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ATTENTI ALLE FS CHE REVOCANO L'AUMENTO DELLE TARIFFE PERCHE' GLIELO CHIEDE IL MINISTRO TREMONTI.
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Comunicato 
23 dicembre 2001 0:00
 



LE SORPRESE CHE SEGUONO IL PATERNALISMO NATALIZIO SONO DIETRO L'ANGOLO. A MENO CHE CIMOLI NON PENSI DI AMMINISTRARE UN CONDOMINIO …

Firenze, 23 Dicembre 2001. Il plauso e' stato diffuso: bravo ministro dell'Economia Giulio Tremonti che hai fatto recedere l'azienda Fs dall'aumento gia' programmato delle tariffe. L'amministratore delegato Giancarlo Cimoli si e' preso anche il plauso di alcune associazioni di consumatori. E come una sorta di regalo di Natale tutti i media hanno plaudito al senso di responsabilita' dell'azienda che ha assecondato la richiesta del Governo.
Ci dispiace -dice il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito- ma noi non abbiamo alcuna intenzione di unirci al coro. Anzi. Cogliamo l'occasione per denunciare la prossima fregatura che si sta preparando ai danni dei sudditi del servizio ferroviario di Stato.
L'aumento nasceva dalla classica fregatura monopolista: l'aver rispettato certi parametri di efficienza, avrebbe consentito all'azienda Fs di aumentare le tariffe del 3,5% oltre il tasso d'inflazione programmata, assestandosi quindi ad una media del 4,1%. Un accordo che prevedeva questo premio (pagato dai consumatori con l'aumento delle tariffe) per aver rispettato il contratto, ma che, in caso di non rispetto, non prevedeva alcuna penale. Una logica da mercato di uno Stato con regole mediate dall'esperienza borbonica: niente di nuovo, e' una delle caratteristiche permanenti del processo italiano alla liberalizzazione.
Su questo balzello l'azienda Fs aveva sicuramente articolato i suoi programmi di espansione e miglioramento del servizio, programmando una serie di entrate che avrebbero quantomeno arginato il grosso problema che si portano dietro, cioe' l'esubero di personale. Ma dieci giorni prima degli aumenti, l'amministratore Cimoli dice che puo' farne a meno. C'e' venuto il dubbio se si stia parlando dell'amministrazione di un condominio o dell'azienda unica di Stato per il trasporto ferroviario. Siccome sappiamo che non e' un condominio, ci siamo chiesti, ma questi soldi, Cimoli, dove li andra' a prendere, in quanto non ci sono i tempi e i modi per rivedere le previsioni di entrata in bilancio? E' probabile che una parte arrivera' dall'aumento dei prepensionamenti, che, viste le condizioni disperate dell'Inps, saranno pagate dai contribuenti in qualche altro modo, oltre a quello che gia' pagano. E altri -ci mettiamo la mano sul fuoco- da qualche alchimia che, mantenendo fermi i prezzi-base del servizio (che quindi non muoveranno di un millimetro il paniere dell'inflazione), rivedra' verso l'alto questo e quell'altro supplemento su percorsi dove, ad un convoglio ferroviario a tariffa-base al giorno, ne corrispondono 15/20 sempre al giorno ma a prezzi maggiorati di supplemento. E' un meccanismo gia' noto e applicato su molti percorsi dove l'introduzione dell'Eurostar non ha portato alla diminuzione dei tempi di percorrenza, ma solo ad un aumento dei prezzi -per esempio Firenze/Bologna.
Sembra un libro gia' scritto, ma non potrebbe essere altrimenti visto il servizio erogato in regime di monopolio. Su cui ci saremmo aspettati ben altri interventi da parte del ministro Tremonti (per esempio l'abolizione -e non la sospensione, temporanea (?)- della clausola che consente l'aumento delle tariffe grazie al raggiungimento dei parametri di qualita'), ma forse pretendiamo troppo da chi, per il momento, in materia, e' stato in grado di sfornare solo un sano paternalismo natalizio, e non un provvedimento che modificasse i percorsi che portano agli aumenti delle tariffe.
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