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FAMIGLIE DI FATTO, MUTUI AGEVOLATI E INDIVIDUI
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Comunicato 
29 maggio 2002 0:00
 


GRAZIE ALLA REGIONE VAL D'AOSTA, L'INIZIO DELLA RIVOLUZIONE COPERNICANA?

Firenze, 29 Maggio 2002. La Regione Val' d'Aosta ha approvato un nuovo regolamento sulla concessione dei mutui agevolati prima casa (acquisto, costruzione e ristrutturazione). In attesa che venga promulgato dal presidente della Regione e diffuso nel suo testo definitivo verso la meta' di giugno, agli uffici della Regione ad Aosta fanno sapere che la sostanziale differenza rispetto al precedente e' tutta nell'articolo 3. Mentre in precedenza la domanda doveva essere presentata dal capofamiglia a nome di tutto il nucleo (quindi una persona che avesse rapporti di parentela con gli altri), la nuova stesura prevede la possibilita' da parte di tutti coloro che "compongono la famiglia anagrafica, anche se non legati da vincoli di parentela". Quindi una agevolazione che riguarda anche le cosiddette coppie di fatto, senza indicazione che siano di sesso diverso: esseri umani che, per il fatto stesso di appartenere allo stesso nucleo famigliare anagrafico, acquisiscono questo diritto.
L'argomento e' sicuramente appassionante, significativo e una primizia -dice il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito- perche' rimette in discussione una delle impostazioni base del sistema assistenziale italiano, cioe' quello basato sulla famiglia etereosessuale legalmente coniugata. Andando anche oltre le timide aperture alle coppie di fatto eterosessuali che, per esempio, sono previste dalla legislazione della Regione Toscana. Se poi consideriamo il disegno di legge del ministro del Welfare, Roberto Maroni, che vorrebbe concedere agevolazioni fiscali solo alle coppie civilmente sposate (quindi necessariamente eterosessuali), si delinea ancor meglio la sua portata: sicuramente confliggente con gli indirizzi nazionali, non sappiamo se foriera, ma lo auspichiamo.
Questo regolamento della Regione Val d'Aosta ci interessa perche' pone il primo passo per il superamento di uno dei principali ostacoli di tutto il sistema assistenziale italiano: quello che costringe ogni individuo a dover forzatamente costituire una famiglia per non essere considerato cittadino di serie B. Cioe' quella sorta di premio che lo Stato e la societa' (ufficialmente a-confessionali) danno a coloro che accettano di piegarsi ad una sua concezione (confessionale) dell'organizzazione della vita di ognuno. Lo Stato vissuto (con relative leggi) come famiglia delle famiglie, dove l'individuo e' sempre suddito di qualcuno che deve dirgli cosa sia giusto o meno per se stesso (anche dal punto di vista economico): situazione foriera delle difficolta' di chi, giovane, si appresta ad entrare in societa' e nel mondo del lavoro con un tentativo di autosufficienza economica.
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