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LA CENSURA DELLA RAI SULLA PUBBLICITA' DEI VALDESI. PAPISMO, REALISMO O STUPIDITA'?
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Comunicato 
22 aprile 2005 0:00
 

Firenze, 22 aprile 2005. La pubblicita' della Chiesa Valdese per chiedere ai contribuenti che indichino l'otto per mille a favore della loro confessione, e' stata rifiutata dalla Rai. Lo slogan incriminato e' "Molte scuole, nessuna chiesa". La concessionaria Sipra, d'intesa con RaiTrade, ha chiesto ai valdesi di riscriverlo.
E' bene ricordare che stiamo parlando dell'uso di soldi che lo Stato da' a questa confessione come ad altre (otto in tutto) piu' a se' stesso, e che i contribuenti sono obbligati a versare. Nel contempo e' sempre bene ricordare che la Chiesa Valdese e' l'unica che ha i bilanci di questi contributi di una chiarezza e precisione che le altre se lo scordano. La parte del leone, com'e' evidente, e' costituita dalla Chiesa Cattolica Romana, indicata dalla maggiorparte di contribuenti come destinataria di questi importi.
E' forse per questo che la tv di Stato non consente che altre confessioni chiedano di essere scelte in polemica con il Vaticano? Non lo sappiamo, ma il forte sospetto che sia cosi' e' piu' che legittimo: in un clima di informazione dove le vicende papaline hanno monopolizzato le notizie, arrivando fino all'assurdo che in alcune circostanze i tre canali della Rai trasmettevano tutti le stesse notizie sul papa, pur se ognuno con giornalisti e commenti diversi, dimentichi che la funzione di servizio pubblico dovrebbe cercare di abbracciare tutto la popolazione italiana (al di la', ovviamente, dell'importanza in se' della notizia sulla morte e l'elezione del papa).
Se qualcuno temeva che le vicende papaline, e il relativo coinvolgimento del servizio pubblico di informazione radiotelevisiva nei termini che abbiamo detto, potessero modificare i qualche modo l'essenza stesso del concetto di servizio, forse trova in questa censura una conferma.
Ad ognuno, infine, la possibilita' di giudicare se stiamo assistendo ad un fenomeno di "papismo" (esecuzione peddisequa delle dottrine ideologiche di unicita' e infallibilita' della Chiesa Romana, che il nuovo papa ci ha ben precisato), di "realismo" (vai dove ti porta il vento vincente), o piu' semplicemente un fenomeno di stupidita'.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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