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AUTOVELOX. SI POSSONO ANCHE USARE PER EDUCARE SENZA FARE CASSA
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Comunicato 
25 ottobre 2003 0:00
 

Firenze, 25 ottobre 2003. Gli autovelox sono la dannazione di molti automobilisti che non rispettano i limiti di velocita'. Collocati nei luoghi piu' incredibili, grazie alle nuove norme del codice della strada, fare ricorso contro un loro uso "improprio" e' diventato praticamente impossibile: l'opposizione con la motivazione del mancato fermo obbligatorio non e' piu' possibile, cosi' come quella della mancanza di segnalazione della sua presenza. Il legislatore ha deciso cosi' sacrificando la sicurezza di tutti al vantaggio economico delle amministrazioni: chi va ad una velocita' superiore al consentito non viene fermato e continua ad essere un pericolo per se' e per gli altri, e si rendera' conto solo molto tempo dopo di aver infranto il codice, quando ricevera' a casa la multa di una situazione che magari non ricordera' neanche piu'. Ma si sa, molti Comuni "campano" di multe al codice della strada e la ghiottoneria delle infrazioni ai limiti di velocita' spesso assurdi, non potevano levarsela.
Alla italica rassegnazione di avere amministrazioni che fanno cassa con questi strumenti, non corrisponde altrettanto in Francia, dove proprio da oggi 25 ottobre la lista ufficiale dei luoghi dove sono dislocati gli autovelox e' consultabile su numerosi siti Internet del Governo. Le autorita' spiegano infatti che lo scopo non e' quello di multare gli automobilisti troppo veloci, bensi' di renderli piu' consapevoli e responsabili. Tra il 2004 e il 2005 verranno installati altri mille autovelox di nuova generazione, con l'obiettivo di "tagliare la velocita' generale".
Una iniziativa, questa francese, che dovrebbe far riflettere le nostre autorita' e i nostri legislatori. Perche' se l'obiettivo e' quello di un traffico piu' disciplinato e con meno incidenti della strada, qual'e' il metodo per raggiungerlo? La punizione o la persuasione? Da noi si e' scelto il metodo della punizione con conseguente allontanamento dei cittadini da una considerazione amichevole dell'autorita', vissuta come quella da dover e poter sempre fregare. Oltralpe si e' preferita la persuasione. Entrambi i metodi hanno un prezzo da pagare, alla fin fine economico. Siamo sicuri di quello della punizione, cioe' che agli immediati incassi dei singoli Comuni e agli aumenti dei costi della macchina amministrativa per far si' che tutto funzioni, corrisponda la sicurezza dei cittadini? Noi ne dubitiamo. Percio' guardiamo con interesse e simpatia a quelle autorita' che cercano di convincerci a non violare le regole perche' conviene a tutti e ci danno gli strumenti per farlo, che non a quelle autorita' capaci solo di sanzionare.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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