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ITALIA E CREDIBILITA'
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Comunicato 
26 settembre 2005 0:00
 

Roma, 26 Settembre 2005. Ci mancava l'ultima schermaglia a suon di clave tra il ministro all'Economia, Giulio Tremonti e il governatore della Banca d'Italia, Antonio Fazio, per dare gli ultimi colpi alla credibilita' del nostro Bel Paese. Di credibilita' si e' parlato al lungo nei media, ci sembra pero' che l'intervista a Rudi Bogni, veterano della City, de "Il Sole 24ore" di ieri, illumini sulle considerazioni che il mondo finanziario internazionale ha dell'Italia: siamo il Paese della commedia dell'arte, le aziende sono sotto dimensionate, i prezzi gonfiati da varie forme di protezionismo, si investe per sfruttare l'arbitraggio dei prezzi protetti, il rischio politico e' elevato, ci sono gruppi di potere che poco hanno a che fare con le regole della finanza internazionale, l'ambiente e' mercantilista, protezionista e provinciale, si rischia di diventare solo mercato di consumo, e' basso il senso civico, alta la protezione, elevati i costi, ecc. Insomma un quadro desolante, da Paese di Pulcinella e Arlecchino. Ci vorrebbe una rivoluzione culturale, purtroppo siamo il Paese dei tumulti.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc
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