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Le necessarie liberalizzazioni e le resistenze: come il Governo ha fallito. Parte terza: le banche
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Articolo di Domenico Murrone
1 gennaio 2008 0:00
 
Pierluigi Bersani, ministro per lo Sviluppo economico, ha fatto delle liberalizzazioni la sua bandiera. I risultati sono stati scarsi: dopo aver analizzato il settore della telefonia e dei taxi [1], ci soffermiamo sulle banche che senza scioperi o altre iniziative 'spettacolari' hanno ignorato le nuove regole, le hanno annacquate trincerandosi dietro un impenetrabile muro di gomma, che il Governo non ha per nulla intaccato.

Nell'agosto 2006 entra in vigore la legge 248/2006. Tra le altre cose prevede: "Il cliente ha sempre facolta' di chiudere il conto senza penali e spese di chiusura, in tutte le ipotesi di recesso del contratto (anche quelle diverse dal recesso a fronte di modifiche unilaterali)."
Nello stesso mese, l'Abi, l'associazione delle banche, emana una circolare in cui sostiene che non e' vero che tutte le spese sono annullate quando un conto corrente viene chiuso, ma al cliente sono addebitabili le spese a valle dell'estinzione. Un modo ineffabile per far rientrare dalla finestra le penali d'estinzione che una legge voleva restassero dietro la porta.

Nell'aprile 2007 entra in vigore la legge 40/2007 che tra l'altro prevede:
Il debitore puo' scegliere di trasferire il mutuo ad un altro soggetto applicando la "surrogazione" . che deve avvenire "senza particolari formalita'". In pratica niente notai e niente costi, perche' l'ipoteca sull'immobile, che prima era intestata ad una banca, viene semplicemente trasferita all'altra. La disposizione e' stata finora ignorata, nonostante la chiarezza della norma. Solo da poco, l'Abi ha emanato una nuova direttiva che 'spiega' agli istituti di credito come rispettare la legge.

Negli ultimi anni le banche hanno assunto un ruolo sempre piu' centrale nel sistema economico-finanziario-politico italiano. Sono tanto forti da poter allegramente ignorare delle leggi: o non rispettandole in toto, o dandone un'applicazione che produce effetti paradossali. Per esempio, una legge le obbliga a fornire informazioni complete alla clientela? Perfetto, ai clienti si inviano montagne di notizie per informarli su tutto (hai fatto un bonifico, hai ricevuto un bonifico, ti ho pagato la bolletta, ecc.), con estratti conto trimestrali da decine di fogli, sempre conditi da pubblicita'. Insomma si crea 'mmuina' (confusione). Cosi' il cliente stufo di tanta carta, accantona (colpevolmente) la corrispondenza.

Le banche hanno fatto ostruzionismo in tutte le forme e nessuno ha chiesto il conto. L'Antitrust, rilevando l'illegittimita' della circolare dell'Abi del novembre 2006 non ha previsto alcuna sanzione. Nessuna penalita' e' stata prevista per il non rispetto delle regole sulla portabilita'. Il Governo non ha alzato mai la voce contro le banche, solo una serie di inviti ad attrezzarsi a rispettare la legge. Cosa che ha fatto di recente anche il ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio: occorre "Intervenire sulle banche facendo rispettare l'obbligo di allineamento tra l'aumento del costo del denaro e l'aumento degli interessi per i correntisti". Tale condizione e' gia' sancita da una delle lenzuolate di Bersani. Inviti inutili, se un Governo non e' capace di imporre il rispetto delle leggi a 'primarie istituzioni' che ci sta a fare? Questa ignavia non fa altro che premiare 'a mmuina creata ad arte da chi, come le banche, vogliono mantenere lo status quo.


[1]
-Le necessarie liberalizzazioni e le resistenze: come il Governo ha fallito. Parte prima: i taxi
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-La necessarie liberalizzazioni e le resistenze: come il Governo ha fallito. Parte seconda: la telefonia
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