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CANONE/TASSA RAI. CONTRO LE LEGGI ANACRONISTICHE SCARICHIAMO SUL PROSSIMO PARLAMENTO UNA VALANGA DI FIRME. ONLINE LA PETIZIONE
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Comunicato di Vincenzo Donvito
26 febbraio 2008 0:00
 
E' esplosa la questione del canone/tassa sulla Rai. Tutti lo sapevano e tutti erano piu' o meno rassegnati. Tranne i politici che con il loro comportamento omissivo (quattro interrogazioni parlamentari dell'on Donatella Poretti e altri sono rimaste senza risposta) hanno consentito il perpetuarsi di questa strage di illogicita' e anacronismo. Strage talmente radicata nel meccanismo clientelare che porta con se' il carrozzone della Rai, che anche Corte Costituzionale e Autorita' garante preposte hanno avvallato uno status quo che ci vuol far credere che una tassa possa chiamarsi abbonamento o canone (ve l'immaginate se l'Ici fosse chiamata un abbonamento ai servizi comunali?). Non solo, ma senza un minimo di vergogna, i funzionari azzeccagarbugli della Rai hanno sguinzagliato per l'Italia i loro addetti a chiedere di pagare anche per il solo possesso di un monitor, di un telefonino, di un videocitofono, etc.
Abbiamo documentato questa follia nel nostro apposito spazio sul sito Internet dell'associazione: clicca qui. Lo abbiamo fatto da anni con dovizia di particolari e documentazione. Ora che la questione appare piu' chiara a molti, crediamo sia il caso di foraggiare il piu' possibile la petizione che abbiamo sul nostro sito, in cui chiediamo l'abolizione del canone, si' che il prossimo Parlamento ne tenga conto. Aspettiamo anche gli impegni elettorali.
 
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