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LEGGE SULL'EDITORIA
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Comunicato 
4 luglio 2001 0:00
 


APPLICATA IN PIENO PER FAR CHIUDERE UN SITO INTERNET: DOVE SONO LE SIRENE DELL'ALLORA SOTTOSEGRETARIO VANNINO CHITI? E COSA NE DICE IL MINISTRO DELLE COMUNICAZIONI?

Firenze, 4 Luglio 2001. Il sito Internet eretico.com e' stato posto sotto sequestro dall'autorita' giudiziaria fin dai primi del mese di giugno, ma solo in questi giorni sono state rese note le motivazioni giuridiche che hanno indotto i magistrati ad arrivare al sequestro.
Cosi' il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Il sito in questione poteva piacere o meno (cercava di mettere alla berlina, con un linguaggio e immagini truci, la religione cattolica romana), essere giudicato pro o contro questa o quell'altra morale, e, forse, c'era una sfilza di reati del codice penale (tutti, ovviamente, d'opinione, e quindi di per se' altrettanto discutibili) che potevano essere utilizzati per sequestralo, ma non e' un caso che, invece, si e' utilizzata la legge 62/2001, quella sull'editoria che e' passata alcuni mesi fa e che, nonostante a suo tempo ci fosse stato detto da piu' parti che per essere applicata occorrevano i regolamenti attuativi, e' stata subito messa in pratica dai magistrati della citta' di Latina. Con questa legge i magistrati hanno definito il sito in questione come un prodotto editoriale, e quindi con gli stessi diritti e doveri di quanto previsto per la stampa dalla legge del 1948.
Chissa' cosa ci dira' oggi l'allora sottosegretario all'Editoria, on. Vannino Chiti, che tanto si sgolo' a suo tempo per dire che la legge sull'editoria era una cosa, mentre i siti di informazione non periodica o a singhiozzo, o comunque non riconducibili a prodotti editoriali che gia' operavano nell'informazione cartacea e radiotelevisiva, erano un'altra cosa. Noi abbiamo sempre sottolineato che l'on.Chiti diceva corbellerie sapendo di dirle, solo per farsi bello davanti ad una massiccia contestazione cresciuta in Internet grazie al capofila "punto-informatico.it", e anche perche', avvicinandosi le elezioni, faceva opera di "raccatto voti" in ogni dove.
La legge era ed e' chiara, e i giudici di Latina, senza orpelli o pruriti politici, la hanno applicata come di dovere.
Il problema e' la legge, e neanche tanto quella sull'editoria, ma proprio quella sulla stampa, la 47/1948, che obbliga, per fare informazione, ad avere un direttore responsabile iscritto all'Ordine dei giornalisti. Infatti la legge sull'editoria e' solo un compromesso tra governo, opposizione ed editori per meglio spartirsi i contributi pubblici dell'editoria e che, marginalmente, ha inserito questo aspetto, mentre il macigno e' quello che gia' esisteva, e che ha solo trovato occasione per esprimersi nella vicenda di Latina.
Cosa ne pensa il ministro delle Comunicazioni? Sapra' essere al di sopra delle parti, soprattutto perche' si tratta di riconoscere il diritto di chi, come il sito eretico.com, parla male di quei valori che lui ad ogni angolo difende? Diciamo che questo e' un vero e proprio banco di prova per il ministro Maurizio Gasparri.
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