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MULTA PER I CARTONI ANIMATI DI ITALIA 1. DOVE VOGLIAMO ANDARE?
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Comunicato 
24 novembre 2006 0:00
 

Firenze, 24 Novembre 2006. L'Autorita' Garante delle Comunicazioni ha "approvata una sanzione di 25.000 euro per la messa in onda su Italia 1 del cartone animato "I Griffin", caratterizzato dall'uso di espressioni volgari e di turpiloquio. Sempre in materia di tutela dei minori e' stata altresi' diffidata la Rai per la diffusione di pubblicita' con gli stessi personaggi dei cartoni animati della programmazione adiacente" (clicca qui).
E' bene sapere che questi cartoni animati andavano in onda alle 00,15 con l'avvertenza che erano vietati ai minori. Se qualche genitore a quell'ora abitualmente ha i propri bambini ancora in piedi (lasciamo stare i ragazzi dai 14 anni in su, perche' ne sanno piu' dei genitori) crediamo che ci siano altri problemi in quel contesto, problemi sui quali le parolacce di un cartone animato non producono neanche un graffietto.
I tentativi di impedire la satira sul papa in tv. La chiusura dei forum del nostro sito per presunta offesa alla religione cattolica. Le sentenze che legittimano la presenza dei crocifissi nelle aule di tribunale e di scuola. La bocciatura del cosiddetto divorzio breve da parte del Parlamento. La scesa in campo della Chiesa cattolica romana per boicottare il referendum sulla procreazione assistita. Gli ostacoli di ogni tipo per impedire l'aborto farmacologico (Ru486). Etc. etc. Dove vogliamo andare? Verso il consolidamento, istituzionale e culturale, di un Paese in cui alla liberta' di espressione si sostituisce il verbo unico? Verso un pensiero misto, ma indirizzato ad un unico punto di riferimento culturale: cioe' una societa' dove non si bestemmia, non si dicono parolacce, le fedi non cattoliche romane sono tollerate. O meglio: dove si bestemmia, si dicono parolacce, si professano altre fedi non cattoliche o non si professa alcuna religione, ma il tutto lo si puo' fare nascondendosi, non facendosi vedere ed ascoltare piu' di tanto, perche' l'immagine esterna standard, che sara' anche tramandata ai posteri e che deve essere portata a modello, deve essere quella di una cultura, di un ordine e di un'istituzione morigerati secondo i dettami apostolici romani.
Qualcuno potrebbe credere che siamo troppo sbilanciati nel concentrare le attenzioni verso il Vaticano, e che bestemmie, parolacce ed altro sono condannati da molte culture e religioni. E' vero'. Come e' vero, pero', che tutte le denuncie e gli impedimenti che creano queste situazioni, in Italia hanno origine dai vertici o dai seguaci della Chiesa romana: il Moige (movimento genitori italiani di fede cattolica) ha presentato la denuncia all'Autorita' su "I Griffin", don Ferdinando Di Noto ha fatto preventivamente sequestrare i nostri forum, e sempre alla medesima fede fa riferimento chi impedisce le liberta' dell'individuo in ogni ambito. Quindi, che sia cattolica romana o altro, a noi poco importa, ma ci interessa denunciare coloro che vogliono sostituire i diritti di ognuno con i loro dogmi religiosi. La domanda che rivolgiamo a chiunque e': dove vogliamo andare? Siamo sicuri che chi oggi applica le leggi lo fa seguendole e non semplicemente interpretandole? Siamo sicuri che molte leggi non violino la Costituzione? A nostro avviso, proprio nell'ambito della liberta' di espressione, il tutto sta vacillando. E non si tratta di essere di una parte politica o di un'altra, di una religione o di un'altra, ma solo cercare di impedire che il diritto di fare proseliti di una fede comporti la violazione di chi non la pensa in quel modo.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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