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LA FAMIGLIA E RUINI
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Comunicato 
23 gennaio 2007 0:00
 

Roma, 23 Gennaio 2007. Di nuovo, ieri, il cardinale Camillo Ruini, presidente della Conferenza episcopale italiana e rappresentante dello Stato del Vaticano, e' intervenuto sul tema del matrimonio e delle coppie di fatto. Liberissimo il cardinale, ci mancherebbe altro, di esprimere la posizione della Chiesa cattolica romana su questi temi, quello che non dovrebbe fare l'alto prelato e' di "suggerire" al Parlamento italiano le modalita' di attuazione o di approvazione di una legge. Come per le modalita' di voto del referendum sulla legge 40/2004 (fecondazione assistita), si vuole interferire nei processi legislativi "imponendo" la propria posizione. Il cardinale Ruini sa (almeno lo speriamo), che la famiglia e il matrimonio come supporto legale, non e' ne' un fatto naturale ne' universale, poiche' se cosi' fosse la sua definizione non dovrebbe variare nel tempo e nello spazio: la certezza dell'istituzione famiglia, cioe' dell'insieme di un uomo di una donna e dei relativi figli, formalizzata dal matrimonio, dovrebbe essere condivisa da tutto il gruppo umano come legge di natura che escluda la possibilita' che ve ne siano altre. Non e' cosi', come la lettura di qualche testo di antropologia puo' dimostrare. E' il concetto che lorsignori hanno della famiglia che tentano di imporre alla societa', come hanno tentato di imporre la loro visione della scienza, ma perderanno.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc.
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