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DISPERSIONE DELLE CENERI DEI PROPRI CARI. UN DIRITTO CHE DEVE VALERE PER TUTTI I CITTADINI ITALIANI. Bene la proposta Zanotti, ma e' insufficiente per il rispetto delle volonta' dei defunti
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Comunicato 
7 novembre 2006 0:00
 

Intervento dell'on. Donatella Poretti della Rosa nel Pugno

Firenze, 7 Novembre 2006

Si e' avviata oggi in commissione Affari Sociali alla Camera, la discussione sulla proposta di legge n. 1268 dell'on. Katia Zanotti in materia di dispersione delle ceneri. A distanza di cinque anni dalla legge nazionale (legge 30 marzo 2001, n. 130), che prevedeva l'emanazione da parte del Governo di un regolamento di polizia mortuaria che disciplinasse la materia, sono molti i cittadini che stanno ancora aspettando. Moltissime famiglie sono costrette a convivere con le urne cinerarie in casa senza poter realizzare la volonta' espressa in vita dai propri cari. Oggi non c'e' piu' da discutere sui temi della dispersione delle ceneri ma soltanto impegnarsi per rendere effettiva su tutto il territorio nazionale la legge 130.
Solo poche Regioni - Emilia Romagna, Lombardia, in parte PIiemonte, Toscana, Umbria e Val D'Aosta - hanno (meritoriamente) promulgato leggi in proposito e sono moltissimi i Comuni che hanno promulgato un regolamento interpretando la legge in maniera difforme e spesso errata (sono molti di piu' i Comuni che non hanno ancora regolamenti in proposito, di fatto negando un diritto ai propri residenti). In particolare, secondo un'interpretazione molto diffusa, per dimostrare la volonta' espressa del parente in materia di cremazione e affidamento delle ceneri, basta una dichiarazione dei famigliari, ma per la dispersione, la stessa volonta' espressa puo' essere dimostrata solamente attraverso un testamento olografo del defunto o la sua iscrizione dietro pagamento ad una specifica associazione. In questo contesto, ben venga la proposta dell'on. Zanotti, ma non a confermare la limitazione della liberta' dei parenti del defunto e l'imposizione tesa a far guadagnare specifiche associazioni. Il testo in esame esclude, infatti, che i parenti possano chiedere di disperdere le ceneri, un'esclusione incomprensibile visto che invece possano decidere per la cremazione.
Accogliendo, quindi, la segnalazione dell'Aduc (associazione per i diritti degli utenti e consumatori) dello scorso 1 novembre (clicca qui), sono intervenuta in commissione per sollecitare che, come la cremazione, anche la dispersione delle ceneri sia riconosciuta a chi non ha lasciato un testamento o non sia stato iscritto ad un'associazione per la promozione della cremazione.
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