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Comunicato 
1 febbraio 2002 0:00
 
FEBBRAIO  2002


I CANCELLATORI DEL CANONE RAI
SONO COLORO CHE STANNO STUDIANDO COME RAFFORZARLO PER FARLO PAGARE ANCHE A CHI NON POSSIEDE UNA TV
LA GABELLA DI NUOVA GENERAZIONE

Firenze, 1 febbraio 2002. Il vice-presidente della commissione vigilanza della Rai, Davide Caparini, ha preannunciato che dalla prossima stagione potrebbe sparire il canone Rai. Attualmente ci sono due progetti di legge di riforma: nel primo, a firma Massimo Baldini (Forza Italia) si prevede l'inserimento del pagamento del canone come una voce del modello unico fiscale; nel secondo, della Lega Nord, si stabilisce l'abolizione del canone in quanto tale e l'inserimento del tributo nel dragaggio fiscale tradizionale, come percentuale da aggiungere ai tributi di ognuno, e quindi proporzionale -in valori assoluti- alla contribuzione fiscale di ognuno. L'on.Caparini fa sapere che la Rai, poi, dovrebbe ogni anno fare un bilancio preventivo, e sulla base di questo dovrebbe essere stabilita la cifra complessiva che lo Stato dovrebbe erogare, prendendola, per l'appunto, percentualmente dai contribuenti.
Le potremmo definire le gabelle di nuova generazione -dice il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito- perche' sempre di gabelle si tratta, anche se il sistema di pagamento lo si prevede in forma piu' "controllabile" (come nella proposta dell'on.Baldini) o in forma piu' "democratica" (come nella proposta della Lega Nord, che avrebbe anche il vantaggio di far pagare il 100% degli italiani, indipendentemente dal possedere un televisore). Rimane intatto il principio che obbligatoriamente il contribuente debba pagare per qualcosa di cui non si sa se ne usufruisce, per cui si tratta di una forma impositiva piu' raffinata della precedente, nonche' piu' arrogante e violenta.
Mentre infuria il confronto sulla privatizzazione delle reti pubbliche (tra l'altro gia' chiesto da un referendum nel 1995), queste proposte, portate come fiore all'occhiello dal vice-presidente della commissione di vigilanza, sono la dimostrazione di cosa i nostri legislatori abbiano intenzione di fare. Possiamo anche constatare che vengono formulate da quella Lega Nord che, quando non era al Governo, si sgolava con i suoi metodi veraci chiedendo l'abolizione del canone/tassa, e sui suoi ex-siti in Internet (la Lega Nord, da quando e' al Governo e' sparita da Internet) organizzava vere e proprie campagne di boicottaggio. Presupponiamo a braccetto con il ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri, che, rispetto alla sua militanza anti-canone quando era all'opposizione, da quando e' ministro lo si ricorda per aver aumentato il canone che stiamo pagando in questi giorni.
Da parte nostra non possiamo che ribadire la grande presa in giro che si sta organizzando sulle tasche dei sudditi contribuenti, cambiando nome alle gabelle che esistono e garantendosi metodi di riscossione coercitiva che fanno impallidire per l'ingenuita' quelli attuali. Le immagini del presidente Roberto Zaccaria sorridente a Ferrara che premia i piu' fedeli pagatori (come ha fatto nei giorni scorsi) per cercare di convincerne altri, diventeranno come dei "film Luce", rispetto a questi sofisticati metodi coercitivi e obbligatori (si paga pur non possedendo la tv, e' bene riaffermarlo) che i nostri governanti stanno organizzando.
E' evidente che se, come sempre, qualche dubbio sulle nostre certezze ci attanaglia, di fronte a cotanta spavalderia non possiamo che continuare la nostra battaglia per l'abolizione del canone come primo passo per l'abolizione del servizio pubblico radiotelevisivo, retaggio e manifestazione di sistemi autoritari che per far valere le proprie ragioni hanno necessita' di obbligare i sudditi ad ascoltarle e vederle.
Sul portale Internet dell'associazione,
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