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ORARI DEI NEGOZI: LIBERTA' SI', MA VIGILATA!
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Comunicato 
9 febbraio 2002 0:00
 



Firenze, 9 Febbraio 2002. Il Comune di Trento ha divulgato le norme per l'apertura notturna dei negozi. E' l'avvio di una nuova situazione -dice il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito- che ha una sua importanza, ben al di la' del dato specifico della citta' trentina, perche' puo' essere una indicazione per tutte le altre citta' italiane.
Infatti il "tabu'" dei negozi aperti durante le notte e' uno di quelli che impedisce al mercato di essere libero e quindi di offrire prodotti e prezzi anche per la capacita' di fornire un servizio, oltre che per la posizione di rendita. Superarlo e' una condizione base su cui costruire politiche commerciali a vantaggio dei consumatori, e quindi di tutti i protagonisti dell'economia.
Ma il Comune di Trento, che portiamo come esempio, ha voluto dare si' la liberta', ma vigilata: l'orario notturno va dalle 22,30 alle 7 (alle 5,30 per i giornalai), e riguarda solo 2 negozi di alimentari per ogni Circoscrizione (1 nel caso di giornalai); e nei negozi alimentari non si potranno vendere alcolici.
Che senso ha una regolamentazione del genere, stabilendo quantita' e orari? Perche' adottare il principio di una sorta di orario continuato e poi condizionarlo ad una serie di paletti che non faranno altro che creare dei privilegiati? Il meccanismo e' lo stesso delle licenze, erogate con il contagocce e, come conseguenza, favorendo il mercato nero dei suoi acquisti.
Infine stendiamo un velo pietoso sul bacchettonismo, presunto sanitario, di vietare la vendita di alcolici, che invece saranno sempre in vendita in quei bar che piu' o meno coprono quella fascia di orario o perche' chiudono tardi o perche' aprono presto.
Una buona iniziativa, quindi, ma che andrebbe sgrossata di questi orpelli.
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