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NUCLEARE: 19 ANNI FA ESPLODEVA CHERNOBYL
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Comunicato 
27 aprile 2005 0:00
 

Roma, 27 Aprile 2005. Una ricorrenza tragica: il 27 Aprile del 1986, 19 anni fa esplodeva la centrale nucleare di Chernobyl (Urss). 300mila morti e 9 milioni di cittadini sovietici, in particolare russi, ucraini e bielorussi, furono investiti dalla nube radioattiva che si era liberata dall'impianto. In Ucraina, Russia e Bielorussia, circa 400.000 persone sono state evacuate, mentre altre 270.000 vivono in aree la cui contaminazione richiede restrizioni nell'uso del cibo prodotto localmente. Solo nel 1993, l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA), riconosceva i difetti progettuali del reattore tipo RBMK, e le carenze nella sua gestione, cancellando l'ipotesi dell'"errore umano" come causa dell'incendio. L'incidente e' stato causato durante un test effettuato per dimostrare che in caso di emergenza, nei tre minuti richiesti per azionare il generatore diesel, l'energia immagazzinata in un generatore turbo era sufficiente ad azionare il sistema di raffreddamento d'emergenza. E' stato stimato che il rilascio di radioattivita' dal reattore n.4 di Chernobyl sia stato circa 200 volte superiore alle esplosioni di Hiroshima e Nagasaki messe insieme. I danni economici e sanitari sono incalcolabili, sia nei territori locali che in quelli vicini, e si protrarranno ancora per anni visto che in Ucraina la carne, la frutta e la selvaggina contengono ancora sostanze radioattive. Insomma, un vero e proprio disastro. In Italia il primo Piano energetico nazionale, proposto dall'allora ministro dell'Industria Donat Cattin, approvato dal CIPE nel 1975, prevedeva la costruzione di ben 60 centrali nucleari. Una follia. In caso di incidenti gli italiani, quelli rimasti, avrebbero iniziato una emigrazione verso l'Africa. Qualcuno ripropone il nucleare. Se qualcuno desidera parlare di scorie nucleari basta far riferimento agli avvenimenti accaduti a Scanzano Jonico, dove un'area individuata come sito sicuro per il deposito e' stata sostanzialmente cancellata dall'elenco per la rivolta della popolazione locale. Nel frattempo le scorie sono depositate in aree a rischio alluvione, come Caorso, Trino Vercellese e Saluggia. E dovremmo fidarci di chi vuole riaprire e costruire nuove centrali nucleari?
Primo Mastrantoni, segretario Aduc
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