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GIUSTIZIA?
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Comunicato 
3 dicembre 1999 0:00
 


RINVIATO A GIUDIZIO L'AVVOCATO DELL'ADUC: IN UN PROCESSO SULLA LIBERTA' DI STAMPA, DIFENDENDO IL PRESIDENTE DELLA STESSA ADUC, AVEVA APOSTROFATO COME "CARABINIERE" IL GIUDICE … CHE SI E' SENTITO OFFESO (!!).
SI TRATTA DI DIFENDERE E AFFERMARE IL DIRITTO DELLA DIFESA AD ESSERE TALE, E NON SOLO IL NOTAIO DELLE DECISIONI DEL MAGISTRATO.

Firenze, 3 Dicembre 1999. L'avv.Elisabetta Bavasso, coordinatrice dello studio legale dell'Aduc, ha ricevuto un avviso di garanzia per calunnia e offesa all'onore e al prestigio di un giudice, durante un'udienza lo scorso 20 maggio a Firenze. Il prossimo 20 dicembre dovra' presentarsi alla Procura della Repubblica di Genova per essere interrogata (e' prassi che nei procedimenti in cui sono coinvolti gli stessi magistrati, sia un'altra Procura -rispetto a quella in cui opera il magistrato coinvolto- ad occuparsi del caso). L'avvocato Bavasso, per la stessa ragione, ha gia' un procedimento disciplinare in corso da parte dell'Ordine degli avvocati.
Ricordiamo i fatti.
Lo scorso 20 maggio il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito, era processato per distribuzione di stampa clandestina: per denunciare le limitazioni a liberta' di stampa e di opinione della legge che obbliga un giornale ad avere un direttore responsabile iscritto all'albo dei giornalisti, ne aveva distribuito uno senza queste caratteristiche.
Durante l'udienza il pretore Silvia Chiarantini, dopo aver impedito la registrazione da parte di Radio Radicale ("si tratta di questioni di diritto non facilmente comprensibili all'esterno" -erano state le sue parole), ed espulso Vincenzo Donvito dall'aula perche' protestava per questo diniego, aveva consentito la registrazione dai macchinari dell'ufficio ma solo per le parti istruttorie, escludendo le parti di richiesta della difesa, dell'accusa, l'ammissione delle prove, la lettura delle ordinanze. L'avvocato, vista la compressione gravissima dei diritti della difesa, non potendo adeguatamente difendere il suo assistito, rinuncio' alla difesa. Il pretore fece verbalizzare "l'abbandono" della difesa, ma cosi' non era, perche' era "rinuncia", e non volle neanche far verbalizzare cio' che stava avvenendo. A questo punto, insistendo l'avvocato per la verbalizzazione, il pretore fece espellere anche l'avvocato chiamando i Carabinieri; la Bavasso abbandono' l'aula da sola dicendo che "di carabinieri ne bastava uno". Infine, mancando la verbalizzazione completa dell'accaduto, Donvito e Bavasso denunciarono il fatto alla Procura della Repubblica. L'udienza, intanto, fu rinviata al prossimo gennaio.
E si arriva all'avviso di garanzia. Calunnia perche' l'avvocato Bavasso avrebbe detto che il Pretore verbalizzava in modo non rispondente al vero, pur sapendo che cio' era falso; offesa all'onore e al prestigio del Pretore perche' le ha dato di "carabiniere".
Per quest'ultima incriminazione -a parte il comprensibile imbarazzo dei carabinieri che hanno consegnato l'avviso di garanzia all'avvocato Bavasso- si vuole forse stabilire che un paragone con la Benemerita sia un'offesa? Cosi' commenta il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito, e continua: si potrebbe ricordare anche l'ampio capitolo delle barzellette sull'argomento, ma e' ormai un dato acquisito su cui anche i componenti dell'Arma ci ridono sopra …… ma non il pretore fiorentino, che pesantemente pensa anche di modellare la giustizia al suo stato d'animo e alla sua irritabilita'.
E' chiaro che anche su questo nuovo fronte l'Aduc sara' in prima linea: si tratta di difendere e affermare il diritto della difesa ad essere tale, e non solo il notaio delle decisioni del magistrato.
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