testata ADUC
AIDS: LE RESPONSABILITA’ DEL MINISTRO ITALIANO DELLA SALUTE
Scarica e stampa il PDF
Comunicato 
28 novembre 2001 0:00
 


INFONDE SPERANZE PER IL FUTURO, MA COSA FA OGGI PER RIMUOVERE GLI OSTACOLI IDEOLOGICI?

Firenze, 28 Novembre 2001. Il ministro della Salute, Girolamo Sirchia, presentando in una conferenza stampa la giornata mondiale di lotta all’Aids del prossimo 1 dicembre, ha sottolineato che al momento la "vera, unica, possibilita’ di risposta" contro l’Aids, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo ma anche nel resto del mondo, e’ il vaccino". Ed ha manifestato il suo ottimismo sul "vaccino italiano". Il vaccino –dice sempre il ministro Sirchia- rende piu’ facile la prevenzione in popolazioni, come quelle africane e degli altri Paesi in via di sviluppo, dove mancano strutture e servizi di sanita’ pubblica.
Interviene il presidente dell’Aduc, Vincenzo Donvito.
Ci auguriamo che il ministro sia solo un grande ottimista e nient’altro, perche’ se quello che dice e’ quanto crede di poter raccontare alle popolazioni africane con tassi di Hiv altissimi, o e’ o ci fa.
Milioni di persone che muoiono ogni giorno e continueranno a morire specialmente in Paesi dove mancano le informazioni sui comportamenti sessuali e dove la pratica dell’aborto e’ limitata, non sono sufficienti per far comprendere che occorre agire subito, rivedendo cio’ che si continua a fare con poco successo. Raccontare a queste persone che ci si sta impegnando per il vaccino, forse servira’ a salvare la coscienza di chi lo racconta, ma non certo la vita di chi ti muore sotto gli occhi.
Ben venga l’impegno e gli stanziamenti per la ricerca sul vaccino, ma sono cose che riguardano il futuro. L’oggi e’ quello di politiche Onu fiaccate dalla diffusione dell’unico mezzo che si conosce per prevenire l’infezione, il preservativo. E fiaccate anche dalla possibilita’ di abortire in condizioni umane, quando una gravidanza e’ indesiderata e potenzialmente a rischio infezione per il nascituro. Cosa pensa di poter raccontare il ministro Sirchia a tutte quelle bimbe del Sud Africa sverginate con violenza da malati di Hiv con la certezza di farlo per purificarsi dal male? Lascera’ partorire queste quasi-bimbe per raccontare loro che si sta impegnando per il vaccino?
La responsabilita’ di queste politiche Onu ricade essenzialmente nella Chiesa Romana che, in quanto Stato a tutti gli effetti nelle sedi delle Nazioni Unite, blocca col suo voto contrario tutte quelle risoluzioni pragmatiche sulle politiche demografiche in cui l’uso del preservativo e’ il piu’ efficace strumento di prevenzione. Ed e’ a questa politica che il nostro ministro si e’ allineato, raccontandoci l’acqua calda e assumendosi la responsabilita’ di cio’ che continua a succedergli intorno.
Da parte nostra, oltre a denunciare questo comportamento complice della massima autorita’ sanitaria italiana, cerchiamo di modificare lo status dei fatti, partendo da una petizione: sul portale Internet, a questo indirizzo Internet raccogliamo le firme per chiedere al segretario generale dell’Onu di far si’ che lo Stato del Vaticano non continui ad impedire le scelte non-ideologiche dell’Onu stesso in materia: chiediamo che la Chiesa romana sia considerata alla stregua di ogni altra religione e non come uno Stato, e quindi abbia poteri consultivi e non di voto.
Pubblicato in:
 
 
COMUNICATI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS