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ACCORDO FARMACI. CONTRO I CONSUMATORI E CONTRO IL MERCATO
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Comunicato 
20 giugno 2005 0:00
 

Firenze, 20 giugno 2005. L'accordo tra il ministro della Salute e Federfarma non si poteva che consumare sulla pelle dei consumatori e del mercato. Non si capisce perche' un ministro come il nostro Francesco Storace, che ogni tanto dice qualcosa sul libero mercato si' da far bella figura, debba poi intervenire per fissare al 20% il tetto massimo di sconto dei farmaci; cosi' perche' debba stabilire come contraltare alle alzate di scudi delle corporazioni del settore, che di farmaci da banco nei supermercati non se ne parla neanche.
Quale mercato e quale economia possono essere chiamati liberi se non e' il consumatore finale che decide, attraverso le proprie scelte a fronte di un'offerta variegata, chi meglio premiare?
Come si crede che potranno diminuire i prezzi se non si mette al centro di tutte le scelte il consumatore e si continuano invece a privilegiare i poteri delle corporazioni? Ci sara' pure un motivo per cui, per esempio, l'aspirina negli Usa costa venti volte meno che in Italia?
Le scelte operate dal ministro hanno di fatto ingessato il mercato, confermando i privilegi che si tramandano di padre in figlio nella gestione delle farmacie. Si e' impedito anche lo sviluppo di una professione, il farmacista, perche' quando non c'e' concorrenza non si aprono nuove farmacie e in luoghi, come quelli della grande distribuzione, dove e' piu' favorita la riduzione dei prezzi al dettaglio.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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