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AUMENTO INFLAZIONE. CHI SEMINA VENTO RACCOGLIE TEMPESTA. IL PREZZO DELLE FINTE E DELLE NON-LIBERALIZZAZIONI
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Comunicato 
4 gennaio 2008 0:00
 

Firenze, 4 Gennaio 2008. L'Istat ha diffuso i primi dati provvisori sull'inflazione del mese di dicembre: +2,8% annuo e +0,3% mensile. Al top il settore energetico con +6,5% (non a caso uno degli ambiti piu' tassati; coi carburanti al 70% del prezzo al dettaglio). Gli incrementi piu' elevati sono per i trasporti (+4,8%), i prodotti alimentari e bevande analcoliche (+4,1%) e i mobili, articoli e servizi per la casa (+2,9%). Una variazione negativa del 7,5% si e' avuta invece per le comunicazioni.
Sono dati che, al di la' di facili allarmismi di cui non troviamo giustificazione, devono far fare piu' che una riflessione. Non e' un caso, appunto, che il settore piu' in controtendenza e che sostanzialmente impedisce numeri piu' grossi in generale, e' quello delle comunicazioni, uno degli ambiti in cui c'e' piu' mercato e concorrenza. Ma siccome non viviamo solo di 'telefonini', e' evidente che stiamo raccogliendo la tempesta del vento seminato dai Governi degli ultimi anni e di quest'ultimo in particolare: cioe' stiamo pagando il prezzo delle finte e delle non-liberalizzazioni: mercati drogati dal contributo pubblico come quello dei mezzi privati; societa' di gestione di servizi di pubblica utilita' che continuano ad essere in mano al capitale pubblico (l'ambito rifiuti e' solo il top condito da episodi penali e di incapacita' istituzionale); licenze commerciali controllate dai poteri regionali in dispregio alle norme nazionali; voracita' diffusa del fisco, etc..
Noi osserviamo questo sfascismo istituzionale, ma ci auguriamo che chi dovrebbe invece decidere faccia tesoro di queste amare constatazioni.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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