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ICI, SINDACATO E CUNEO FISCALE
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Comunicato di Primo Mastrantoni
18 aprile 2008 0:00
 
Il segretario della Cgil, Gugliemo Epifani, si dice contrario ad un taglio immediato dell'Ici sulla prima casa, l'imposta piu' odiata dagli italiani. La priorita', sostiene e' "il sostegno ai redditi piu' bassi". Il 74% degli italiani che possiede una casa dove abita non e' fatto di soli ricchi: la stragrande maggioranza sono persone di ceto medio o medio-basso che con notevoli sacrifici si e' comprato una casa anche perche' era, ed e', impossibile economicamente prenderne una in affitto, grazie alla famigerata legge sull'equo canone (n. 392 del 1978), che fu approvata da maggioranza e opposizione (esclusi i radicali) e che blocco' il mercato degli affitti favorendo quello delle vendite. Oggi ne paghiamo ancora le conseguenze. Non pagare una tassa significa aumentare il reddito che puo' essere speso e rilanciare l'economia. Possibile che il segretario Epifani non capisca? E che dire del cuneo fiscale, approvato dalla attuale maggioranza in Parlamento, che doveva entrare nelle tasche dei lavoratori ed e' invece finito nella fiscalita' generale a fornire "il sostegno ai redditi piu' bassi" nel silenzio generale? Con queste dichiarazioni il segretario Epifani ha preso due piccioni con una fava (siamo nel periodo giusto): e' impopolare e antipopolare. Il massimo.
 
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