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CRISI DEI FONDI COMUNI D'INVESTIMENTO: DUE SEMPLICI CONSIGLI A DRAGHI
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Comunicato 
21 gennaio 2008 0:00
 

Firenze, 21 Gennaio 2008 - Il Governatore della Banca d'Italia recentemente e' tornato sul tema dei fondi comuni d'investimento sottolineandone l'inefficienza e promuovendo una sorta di "task force" per modificare le regole del sistema.
Sono anni che noi consigliamo ai risparmiatori italiani di stare alla larga dalla cosi' detta industria del risparmio gestito evidenziando i dati che tutti gli esperti del settore conoscono. Il settore dei prodotti di gestore del risparmio e' un tipico settore dominato dall'offerta. Un settore nel quale produrre prodotti efficienti non e' conveniente per due ragioni:
la domanda (cioe' i risparmiatori) non sono in grado di riconoscere (e quindi premiare) i prodotti piu' efficienti;
- il canale distributivo e' la variabile determinante del successo di un prodotto di risparmio gestito.
- Queste considerazioni sono note da anni a tutti gli esperti del settore.
La prima cosa da fare, quindi, e' molto semplice: e' necessario che Banca d'Italia imponga una piattaforma unica di distribuzione di tutti i fondi comuni d'investimento che consenta a qualunque investitore, indipendentemente dalla banca presso la quale si serve, di poter sottoscrivere qualunque fondo autorizzato al collocamento in Italia.
La seconda riforma necessaria riguarda le barriere all'ingresso attualmente in essere per le societa' di gestione del risparmio. Le regole a garanzia degli investitori (banca depositaria, separazione fra fondi del gestore e fondi in gestione, ecc.) sono sufficienti a garantire i risparmiatori in caso di fallimento del gestore. E' necessario che nel mercato entrino operatori fuori dal sistema. Per fare questo, ovviamente, la prima riforma a cui abbiamo accennato e' indispensabile, ma subito dopo e' necessario diminuire il capitale sociale necessario per aprire una SGR ed eliminare gli altri vincoli che non siano direttamente a tutela dei risparmiatori.
Confidiamo che Draghi abbia la forza di riformare cosi' radicalmente il settore del risparmio gestito che in questi anni ha sperperato circa 20 miliardi di euro all'anno di soldi dei risparmiatori italiani!

Alessandro Pedone, responsabile Aduc per la tutela del risparmio
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