testata ADUC
FONDI DI INVESTIMENTO: BANCHE E SOCIETA' ALL'ASSALTO DEL RISPARMIATORE
Scarica e stampa il PDF
Comunicato 
6 settembre 2001 0:00
 



Roma, 6 Settembre 2001. Un anno fa la Abn Ambro fissava il target price di Tiscali a 150 euro, oggi Tiscali vale 6.8 euro. Di esempi se ne potrebbero fare molti -dichiara Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc- ma il caso e' piu' che sufficiente per dare la misura del valore degli analisti dei mercati finanziari, che giocano con i numeri piu' che analizzarli; per non parlare degli interessi degli analisti con le societa' che devono esaminare, partecipando a gruppi che svolgono, direttamente o indirettamente, attivita' di intermediazione e collocamento. D'altronde la valutazione di una societa', pagata dalla stessa societa', ovviamente non puo' essere negativa: chiedere all'oste se nel vino c'e' acqua e' inutile. Di gestioni incapaci abbiamo gia' scritto tanto che abbiamo aperto una sezione sul nostro portale dal significativo titolo "fonTi di investimento" . Nel 2000 il settore tecnologico e' crollato; vorremmo ricordare pero' che proprio nel 2000 alcuni titoli tecnologici sono cresciuti moltissimo, come Ciena +250%, Ballard power +207% e Juniper network +125%; bastava inserire o aumentare la loro composizione nei fondi, quantomeno per limitare i danni. E' qui che si vede la bravura del gestore, che guarda caso, viene pagato anche quando il fondo e' in perdita. Il bello, o meglio il brutto, e' che i fondi italiani sono mediamente piu' cari rispetto a quelli europei e americani: l'1.76% contro l'1.46% degli europei e lo 0.98% degli americani, e ulteriori aumenti sono stati annunciati in queste settimane. Eppure lo scorso hanno solo il 17% dei fondi italiani ha mantenuto le promesse, mentre l'83% non ha superato il benchmark, non sono riusciti cioe' a superare l'indice di riferimento scelto dalle banche per misurare la bravura dei loro gestori. Come dire, cari e somari. Quanto ai promotori finanziari, le lamentele dei risparmiatori sul nostro portale, sezione Sos on-line, ripetono la stessa musica: venduti i titoli o i fondi, i promotori scompaiono. Eppure intascano anche loro consistenti provvigioni.
Insomma il solito assalto al portafoglio del risparmiatore.
Pubblicato in:
 
 
COMUNICATI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS