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"IL CASO MARIA". L'ADUC SCRIVE ALL'AMBASCIATORE BIELORUSSO
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Comunicato 
28 settembre 2006 0:00
 

Roma, 28 Settembre 2006. Sul "caso Maria" la bambina bielorussa tenuta nascosta dalla coppia affidataria, il segretario dell'Aduc, Primo Mastrantoni, ha scritto una lettera all'ambasciatore della Bielorussia, Aleksei Skripko. Ecco il testo della lettera.

Signor Ambasciatore,
il "caso Maria", ha commosso e reso consapevoli molti italiani che, delle adozioni di bambine e bambini bielorussi, non sapevano nulla. Credo che possa concordare con noi che anche il migliore dei collegi o degli orfanotrofi, in Bielorussia, in Italia e in qualsiasi parte del mondo, non sia il luogo migliore per far crescere in modo equilibrato un bambino.
E' evidente che, in base agli accordi sottoscritti, Maria deve tornare in Bielorussia.
Gli accordi tuttavia possono essere cambiati.
Le suggeriamo di consentire che le adozioni a tempo limitato si trasformino in adozioni a tempo indeterminato, fatte salve, ovviamente, tutte le garanzie e le verifiche del caso.
Siamo convinti che il governo bielorusso, quello italiano e i "genitori" adottivi altro non vogliono che garantire le migliori condizioni, materiali e psicologiche, per i bambini abbandonati.
In attesa di una Sua cortese, speriamo positiva, risposta, cogliamo l'occasione per inviarLe i piu' cordiali saluti
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