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ACQUISTI NEI NEGOZI: IL CAMBIO DELLA MERCE NON E' OBBLIGATORIO PER IL COMMERCIANTE
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Comunicato 
23 maggio 2006 0:00
 

Roma, 23 Maggio 2006. Litigi perenni tra negozianti e consumatori. Ricordiamo che non esiste un diritto al ripensamento quando si acquista in un negozio. Infatti tale diritto esiste per i contratti stipulati fuori dai luoghi commerciali (in strada, a casa propria, in pullman, ecc.). Una volta pagata la merce e ritirato lo scontrino il commerciante non ha nessun obbligo di cambio dell'oggetto e se lo fa e' per pura cortesia, a meno che il prodotto non sia difettoso e questo vale anche nei periodi di saldi. I prezzi dei prodotti sono liberi, cioe' lasciati al gioco della domanda e della offerta ed e' inutile protestare. Se sono esosi meglio cambiare negozio. I prodotti alimentari devono essere venduti al netto dell'involucro ad eccezione dei formaggi molli e mozzarelle, dei cioccolatini e delle caramelle, degli insaccati interi e della frutta, che puo' essere venduta con foglie e rametti. Per i prodotti confezionati si puo' chiedere l'apertura dell'involucro ma poi l'acquisto e' obbligatorio. La tara deve essere chiaramente indicata nella bilancia la quale ha dei margini di tolleranza che variano dai 5 grammi per i prodotti ortofrutticoli, pane e derivati ai due grammi per salumi, formaggi e carni fino al grammo per tartufi, spezie ed erbe aromatiche.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc.
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