testata ADUC
FIRENZE E I GRANDI EVENTI DI MASSA
Scarica e stampa il PDF
Comunicato 
6 febbraio 2002 0:00
 


COME PROGRAMMARE LA DISTRUZIONE DI UNA CITTA'

Firenze, 6 febbraio 2002. Al di la' delle vendette all'interno della maggioranza che governa la citta' di Firenze, dove il morettiano Leonardo Domenici si sfoga contro il rutelliano Stefano Bruzzesi, tutto ad un tratto licenziato perche' capo espiatorio della navigazione a vista (corta) che vorrebbe fare della citta' di Firenze una capitale dell'effimero piuttosto che della cultura, rimane la minaccia di "ospitare" il grande evento del "globofobici", al secolo "no-global", conosciuti anche come "gli Attila di Stato", perche' ovunque passano fanno terra bruciata coi soldi di quello Stato che li ospita, gli da' da mangiare, gli paga gli spostamenti, e poi spende i soldi per rimettere in sesto le citta' che distruggono.
Lungi da noi qualunque giudizio politico -dice il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito- perche' la questione, in questi termini, proprio non ci appassiona, non solo, ma saremmo i primi a stracciarci le vesti per garantire il diritto dei "globofobici" a manifestare il loro pensiero. Ma non abbiamo mire di rinfocolare i votanti di questo o quell'altro partito, ne' di rinnovare le truppe militanti dei morettiani, per cui riusciamo a concepire e vedere un diritto che sia tale senza calpestare e distruggere quello degli altri, consumatori e utenti della citta' di Firenze nel nostro caso.
Il Sindaco Leonardo Domenici probabilmente ha la memoria corta, e non ricorda un fine d'anno di alcuni anni fa, tra il 1999 e il 2000, quando Firenze fu invasa da centomila persone, con 51 feriti presentatisi a vari pronto soccorso, danni ad auto, vetrine, motorini, biciclette e arredi urbani. Sembrava di si', perche' gli anni successivi non si era azzardato a riproporre simili baccanali piazzaiole. Invece, probabilmente, gli mancava solo quel forte movente di parte che questa volta lo ha motivato: il mix tra effimero e politica (il morettismo, per l'appunto) da' i suoi frutti. E lo vuole far pagare a chi in questa citta' consuma -abitanti e turisti- e cerca di usufruire dei servizi (inutili targhe alterne e altrettanto inutili blocchi del traffico permettendo).
Se il Sindaco Leonardo Domenici avesse bisogno di capire cosa significhi nel 2002 un urto del genere per la citta' di Firenze, oltre all'esempio, che gia' in molti gli hanno ricordato con cio' che e' successo a Genova durante il vertice dei G8 del luglio scorso, basta che si vada a fare un giretto nei bar e nei giardini del quartiere di Campo di Marte a sentire i frequentatori, in un luogo dove lo stadio di calcio Artemio Franchi e' polo attrattore, quando c'e' la partita, di tifosi che sovente scadono nel ruolo di delinquenti; e dove comunque vige una situazione di prevenzione del crimine da "stato d'assedio", in cui l'abitante medio decide di emigrare per quella giornata.
Se il Sindaco intende consegnare la citta' ai "globofobici" (in quali strutture di accoglienza e di riunioni … non riusciamo ad immaginarlo …), faccia pure, ma si ricordi che chi ha scelto di vivere e vistare questa citta', in quei giorni fara' volentieri a meno di beneficiarla della propria presenza. La citta' sara' lasciata nelle mani di manifestanti che sicuramente avranno contributi e spazi pubblici per organizzare la loro opposizione al Governo e ai Governi di tutto il mondo, e lo faranno presumibilmente (come hanno sempre fatto in passato) distruggendo i simboli di una cultura e una economia che sentono ostile.
Gli abitanti e i turisti che poi ripopoleranno la citta', pero', avranno anche una memoria.
Pubblicato in:
 
 
COMUNICATI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS