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COSTI DELLA POLITICA. RIMBORSI PER I VIAGGI ALL'ESTERO? RADDOPPIARLI!
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Comunicato 
24 luglio 2007 0:00
 

Roma, 24 Luglio 2007. Abolire i rimborsi spese per i viaggi di studio all'estero per i parlamentari? No. Noi li raddoppieremmo, ovviamente con i dovuti controlli. Quando un argomento va di moda, come i costi della cosiddetta politica, che dovremmo chiamare partitocrazia, si predispongono atti molto popolari ma del tutto inefficaci se non controproducenti. E' positivo che i nostri parlamentari vadano all'estero ad imparare qualcosa, soprattutto le lingue e le prassi parlamentari dei vari Paesi, cosi' come chi se lo puo' permettere, manda i propri figli all'estero a studiare una lingua o a frequentare corsi di aggiornamento. Perche' mai non dovrebbero farlo coloro che hanno in mano il governo dell'Italia? Dallo "studio" non puo' che venire un gran bene e, sentite alcuni interventi e dichiarazioni di parlamentari, un soggiorno all'estero non puo' che migliorare il livello culturale dei nostri governanti. Siamo in controtendenza, lo sappiamo, ma e' meglio essere impopolari che antipopolari.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc.
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