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IMMIGRAZIONE. SCUOLE MATERNE NEGATE AI FIGLI DEI NON REGOLARIZZATI? SALVIAMO I BIMBI DA QUESTI GRANDI
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Comunicato 
21 dicembre 2007 0:00
 

Firenze, 21 dicembre 2007. La notizia che il Comune di Milano ha deciso che alle scuole materne non potranno iscriversi i figli degli immigrati non ancora regolarizzati, e' grave e sintomatica.
E' grave
per due motivi: 1) vista la marginalita' del fenomeno (facilmente assorbibile in qualunque struttura con un minimo di solidita', e il Comune di Milano non sembra da meno in questo caso) gli amministratori milanesi hanno voluto strumentalizzare i bisogni e i diritti dei bimbi per accreditarsi un'immagine di italianita' xenofoba sulla pelle dei piu' deboli; 2) il Dpr 394/1999 ha stabilito il diritto dei minori stranieri ad entrare nel sistema educativo statale quale che sia la condizione giuridica delle loro famiglie. Quindi sarebbe stata violato un diritto e, visto che per questa violazione difficilmente un bimbo cerchera' di farsi valere, cosi' come altrettanto difficilmente cerchera' di farsi valere un genitore immigrato non regolare che, per diversi motivi, ha sulla testa la mannaia dell'espulsione, la rivalsa giuridica contro questa violazione sara' praticamente inesistente.
E' sintomatica di una cultura, umana ed istituzionale, che vede i bimbi solo come appendice dei grandi. Dati per inesistenti i diritti dei bimbi, in quanto minori, gli stessi vengono visti solo come "pacchi" dei grandi da parcheggiare in alcune stanze per le necessita' dei grandi stessi. Bimbi che devono crescere socializzando con altri bimbi e grandi/insegnanti sempre disponibili, in ambienti in cui imparano civicamente ad essere civili... sono aspetti inesistenti per gli amministratori milanesi che dicono: "se non sei un bimbo di serie A, ti condanno ad essere lasciato alle difficolta' dei tuoi genitori; per noi tu non esisti se non in quanto figlio di un non regolarizzato, e quindi da mettere all'indice dei vantaggi della comunita' civica comunale". Le "colpe" dei padri ricadono sui figli? Sembra proprio di si' per gli amministratori milanesi, proprio come se il padre non avesse pagato il canone/tassa della Rai e gli mandano l'ispettore del fisco a pretendere il dovuto... solo che qui stiamo parlando di bimbi e, fatto tutt'altro che marginale, quasi sempre figli di immigrati che non sono regolarizzati per loro volonta' ma per quelle leggi italiane che impediscono loro di esserlo: scopriamo l'acqua calda nel ricordare che quasi tutta l'immigrazione clandestina e' indotta dalle quote pre-stabilite che rende clandestina la maggiorparte dei richiedenti, e che se fosse data la possibilita' tutto l'anno di lavorare regolarmente previo esame dei presupposti (lavoro, casa, etc...), resterebbe solo la clandestinita' di chi non vuole regolarizzarsi e la si potrebbe combattere duramente e con precisione.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc

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