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BENZINA: UNA TASSA PER L'AFGHANISTAN?
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Comunicato 
22 novembre 2001 0:00
 


MA SE PAGHIAMO ANCORA LA GUERRA DI ABISSINIA!

Roma, 22 Novembre 2001. La proposta di tassare la benzina di 50 lire, per pagare la missione in Afghanistan, fa parte della tradizione di questo sventurato Paese -dichiara Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc. Ad ogni impresa militare si impone un balzello che, stando alle promesse, dovrebbe cessare al termine dell'impegno bellico. Analogo imposizione fiscale vale per i disastri civili.
La realta' e' ben diversa. Vediamo che cosa ancora paghiamo.
* 1,90 lire per la guerra di Abissinia del 1935;
* 14 lire per la crisi di Suez del 1956;
* 10 lire per il disastro del Vajont del 1963;
* 10 lire per l'alluvione di Firenze del 1966;
* 10 lire per il terremoto del Belice del 1968;
* 99 per il terremoto del Friuli del 1976;
* 75 lire per il terremoto dell'Irpinia del 1980;
* 205 lire per la missione in Libano del 1983.
Il tutto fa 425 lire che potrebbero essere sottratte all'attuale costo della benzina. Ora si propone la tassa per l'Afghanistan. Ovviamente da azzerare alla conclusione della missione. Qualcuno si scandalizza perche' all'estero la nostra immagine e' ancora quella del suonatore di mandolino e di "O' sole mio". Ma non e' cosi'? Non siamo il Paese del "chi ha dato ha dato, chi ha avuto ha avuto, scurdammoce o' passato"? Quando si assume un impegno si comunicano anche i costi e i modi per farvi fronte. Cosi' non e' stato e rimaniamo il Paese de "Il mandolino del capitano Corelli".
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