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ALCOL E SICUREZZA STRADALE. PROPORRE IL TAGLIO DELLE MANI AGLI UBRIACHI?
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Comunicato 
17 luglio 2007 0:00
 

Roma, 17 Luglio 2007. Dopo la giusta campagna mediatica sui rischi dell'alcol nella guida, si e' scatenata la corsa dei nostri legislatori a chi propone le pene piu' severe. Fra poco ci sara' qualcuno che proporra' il taglio delle mani agli ubriachi, rei di aver provocato un incidente stradale. Ricordiamo che in Italia ci sono un 1 milione di alcolisti e 4 milioni di forti bevitori e le carceri gia' scoppiano con 50mila detenuti. Prima di spararla grossa i nostri governanti dovrebbero far applicare le leggi esistenti, della serie: non e' la quantita' ma la certezza della pena il piu' efficace deterrente. Lo sosteneva nel 1766 l'illuminista Cesare Beccarla, il cui libro "Dei delitti e delle pene", non a caso, fu incluso nell'indice dei libri proibiti dalla Chiesa cattolica. Non a caso, in questi anni scarsamente "illuminati", si ripropongono misure che poco avranno a che fare con la certezza del diritto, cioe' con la sua applicazione. Vediamo gia' la scena di migliaia di mamme piangenti e protestanti perche' il loro figliolo e' finito in carcere dopo una nottata passata in un locale notturno dove ha alzato un po' il gomito.
Occorre, dunque, applicare le leggi esistenti, cosa che non si fa, e fare investimenti sulla prevenzione. Per esempio, nelle strade considerate pericolose la collocazione di autovelox, ben segnalati e non nascosti come si fa da noi, porterebbe ad una diminuzione della incidentalita', come tali misure adottate in Gran Bretagna insegnano. Occorre fare investimenti sulle infrastrutture stradali, in particolari in quelle urbane, dove si verifica il 75% degli incidenti, il 41% dei morti e il 72% dei feriti. Insomma meno chiacchere e piu' fatti, meno gare a chi grida di piu' e piu' concretezza.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc
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