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INTERNET CARD, CONNECT CARD: I GESTORI CERCANO DI FREGARE. COME DIFENDERSI
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Comunicato di Elisa Fontanelli, consulente legale Aduc
15 febbraio 2008 0:00
 
Si sta diffondendo notevolmente il servizio di connessione ad Internet tramite le cosiddette "connect card", ovvero apparecchi (card o penne usb da inserire nel pc) che consentono di collegarsi ad Internet viaggiando attraverso tecnologie UMTS, GPRS, HSDPA, EDGE, GSM, senza utilizzare la linea adsl o analogica. Nel contempo, al nostro servizio di consulenza online (1) giungono diverse segnalazioni che denunciano importi spropositati nelle bollette rispetto al loro abituale consumo. I gestori, interpellati, hanno risposto che cio' era dovuto al superamento del limite di traffico mensile.
Le tariffe di questo servizio sono in pacchetti a consumo o a tempo. Se il bundle (il limite di traffico) viene superato, la connessione non si ferma, ma si determina un improvviso cambio tariffario, in modo tanto automatico quanto molto costoso e invisibile anche perche' i sistemi di controllo dei gestori non funzionano o non sono aggiornati in tempo reale. Sforare il bundle e' semplice: bastano programmi che impiegano un numero consistente di bites, come, ad esempio, quelli per il 'peer to peer', scaricando filmati o musica, etc. Puo' anche accadere che il computer, per lo scarso segnale, si connetta ad Internet con una tecnologia diversa rispetto a quella scelta, sfruttando la rete di altri gestori, a costi diversi da quelli noti.
Talvolta, i gestori avvertono l'inconsapevole utente dell'eccessivita' (o anomalia) dei consumi e sospendono il servizio lasciandolo in una condizione di totale impotenza di fronte a "manovre" o connessioni incontrollabili del proprio modem.
Questo sistema, a nostro avviso:
- e' vessatorio perche', ai sensi dell'art. 1341 cc, determina un eccessivo squilibrio contrattuale ai danni dell'utente: la consapevolezza del collegamento e del suo costo e' solo del gestore;
- viola l'art. 60 comma 2 del codice delle comunicazioni elettroniche: "gli abbonati possono sorvegliare e controllare le proprie spese ed evitare una cessazione ingiustificata del servizio". Per questo consigliamo di contestare le bollette con lettera raccomandata a/r di messa in mora, seguendo questo facsimile:
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Per un approfondimento si veda la rubrica "Osservatorio Legale" edita sul sito ogni quindici giorni:
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