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ABORTI IN CALO MA NON PER LE GIOVANI
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Comunicato 
10 dicembre 2001 0:00
 


LA CONFERMA CHE LA SEMPLIFICAZIONE DELL’INTERVENTO ABORTIVO, NONCHE’ LA PREVENZIONE DEVONO SUPERARE L’ATTUALE IMPASSE

Firenze, 10 Dicembre 2001. L’Istat ci fa sapere che l’aborto e’ in diminuzione nelle donne oltre i 30 anni, ma in aumento presso le giovanissime, e che complessivamente gli interventi, da quando e’ stata approvata la legge, sono diminuiti, con un tasso di abortivita’ che, se nel 1980 (pochi anni dopo l’approvazione della legge) era del 15,3 per mille, nel 1995 e’ sceso al 9,3 per mille.
Interviene il presidente dell’Aduc, Vincenzo Donvito.
C’e’ da tener presente che questi dati risalgono ad un periodo precedente rispetto alla commercializzazione della pillola del giorno dopo, che e’ cominciata da novembre dell’anno scorso, per cui non tengono conto di questa nuovo strumento contraccettivo che ha decisamente ampliato la sfera degli interventi preventivi rispetto ad una gravidanza indesiderata.
Se consideriamo la diminuzione sulle donne oltre i 30 anni e quelle coniugate, vuol dire che la contraccezione funziona: chi ha rapporti stabili dimostra di sapersi muovere nell’ambito delle varie possibilita’ farmacologiche e meccaniche di prevenzione.
L’aumento presso le giovani donne, invece, ci dice che gli interventi fatti fino ad oggi, sono stati insufficienti. In questa fascia di eta’ sono molto diffusi i rapporti non protetti, e la pillola del giorno dopo puo’ giocare un ruolo fondamentale, molto piu’ di quanto non lo possa gia’ fare oggi che si puo’ acquistare in farmacia dietro presentazione di una ricetta medica. L’esperienza di Paesi come la Francia e la Gran Bretagna, ci puo’ essere utile, perche’ la pillola del giorno dopo viene distribuita gratuitamente a scuola anche alle minorenni, senza bisogno di ricetta e autorizzazione dei genitori. Un metodo che potrebbe essere diffuso anche da noi, senza alcun intervento legislativo, ma semplicemente con una disposizione del ministero che, se per la scuola bisognerebbe aspettare per avere il parere favorevole anche dei presidi sanitari scolastici, per venderla senza ricetta potrebbe essere emanato subito.
Inoltre il legislatore potrebbe venire incontro a questa situazione di ricorso alla pratica abortiva che, pur se in calo, esiste e continuera’ ad esistere (anche nella illegalita’ che qualcuno auspicherebbe), cercando di alleviare le difficolta’ a cui oggi le donne che vi ricorrono devono far fronte. L’aborto chirurgico praticato col metodo Karman dell’aspirazione, e’ decisamente all’altezza della situazione, ma perche’ non renderlo opzionale rispetto all’uso della RU486? La pillola abortiva che oggi e’ usata in quasi tutti i Paesi dell’Ue, si e’ dimostrata all’altezza della situazione, evitando l’ospedalizzazione e riducendo i costi delle strutture sanitarie, nonche’ gli aspetti di disagio psicologico che le abortienti devono comunque subire quando sono ricoverate negli stessi reparti delle partorienti. L’aborto non e’ una cosa piacevole per alcuna donna, e se la scienza riesce a renderlo meno traumatico, ne guadagna non solo la diretta interessata, ma tutta la struttura sanitaria e l’intera societa’.
Ci auguriamo che la diffusione odierna dei dati sia occasione perche’ questi aspetti siano presi in considerazione. Da parte nostra cerchiamo di stimolare il legislatore con una petizione sul nostro portale Internet in cui si chiede, per l’appunto, l’introduzione di questo farmaco abortivo nel nostro sistema sanitario, e nel contempo ci si puo’ informare su come funziona e sulla situazione in tutti gli altri Paesi in cui e’ gia’ utilizzato da tempo.
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