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CRISI EGITTO-LONDRA E TURISMO. PER CONVIVERE CON L'EMERGENZA OCCORRE CAMBIARE UN SISTEMA BASATO SOLO SULLE TASCHE DEI CONSUMATORI
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Comunicato 
26 luglio 2005 0:00
 

Firenze, 26 Luglio 2005. Quello che sta succedendo in questi giorni nel settore turistico, dopo i tragici eventi di Londra e dell'Egitto, e' solo un piccolo esempio di un sistema che non funziona, basato su regole che vedono solo un soggetto che ci deve rimettere in situazioni di emergenza, il consumatore. Il fatto che il ministero degli Esteri non abbia provveduto ad indicare questi due Paesi come a rischio per il turismo, ha fatto si' che una gigantesca débacle si sia abbattuta sulle tasche dei turisti che, giustamente, non se la sono sentita, per diversi motivi, di andare a divertirsi in questi luoghi e non solo.
Il problema e' che se da un alto si possono comprendere (che e' diverso da condividere) le ragioni del ministero che si e' limitato a sconsigliare le partenze, come restare inerti nei confronti di chi sta pagando per tutti? E cosa ha fatto il Governo in questo caso? Assolutamente nulla.
Nel marasma si sono inseriti i soliti profittatori. Se l'Astoi (i tour operator associati in Confindustria) dichiara che i propri associati stanno rimborsando, oppure offrendo altre destinazioni o buoni viaggio da spendere in seguito, nel contempo accade anche questo:
- alcuni tour operator aderenti a questa associazione non lo stanno facendo;
- alcune agenzie, che avevano raccolto prenotazioni per viaggi di questi tour operator, hanno detto il contrario ai loro clienti, intascandosi loro i soldi.
Come si vede, comportamenti tra lo scorretto e il delinquenziale, di un settore che sembrava stesse sempre piu' comprendendo le ragioni dei consumatori facendoseli alleati, ma che ha avuto un brutale colpo d'arresto e una caduta di stile che ci vorra' molto per riprendersi.
Una situazione di emergenza in cui sembra che dovremo abituarci per i prossimi mesi e anni, e che, a nostro avviso, non puo' essere affrontata con le attuali regole, o affidandosi al buon cuore di questo o quell'altro tour operator.
E' giusto che non ci debba rimettere solo il consumatore, e che con lui debbano pagare il prezzo tutti gli altri attori di questo prodotto, foss'anche solo per il timore che un consumatore potrebbe avere, per esempio, a transitare da Fiumicino o Malpensa pur andando in un posto ritenuto sicurissimo.
Per questo rivolgiamo un invito pressante al ministero delle Attivita' Produttive e al Governo per una modifica normativa in questo senso, si' da non far gravare solo sulle tasche del consumatore la disdetta del giorno prima.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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