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COLANINNO E TELECOM
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Comunicato 
6 luglio 2001 0:00
 



Roma, 6 Luglio 2001. All'epoca della scalata alla Telecom, da parte del "capitano coraggioso" Roberto Colaninno, alzammo la mano per dire qualcosa. Ovviamente fummo ignorati -dichiara Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc- ma tutto cio' non ha importanza, non vogliamo recitare, per l'ennesima volta, la parte delle Cassandre. Ora che e' iniziata la caccia all'untore di turno, desideriamo ricordare che gli avvisi di garanzia, qualora ce ne fossero, servono a garanzia dell'indagato e non sono giudizi di colpevolezza. Lo ricordiamo perche' pare che tutti se ne siano dimenticati. In questa repubblica delle banane (ci dispiace contraddire l'avv. Agnelli) sembra che le leggi siano fatte per non essere applicate e che i controlli si facciano di tanto in tanto, quando sono utili..... a qualcuno. Ci chiediamo per esempio a cosa serva la Consob, visto che la sua parte viene svolta dalla Magistratura. Dovrebbe controllare, ma dall'Opa su Telecom, all'acquisto della compagnia brasiliana Globo, a Telekom Serbia e all'affare Seat tutto lascia intendere che il ruolo dell'ente di controllo sia stato, diciamo cosi', ...insufficiente. Cosi' le operazioni di borsa passano sulla testa dell'azionista di maggioranza della Telecom, il risparmiatore, il quale vorrebbe investire il proprio denaro in una azienda solida, seria e che dia profitti, Consob permettendo. Sembra che non sia cosi'.
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