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FISCO E FINANZIARIA. PARTITI DI LOTTA E DI GOVERNO. I FURBETTI DEL PALAZZO
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Comunicato 
7 novembre 2006 0:00
 

Roma, 7 Novembre 2006. Sono i figli della consociazione, della concertazione e degli accordi bipartisan. Sono quelli che sostenevano che un partito puo' essere di lotta e di governo. E' l'Italia dei furbi che ha prodotto guasti inimmaginabili per la democrazia. Come si fa a governare e contestualmente stare all'opposizione? Come si fa a dire che la mano destra non deve saper cosa fa la sinistra? Come si fa a stare nei consigli di amministrazione delle aziende e contemporaneamente difendere i lavoratori? La partecipazione di parlamentari della maggioranza e, addirittura, di sottosegretari, alla manifestazione dei precari e' una evidente incoerenza, anzi una lampante manifestazione della incapacita' di distinguere ruoli e funzioni. La dichiarazione del presidente del Consiglio, Romano Prodi, per il quale la protesta non e' contro il governo sa di furbizia, ricorda il Peppone e don Camillo di Guareschi. Su un sito della Rai leggiamo "Don Camillo e Peppone simboleggiano lo scontro tra due culture opposte che, proprio negli anni '50, si scontrarono accanitamente proponendo due diversi modelli di vita."(1). Ma quando mai! si sostiene che "Rappresentano i due un modello ante litteram del compromesso storico." Vero, ma la commistione tra chi governa e chi fa opposizione, fra l'amministratore e l'amministrato e' esattamente la morte di qualsiasi democrazia oltre ad essere una furbizia tutta paesana. Noi vorremmo sapere con certezze chi governa, chi prende le decisioni, chi dice si' e chi dice no. Con chi se la deve prendere il cittadino consumatore, utente, risparmiatore, ecc.? Con il ministro che vara una Finanziaria di tasse o con quello che protesta in piazza e poi la vota in Parlamento? Dopo i furbetti del quartierino abbiano i furbetti del Palazzo.

Primo Mastrantoni, segretario Aduc.

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