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Carburanti. Il Governo si muova. Una caporetto aver ceduto ai trasportatori
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Comunicato di Primo Mastrantoni
27 giugno 2008 0:00
 
Sembra che questo governo ce la metta tutta per far uscire dalle tasche dei consumatori i pochi euro rimasti. Il prezzo del petrolio e' salito a 141 euro/barile e la risposta dei nostri governanti o non c'e' o e' improntata ad azioni corporative. Come abbiamo detto (1) il Governo puo' agire sui prezzi dei carburanti utilizzando l'Eni, societa' controllata dallo Stato, che estrae direttamente o si avvale di vari mercati (contrattuali Opec, spot, ecc.). L'Eni fornisce il 50% del fabbisogno energetico nazionale ed un contenimento dei prezzi dei prodotti petroliferi non puo' che calmierare il mercato. Cosa aspetta il Governo ad agire? Aspettiamo che il petrolio arrivi a 200 euro al barile? All'inerzia nella tutela dei consumatori corrisponde, invece, una totale sudditanza ai voleri dei trasportatori: una Caporetto che non ha eguali! Dal 1 luglio l'aumento dei costi del carburante sara' trasferito per legge sui prodotti trasportati, il che significa un ulteriore aumento di tutte le merci che aggravera' ulteriormente la situazione del portafoglio dei cittadini. Insomma aumenteranno i prezzi e, di conseguenza, ci sara' un ulteriore diminuzione degli acquisti. Bella manovra! Al tutto si sono aggiunti 600 milioni di contributi, a vario titolo, alla categoria degli autotrasportatori. I consumatori proseguono, invece, a pagare autostrade e carburante al prezzo di "mercato".
 
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