetti alle segnalazioni di truffe e raggiri legati ai numeri speciali.
"Bollette telefoniche gonfiate. Il ministero e' consapevole ma non fa nulla?"
- Il 27 settembre rileviamo che le concessioni di numeri 899 da parte del ministero di Paolo Gentiloni continuano ad aumentare.
"Bollette telefoniche gonfiate. + 5% in soli tre mesi per i numeri 899. Sono 140.000. E l'Agcom latita".
- Il 26 settembre denunciamo che anche una societa' controllata dal ministero dell'Economia, Elsacom, e' coinvolta nello scandalo, perche' vende in Italia i numeri satellitari Globalstar ad operatori truffaldini.
"Bollette telefoniche gonfiate. Una societa' del ministero dell'economia truffa gli italiani con i numeri satellitari? Che ne pensano Padoa Schioppa e Gentiloni?"
- Il 28 agosto 2007 segnaliamo all'Antitrust un quiz tv che in modo truffaldino invitava a chiamare ad un numero 899; al ministero dello Sviluppo economico era stato consegnato il regolamento di tale pseudo-concorso, sarebbe bastata un'occhiata per capire che dietro il quiz si nascondeva una bufala.
"Numeri 899 e bollette gonfiate. Chi canta viva la pappa col pomodoro? e scatta l'addebito di 15 euro".
- Il 20 agosto sottolineiamo che spesso le intromissioni che fanno lievitare le fatture telefoniche avvengono direttamente nelle centraline Telecom.
"Truffe 899: gli arresti di Napoli confermano che la rete Telecom Italia e' un colabrodo, e non e' un caso".

Riepilogando, il ministero delle Comunicazioni rilascia migliaia e migliaia di numeri speciali e non controlla l'uso che ne fanno gli operatori; l'Agcom se ne infischia, limitandosi a emettere solo nuove delibere incomprensibili agli utenti e del tutto inutili ai fini della prevenzione; una societa' riconducibile al Governo fa soldi vendendo numeri satellitari; la rete Telecom e' un colabrodo in cui con facilita' si infila qualunque malintenzionato.

Questa e' la situazione, piu' simile ad una jungla che ad un mercato concorrenziale sapientemente regolato dalle istituzioni. La nostra impressione e' che le istituzioni e la classe politica siano disinteressati a problemi come la mega bolletta della vecchietta.
E nessuna risposta alla nostra interrogazione sulla Elsacom (quella dei numeri satellitari Globalstar, controllata indirettamente da ministero dell'Economia):
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Neppure il Parlamento ha dimostrato particolare attenzione. La Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera aveva iniziato l'iter per attivare un'indagine conoscitiva, ma tutto e' finito nel dimenticatoio:
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In questi mesi e' in corso un duro confronto tra Agcom e Governo da una parte e Telecom Italia dall'altra. Si deve decidere il futuro assetto della rete di proprieta' dell'ex monopolista. Il nostro timore e' che il Governo non tenga conto degli insegnamenti del passato: e' inutile fare nuove regole se non si predispongono adeguati strumenti di controllo e pingue penalizzazioni per chi sgarra.


Note
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